UCI | 18/09/2013 | 16:33 A poco più di una settimana dall’elezione del presidente Uci, lo sfidante Brian Cookson esce allo scoperto e parla della volontà di creare una sorta di commissione verità e riconciliazione sul tema doping. «Noi abbiamo bisogno di definire quello che vogliamo fare - ha detto Cookson in una intervista concessa alla AFP -. Dobbiamo spingere i corridori e non solo loro a dire la verità, quindi penso ad una amnistia o a un serio sconto di pena per coloro che confesseranno e si mostreranno pentiti. Non dimentichiamo, però, che il ricorso al doping è illegale e perseguito penalmente ormai in molti paesi: per questo è importante definire il livello di amnistia e quello che è possibile proporre in cambio prima di spingere i colpevoli a confessare». Cookson ha parlato anche di Lance Armstrong: «Non lo conosco, non l’ho mai incontrato e come tutti ho seguito la sua confessione nel programma di Ophrah Winfrey. È chiaro che ha raccontato solo una parte di verità: personalmente lo invito a dire tutta la verità e a farlo ora. Noi sappiamo che non è stato l’unico a fare quel che ha fatto, ma lui è il solo ad aver vinto sette volte il Tour de France quindi è evidente che debba sopportare più di altri il peso della responsabilità di quel che ha fatto».
quindi significa che Ricco', Di Luca, ecc. potrebbero anche ricorrere.
Forse abbiamo trovato un dirigente intelligente che capisce di ciclismo.
Quest'uomo ha capito tutto.
19 settembre 2013 01:15Bastiano
Non credo che volesse dirci di dare l'amnistia a chi non è più considerabile come parte del mondo del ciclismo (vedi Di Luca e Riccò). Di certo se si vuole salvare il ciclismo, tutti coloro che volessero cominciare a confessare, sarebbero da ringraziare, non per il male fatto al settore in passato ma, per il bene che faranno al futuro del ciclismo con tutto quanto sapranno fare per cancellare da questo mondo tutti gli stregoni e trafficanti che lo inquinano.
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