Simeoni racconterà la sua verità con Renzo Bardelli

ARMSTRONG | 11/03/2013 | 09:24
Che Renzo Bardelli sia ormai diventato una sorta di icona della lotta contro il doping è cosa risaputa. Una fama certo non usurpata dopo anni ed anni di denunce, spesso anche molto scomode, che gli avevano fatto affibbiare da addetti ai lavori, diciamo abbastanza “interessati”, l’appellativo di “nemico del ciclismo”. Ma Bardelli, pistoiese purosangue e da anni propugnatore del Memorial intitolato all’amato fratello Giampaolo che premia tutti coloro che abbiano agito concretamente contro la piaga del doping nel mondo dello sport, ha invece sempre affermato che lui, il ciclismo, lo ha amato e lo ama tuttora profondamente.
I fatti poi sembrano dargli ragione, con l’esplosione di scandali planetari che hanno recentemente affossato l’immagine di assi o presunti tali, come il Texano dagli occhi di ghiaccio Lance Armstrong: «Non ho mai considerato Armstrong un vero campione. Lui ha inventato il ciclismo di “una volta all’anno” come scrissi nel mio libro “Mondo Doping” del 2008. Ora sto preparando un nuovo lavoro interamente dedicato alla storiaccia di Armstrong, con la rassegna di tutti gli articoli che durante gli anni lo hanno incensato, mentre io subivo - certo non solo per causa sua - attacchi ed offese di ogni tipo».
Tuttavia Bardelli non vuole colpevolizzare solamente l’ex-ciclista statunitense: «Non è giusto fare dei corridori il solo capro espiatorio del flagello doping, anzi loro sono soprattutto delle vittime. Nell’ombra ci sono molte altre figure da incriminare, come certi medici sportivi, preparatori e anche direttori sportivi. Da parte loro non si è mai udita nessuna voce che lasciasse presagire un deciso cambiamento di rotta, evitando così di far precipitare lo sport che più amo in un abisso senza fondo. Oggi tutti si rendono conto che gli sponsor se ne vanno e che l’attività langue ad ogni livello ma la colpa di questo ciclismo alla deriva non è certo della crisi economica».
Nel nuovo libro su Armstrong collaborerà con Bardelli l’ex-pro Filippo Simeoni, a suo tempo protagonista di una querelle vergognosa con il Texano. «Simeoni aveva ricevuto un’infinità di richieste per raccontare la sua verità, ma alla fine ha accettato di farlo con me, in nome del rapporto di stima reciproca che ci lega da anni».
Ma non è che adesso che il re è nudo Simeoni sia animato dalla sete di vendetta verso Armstrong?
«Filippo è sicuramente stato danneggiato dal comportamento di Armstrong, ma non nutre animosità nei suoi confronti e vuole soltanto ristabilire la verità dei fatti. A Sezze, dove lavora, dopo l’incriminazione di Armstrong sono andati in centinaia a chiedergli di essere intervistato, ma lui ha sempre rifiutato. Parlerà nel nostro libro e valuteremo insieme cosa scrivere, cercando di essere obiettivi. Credo che il libro sarà pronto a settembre, per i mondiali in Toscana».
Già, quei mondiali che per l’ex-sindaco di Pistoia sono ancora avvolti dalla nebbia: «Ho notato uno scarso coinvolgimento degli addetti ai lavori del ciclismo toscano e ciò mi ha meravigliato. Alcuni dirigenti toscani, esperti e di grandi capacità, che erano stati coinvolti dagli organizzatori, hanno gettato la spugna e questo lo giudico un pessimo segnale per una rassegna iridata che non può che risultare memorabile. Inoltre anche le amministrazioni locali interessate e specialmente quelle pistoiesi, mantengono un silenzio preoccupante…».
Inevitabile è un commento sulla vicenda Cipollini, dato che Bardelli lo ha avuto un paio d’anni come ciclista dilettante nel GS Bottegone: «Non mi pronuncio. Sono 20 anni che io e Mario non ci parliamo, quindi non ho una grossa opinione di lui. In quelle due stagioni al GS Bottegone capii che Cipollini aveva una sua personalissima concezione del ciclismo, che lo portava a tirare i remi in barca da luglio in poi e questo non potevo accettarlo. Ci lasciammo molto male».
L’anticipazione conclusiva riguarda il Memorial Giampaolo Bardelli 2013: «Siamo già al lavoro e quest’anno la data sarà quella del 1°giugno. Saranno interessati vari sport e inoltre abbiamo creato la sezione delle eccellenze pistoiesi. Relativamente ai premiati illustri ho fatto pervenire l’invito a Giorgio Napolitano, al presidente della Confindustria Giorgio Squinzi, a Ernesto Colnago e ad Alfredo Martini. Auspico che questa edizione del Memorial sia quella della svolta definitiva, per un ciclismo migliore e finalmente credibile».

