CICLOCROSS | 30/01/2013 | 09:28 Nella mattinata di ieri la nazionale italiana di ciclocross diretta dal Commissario Tecnico Fausto Scotti ha lasciato l’Italia alla volta di Louisville, nello stato USA del Kentucky, dove sabato 2 e domenica 3 febbraio gli azzurri saranno impegnati nelle gare iridate. Nella pattuglia azzurra i gradi di capitano sono cuciti sulle spalle di Marco Aurelio Fontana, che in questa stagione del ciclocross è riuscito a riportare l’Italia sul podio di Coppa del Mondo, a Roma nella gara delle Capannelle. Un Fontana in gran forma, fresco vincitore anche del titolo italiano della specialità senza dimenticare lo straordinario e storico bronzo olimpico conquistato a Londra nel cross country.
Come stai Marco? “Sono pronto, motivato e con tanta voglia di fare un bel mondiale. L’avvicinamento si è svolto nel migliore dei modi. La stagione è andata bene, senza problemi, con la condizione in crescendo gara dopo gara. Domenica abbiamo fatto l’ultimo test race al GP Guerciotti a Milano, che ha confermato il mio buon stato di forma, e poi abbiamo raggiunto il ritiro di Roma prima della partenza per gli States. Qualcuno ha detto che avremmo dovuto partire prima ma io credo che il programma vada benissimo così. Siamo tranquilli, lunedì ci siamo rilassati abbiamo fatto l’ultimo allenamento, una sgambata tutti assieme in bici da strada qui a Roma e adesso chiudiamo le valigie e si parte”
Ti sei già fatto un’idea del percorso iridato? “Sono uno a cui piace pedalare sul percorso prima di dare giudizi. Per quello che mi è stato detto e che ho visto sulla carta credo sia un percorso molto bello e anche adatto alle mie caratteristiche. Comunque giovedì dopo che lo avrò testato e messo a punto la bicicletta potrò dire qualcosa in più e avere un’idea più precisa.”
Quali saranno gli avversari più temibili? “I nomi e i favoriti per la vittoria sono sempre i soliti con belgi, cechi e olandesi in cima alla lista. Correre in America comunque sarà una bella novità per tutti e potrebbe venire fuori il nome di qualche outsider. Il fuso? Per me non penso che sarà un grosso problema, la mountain bike mi ha abituato a gareggiare un po’ dappertutto in giro per il mondo e anche con ogni condizione climatica; nell’ultimo mese in Coppa siamo passati dalle temperature primaverili di Roma alla neve dell’Olanda, per tanto siamo pronti ad affrontare ogni situazione. Non nascondo che ci sono le ambizioni per fare bene e puntare al podio e a una medaglia. Certo non sarà facile ma se non ci credessi non avrei intrapreso questo progetto assieme al CT Scotti.”
Nella gara Elite oltre a te l’Italia potrà contare anche su Enrico Franzoi. “Si certo essere in due è importante. Tra noi c’è un ottimo rapporto, siamo compagni di stanza ci confrontiamo e parliamo molto assieme. Enrico oltre ad essere una bella persona è un professionista serio ed esperto. Domenica a Milano abbiamo corso da avversari come è giusto che sia, ma al mondiale sarà diverso. Lui sa che sto bene e che tengo molto a questo appuntamento e sono sicuro che a Louisville correremo da squadra e se ci sarà bisogno sarà li davanti a darmi una mano.”
Per quanto riguarda il resto della pattuglia azzurra concrete possibilità di medaglia ci sono anche per lo junior Gioele Bertolini. “La condizione è ottima, le gambe girano alla grande, l’ho dimostrato anche al GP Guerciotti e sono molto soddisfatto di come la mia stagione è andata fino a qui. Sono curioso di vedere e testare il percorso iridato, è la prima volta che corro in America. Comunque i podi e i risultati fatti in Coppa mi danno fiducia e motivazione per poter disputare un grande mondiale. E’ il mio secondo mondiale cross da junior, è sarà anche l’ultimo, per cui darò il massimo. In un mondiale l’obiettivo è la maglia iridata o comunque una medaglia. Certo vincere non sarà facile Van der Poel ha dimostrato di essere fortissimo e gli avversari sono tanti, con begli e olandesi su tutti, senza dimenticare l’americano Owen che a Louisville correrà in casa.”
In campo femminile l’Italia potrà contare sulla classe e il talento di una ritrovata Eva Lechner. “Mi sento bene, la condizione è in crescita. I risultai ottenuti gara dopo gara mi hanno dato fiducia e morale, soprattutto il quarto posto a un soffio dal podio centrato nell’ultima prova di Coppa. Spero di poter fare anche negli USA una bella gara e mi auguro che possa arrivare anche un buon risultato. In America ho già corso diverse volte in mtb mentre per il ciclocross è una novità assoluta. Sul percorso ho sentito opinioni diverse, però aspetto di vederlo con i miei occhi e testarlo prima di parlare La favorita numero uno è Marianne Vos ma sicuramente saranno da tenere d'occhio anche belghe, ceche, le altre olandesi e la statunitense Compton. Le condizioni meteo potranno rappresentare un’incognita in più, ma lo saranno per tutti, dicono che ci possono essere cambiamenti anche repentini con escursioni termiche elevate. Vedremo, ne uscirà sicuramente un mondiale avvincente e combattuto.”
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