VERSO L'8 GENNAIO. Porreca: «Difendiamo il territorio»
| 25/12/2012 | 11:16 Dopo l'appello lanciato da tuttobiciweb (/index.php?page=news&cod=54954&tp=n) si è aperto il dibattito riguardante le wild card del Giro d'Italia 2013. Nella situazione d'emergenza che sta vivendo il ciclismo di casa nostra, la corsa rosa dovrebbe proseguire nella sua mira internazionale o rivolgere un occhio di riguardo verso le squadre italiane? Abbiamo posto questo interrogativo a stimati colleghi e uomini di ciclismo, fino al fatidico 8 gennaio vi proponiamo una ad una le loro risposte. Oggi la parola va a Gian Paolo Porreca editorialista de Il Mattino.
«Credo sia prioritario difendere il territorio. Non possiamo consentire la scomparsa di altre squadre nel nostro paese per questo al via da Napoli vorrei vedere due team italiani: la Fantini Vini e la Bardiani CSF. Che una squadra sia tecnicamente forte o debole in fondo lo decide la strada, quindi visto che l'anno scorso è stato dato credito a una formazione straniera solo per dare fiducia a un progetto, quest'anno la fiducia la darei alle due squadre tricolori. La qualità esterofila ci è già garantita dai team World Tour che hanno la partecipazione assicurata, personalmente ricercherei la qualità nazionale. Evidentemente il nostro ciclismo non sta attraversando un periodo positivo, ma in qualche modo dobbiamo recidere questo circolo vizioso prima di finire nel baratro, RCS può dare il suo contributo dando spazio alle squadre nazionali».
Sono d'accordo con tutte le considerazioni del dr. Porreca. Tanto più se consideriamo il sostanziale disinteresse/incapacità dei vertici del ciclismo a farsi carico di simili problematiche. Il ciclismo professionistico vive sulle fatturazioni truccate e sulle differenti legislazioni tra i vari paesi, per cui , paradossalmente, i "luoghi" più appetibili sono queli dove non si hanno troppi scrupoli nelle gestioni finanziarie. Renzo Bardelli
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