Stefano Fiori
Copyright © TBW
COMMENTI
eccolo
11 marzo 2013 22:11 AERRE56
eccolo un altro a caccia di notorietà! un bel tacer... sig. bardelli, cal lasa perdar!

w i cilisti, con le loro chimere

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Una nuova identità per valorizzare storia, tradizione e competenze tecniche. Con questo spirito URSUS presenta il suo rebranding, nato dal desiderio di comunicare in maniera ancora più profonda l’anima industriale dell’azienda fondata da Sergio Ferronato nel 1966 a Rosà (Vicenza). Il nuovo...


Incidente mortale a Taranto. A perdere la vita Stefano Principale, 20 anni, allievo maresciallo della Marina Militare e ciclista della Pro.Gi.T Team. Era alla guida di una moto che si è scontrata con un'automobile: con lui, un altro allievo della Marina,...


Ferve l’attività del ciclocross che entra nella parte cruciale della stagione e propone un ricco programma di competizioni da quelle internazionali a quelle nazionali e regionali. L’Ale Colnago Team, guidato da Milena Cavani ed Eva Lechner, ha in calendario tutta...


Javier Guillen è stato indubbiamente la persona più richiesta e cercata dai media in occasione della presentazione della Vuelta Espana 2026. Reduce da quella che lui stessa ha definito l’edizione “più difficile di sempre per lui”, il direttore della...


Cento chilometri cronometro a squadre, ovvero una specialità magica, elettrizzante. Esaltava le doti dei passisti e soprattutto nei primi Anni ’90 il medagliere ciclistico azzurro. Ai Campionati del Mondo di Stoccarda 1991 vinsero l’oro Flavio Anastasia, Luca Colombo, Gianfranco Contri...


A un anno dall’entrata in vigore della riforma del Codice della Strada, il bilancio è drammatico: 222 ciclisti hanno perso la vita. Una riforma che, nelle intenzioni del legislatore, avrebbe dovuto garantire maggiore sicurezza a chi pedala e che invece si...


Mutuo rispetto, spirito di collaborazione e valorizzazione del mestiere di raccontare lo sport. Nelle stanze della presidenza del Consiglio regionale della Lombardia, ieri mattina il Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi è stato ricevuto dalla Sottosegretaria a Sport e Giovani,  Federica Picchi, per festeggiare...


Un conto aperto con la Grande Boucle da regolare a freddo? Diciamo semmai che Eric Boyer proprio non digeriva l’abbandono a cinque tappe dalla conclusione del Tour 1995. Così, l’oggi sessantunenne che allora gareggiava nella nostra Polti, ha chiuso il...


E’ passato un anno da quando Eddy Merckx è caduto durante una passeggiata in bici e in questo 2025, che lo ha visto festeggiare i suoi 80 anni, sono stati molti i momenti di difficoltà. Tra alti e bassi il...


Maggio 2002. Il Giro d’Italia cominciava nei Paesi Bassi, a Groeningen. Avevo chiesto il permesso di tenere un “diario del gregario”, permesso accordato, purché fosse pubblicato non sul quotidiano cartaceo ma sul sito Internet, meglio - pensai – così rimarrà...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024