| 11/11/2012 | 09:44 Si è tenuto ieri, sabato 10 novembre, a Roma l’annuale Convegno scientifico organizzato dalla Commissione Tutela della Salute della FCI. