LIBRI | 01/05/2013 | 09:47 Il rosa è particolarmente di moda in questi giorni di vigilia del Giro d’Italia numero 96 e la strutturata pubblicazione firmata da Mimmo Franzinelli, edita da Feltrinelli nella collana “Storie”, offre un articolato contributo d’elementi, di personaggi, di fatti che ripropongono la storia, l’ultracentenaria storia, del Giro d’Italia. Il libro è strutturato in tre parti. La prima parte considera il periodo dalla nascita della bicicletta alla seconda guerra mondiale con capitoli come “Dal velocipede alla bicicletta”, “il Giro dei pionieri (1909-1914) ”, “il ciclismo tra le due guerre”. La parte seconda è strutturata in questi capitoli: “Il ciclismo nell’Italia della ricostruzione”, “Attrattive e creatività del Giro”, “Le sfide del Giro”. La terza parte, finale, la conclusione, presenta “L’eredità di Torriani”, la postfazione di Marco Torriani, il secondogenito di Vincenzo Torriani, storico “patron” del Giro d’Italia e un’articolata bibliografia delle pubblicazioni di ciclismo con quasi cinquecentocinquanta titoli di pubblicazioni con argomento il ciclismo e la bicicletta. La bibliografia, corredata con il nome dell’autore, il titolo, l’editore, luogo e anno di stampa amplia un simile lavoro già presentato una ventina d’anni fa dalla Biblioteca Civica di Ferrara, una delle città ciclistiche per definizione e vocazione. L’autore, da parte sua, sollecita i contributi dei lettori per integrare o correggere inesattezze, sempre possibili, contattando il sito www.mimmofranzinelli.it - Mimmo Franzinelli, classe 1954, bresciano della Valcamonica, è autore di numerose pubblicazioni storiche con particolare riguardo a vari aspetti del periodo del fascio. Nella presentazione di questa lunga “pedalata” nella storia del Giro d’Italia che sostituisce il rosa al nero, dedica questa sua “fatica” – e il ciclismo è fatica, magari gioiosa, appagante, ma sempre fatica – al padre Giuseppe (1927), veterano delle due ruote, al fratello Marco (1965), titolare dell’officina Cicli Franzinelli e al figlio Claudio (1998), che il padre definisce “promettente allievo”. E’ bici a tutto tondo, dunque, in casa Franzinelli. Lavoro e passione, di pari passo. L’autore, nel suo giudizio, nella sua visione, indica in Adorni, Gimondi, Merckx e Moser i protagonisti dell’ultima grande stagione del ciclismo. Una vena di nostalgia e qualche amarezza, suffragata anche dai fatti, ferma quasi la storia a un certo punto. Sono però avvertite e avvertibili l’auspicio e la speranza che, magari anche grazie alle doti del figlio per una brillante carriera anche ciclistica (glielo auguriamo vivamente), la visione, dal grigio-nero di un recente periodo, si tramuti, in rosa per il presente e, soprattutto, per l’avvenire. Basterebbe anche il rosa pallido. In fondo sperare non costa nulla ed è sempre bene, positivo e “ciclistico”. Nello scorrere le quasi trecentocinquanta pagine corredate da varie fotografie, molte delle quali dell’archivio personale Torriani, si incontrano campioni e corridori d’ogni tipo, giornalisti, fotografi, personaggi da ribalta e molti altri che hanno operato dietro le quinte, in differenti funzioni, per offrire il proprio contributo di passione, lavoro e competenza per scrivere la storia del Giro d’Italia. E sono stati tanti ed è piacevole ritrovare i loro nomi e i loro volti, conoscere anche le loro storie, magari minime, comunque importanti, che sono proposte a profusione. Il libro, disponibile nelle maggiori librerie, è un notevole contributo alla comprensione di quello che hanno rappresentato il ciclismo, la bicicletta, il Giro d’Italia in particolare, nello sport ma pure nel costume e nella storia. Una storia che s’appresta a scrivere un nuovo capitolo, speriamo bel capitolo, con il Giro d’Italia numero 96 che sabato 4 maggio partirà da Napoli.
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