BICI AL CHIODO. Oscar Freire sarà il premiato

| 03/01/2013 | 09:27
Óscar Freire Gómez sarà premiato con “La Bici al chiodo” il prossimo 27 gennaio. Professionista dal 1998 al 2012, lo spagnolo è stato tre volte Campione del Mondo (Verona 1999 e 2004 - Lisbona 2001) eguagliando il record di Binda, Van Steenbergen e Merckx. Nel suo palmares: 4 Tappe al Tour de France e la maglia verde nel 2008, 7 Tappe alla Vuelta de Espana, 3 Milano Sanremo, 1 Gand Wevelgem, 1 Tirreno Adriatico.

Storia del Premio
Il premio "La bici al chiodo", la cui prima edizione risale al 2002, è stato ideato per dare un maggiore e più significativo impulso agli incontri annuali degli ex corridori.
Una scelta che abbiamo però voluto coerente con gli scopi e l'attività dell'Associazione che, oltre ad aggregare quanti hanno praticato ciclismo a tutti i livelli, sostiene le iniziative promozionali rivolte ai giovani.
Il binomio si è concretizzato con il premio la bici al chiodo, che ogni anno viene assegnato al corridore del grande ciclismo che lascia l'attività agonistica ed entra così nelle file della nostra Associazione, abbinato a riconoscimenti a giovani promettenti che ricevono il riconoscimento dalle mani dell'ex creando così anche una sorta di ideale passaggio.
Al premio della bici al chiodo abbiamo abbinato quello "alla carriera", assegnato a corridori che abbandonano pure loro l'attività e, pur tavolta non fregiandosi di titoli e vittorie altisonanti, hanno comunque fortemente onorato il nostro sport con assoluta dedizione.
Mentre i premi la bici al chiodo e alla carriera sono individuati da una commissione costituita da dirigenti, nostri associati ed esperti del settore, il premio "grandi ex" esce da un sondaggio fra i presenti agli incontri che esprimono il loro gradimento su una lista comprendente oltre cinquanta nomi del passato.
I premi "stampa nazionale" e "Adriano De Zan" assegnano i rispettivi riconoscimenti alle figure che dalla stampa scritta e parlata contribuiscono a qualificare ed elevare il ciclismo.

Premio alla Carriera a Daniele Nardello
Nato a Varese il 2 agosto 1972, è stato professionista dal 1994 al 2009 vestendo le divise della Mapei, Telekom, T-Mobile, LPR, Serramenti Diquigiovanni e Fuji. In carriera ha ottenuto 26 vittorie, fra cui una tappa al Tour de France nel ’98 e 2 tappe alla Vuelta de Espana. Ha vinto per 2 volte la Parigi Bourges, una Milano - Torino, un Trofeo Laigueglia ed un Campionato di Zurigo. Ha vestito per otto volte la maglia della nazionale Azzurra ai Campionati del Mondo su strada ed una alle Olimpiadi di Atene del 2004.

Premio alla carriera ad Alessandro Bertolini
Trentino di Rovereto, inizia a correre all’età di 11 anni. Tricolore fra i dilettanti si concede il lusso di una difficilissima tappa del Giro d’Italia nel 1993. Fra le sue vittorie di rilievo la Coppa Placci, il Giro del Veneto, la Parigi Bruxelles e un tempestoso Giro di Lucca. Appende la bici al chiodo dopo 20 anni di lusingata carriera ed una maglia azzurra nel mondiale di Stoccarda onorata con una strabiliante prova di forza e coraggio!

Premio Grandi EX ad Aldo Moser
Nato a Palù di Giovo (TN) il 7 febbraio 1934. Capostipite della dinastia dei Moser in bicicletta. Passista scalatore, 21 anni di professionismo dal 1954 al 1974 ha collezionato ben 14 successi, tra i più importanti 2 Trofeo Baracchi 1958/59 (in coppia con Ercole Baldini) e sempre nel 1959 il prestigioso Grand Prix des Nations in Francia. Ha vestito ben 5 volte la maglia azzurra ai mondiali di ciclismo.

Premio Stampa a Paolo Viberti
Torinese di nascita non poteva non diventare una delle firme più autorevoli del quotidiano Tuttosport. Grande appassionato di ciclismo, ha pubblicato, insieme al fratello Giorgio , “L’ultimo avversario” un libro per capire l’uomo, prima del fuoriclasse che sale sul podio. Per lui, nel 2012, il premio CONI per la saggistica con “Storia delle Olimpiadi”.

Premio De Zan a Mino Farolfi
Giornalista RAI, figlio dell’indimenticato Guerrino, spalla invisibile del grande De Zan. E’ stato tra i fondatori del servizio radio informazioni della F.C.I.

Premio Fabio Saccani - Ai giovani emergenti Emanuele D’Alessandro - Roberto Giacobazzi Dalia Muccioli

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