DOPING. Danilo Hondo è chiaro: «Serve un'amnistia»
| 27/11/2012 | 18:19 «Serve un'amnistia per voltare pagina». Il tedesco Danilo Hondo, uno dei corridori più esperti con i suoi 38 anni, è convinto che il ciclismo abbia bisogno di un provvedimento straordinario per superare gli scandali legati al doping e aprire un nuovo capitolo. «Visto che tutto il mondo pensa di sapere come funziona il ciclismo, dovremmo considerare il passato come acclarato. Una volta per tutte», dice all'agenzia Dpa. Bisognerebbe tirare una riga netta e ripartire da zero, magari dal 1° gennaio del prossimo anno, «con regole certe, trasparenti e severe per tutte le discipline, in un sistema antidoping omogeneo e controllato dal Cio». Hondo in carriera ha scontato una squalifica per doping: è stato fermo 2 anni, tornando alle competizioni a gennaio del 2008.
caro Danilo, scusami se ti dò del TU, ma certo, tiriamo una linea di demarcazione, OK, ma dal 01 gennaio 2013, una sola pena omogenea:RADIAZIONE!!!!!!!!
Vedrai come cambia il CICLISMO...e come qualcuno ci pensa non 10, ma forse, 10.000 volte prima di ricorrere al DOPING....
Con affetto...
Francesco Conti - Jesi (AN).
ecco un altro
27 novembre 2012 19:05AERRE56
ecco un altro che vorrebbe ripartire da zero, ma combinazione a carriera finita. basta spazio sui media a questi redentori.
io
Per Francesco Conti
27 novembre 2012 19:44ciclistas
La radiazione non sarebbe nella maniera più assoluta la soluzione. Forse può essere un deterrente per una giovane promessa ma non per chi è costretto a correre da anni con stipendi 100 volte inferiori a quelli dei campioni o a scegliere se continuare o smettere: chi non ha nulla da perdere rischia comunque! Fino a quando gli stipendi continueranno ad essere così diversi il sistema doping non sarà sconfitto.
Saluti
Claudio Pagani
Doping
27 novembre 2012 21:06santo
Credo che per voltare pagina bisognerebbe stroncare sul crescere il problema. Il doping andrebbe combattuto nelle cat inf.junior dilettanti non aspettare pseudo fenomeni che passano prof senza nessun valore se non quello di farla sempre franca a causa di mancati controlli o controlli inadeguati
Per aerre56
27 novembre 2012 22:13Monti1970
Quindi tu che vorresti fare? Indagare ancora su casi di 15 anni fá di ciclisti già in pensione,tutto questo per gettare ancora m...a su questo sport morto e sepolto? É questa secondo te la soluzione? A ragione Hondo! Stiamo a sentire chi vive il ciclismo in prima linea, non i giornalisti del c.z.o
Voltare pagina
28 novembre 2012 05:17velo
Oggi esiste ancora il doping,viene sempre più perfezionato e controllato se no a certi livelli non puoi correre!E' saggio voltare pagine riscrivere le regole al primo sgarro radiazione completa. Mi fanno ridere quelli che per uno sciroppo o una pasticca fanno intendere che non lo sapevano! I ragazzi che corrono nelle categorie minori sanno molto di più che un farmacista o di un medico.
va bene, dacordo
28 novembre 2012 06:10ale66
in questo momento forse ci vuole un amnestia.
pero il ciclismo si deve unire--tifosi, atleti, manager, tutti--dobbiamo insistere che i varie CIO, WADA ecc, pareggiano le cose con gli altri sport.
il ciclismo continua a soffrire nel ruolo di "capra espiatorio" finche' non ci uniamo con una richiesta generale per una nuova regolamento antidoping unico, uniforme, universale.
poi, si: radiazione, sanzioni pesanti, anche per i giovanni, tutto, come volete. che intanto quelli che barano ci sarano sempre, in qualsiasi affare.
saluti dalla California--alessandro
Santo...........
28 novembre 2012 08:24passion
..... "Santo subito!!!!!" (nel senso di parole Sante).
NOOOOOO!!!!!!!
28 novembre 2012 19:29renzobarde
Chi ha sbagliato, deve pagare secondo legge e giustizia. Basta con Le BENEVOLI amnistie che NON risolvono nulla. Le leggi ci sono e vanno rispettate. E chi sbaglia, deve pagare, secondo legge . Renzo Bardelli
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