Oddio mi si è ristretto Scarponi

FIGURE E FIGURINE | 14/05/2013 | 16:03
di Angelo Costa   .

 
Comunicazione importante: Michele Scarponi è qui e lotta insieme ai big. Meglio ricordarlo: finora, sembra non essersene accorto nessuno. Fiumi di parole su Nibali, su Wiggins, su Wiggins & Nibali e su Nibali & Wiggins. Quando resta un po’ di spazio, si va su Evans: a piccole dosi, però. Sullo scalatore marchigiano, invece, silenzio: i giornali gli dedicano articoli così lunghi che potrebbero stare dentro le cartine dei baci Perugina.

Scarponi dimenticato. Nonostante un Giro fin qui da ricordare: è andato bene sia nella cronosquadre che nella crono individuale, i suoi punti deboli. Dopo aver perso un po’ di tempo sul Montasio, gli hanno fatto perdere anche la strada per il palco Rai: evidentemente quest’anno essere oscurato è il suo destino. Anche perché Michele non è il tipo da rifiutare i microfoni: è capace di far battute anche quando se li ritrova sotto il naso un metro dopo il traguardo come sotto la doccia o nel piatto a colazione. Niente da fare: in tv adesso piacciono di più i musoni, quelli che piagnucolano perché volevano vincere la tappa e ovviamente l’avrebbero vinta se davanti a loro non ne fossero arrivati altri cinquantadue.

Ci ha provato in tutti i modi a farsi notare, Scarponi. Un giorno ha corso con un elmetto del Terzo Reich in testa, un altro ha montato una tv portatile sul manubrio, un altro ancora ha pedalato sventolando la bandiera dell’Inter, suonando una trombetta: come non esistesse. Un’indifferenza che comincia ad incontrare anche fuori corsa: in albergo, la sera scorsa, la sua squadra ha rischiato di esser sbattuta fuori. ‘Abbiamo appena rifatto i pavimenti, qui si entra con qualsiasi scarpa, non potete portare Scarponi’.

Nascosto nelle brevi dei giornali, quasi invisibile in tv dove gli dedicano rapidi flash, Scarponi sta vivendo il suo primo Giro da clandestino in formato ridotto. Dove tutto è mignon: oltre che i distacchi, anche i rifornimenti, che gli vengono serviti con borracce formato barbie. Per non dire delle camere d’albergo: nella sua, trova solo tv da venti pollici. Persino l’ammiraglia gli è stata cambiata: dall’abituale station wagon si é passati ad una Mini. Per protestare, si è rivolto alla Lega dei ciclisti: gli ha risposto il segretario, che di cognome fa Piccolo. Scarponi si è così rassegnato che quando lo chiamano non si gira nemmeno: non è maleducazione, ormai è convinto di chiamarsi Scarpini.
 
 
La frase del giorno. «Il mio Giro fin qui è stato accompagnato da alti e bassi». (Bradley Wiggins ne approfitta per descrivere le caratteristiche della sua squadra).
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COMMENTI
Cosa dire di Santambrogio?
14 maggio 2013 19:13 Bastiano
Come è possibile che un ciclista costante come Santambrogio che da inizio d'anno ha perso in secondi (crono escluse) solo da Niibali e per pochissimi spiccioli, non venga tenuto in nessunissimo conto?
.................e poi ci lamentiamo che non abbiamo nuovi campioni!!!!

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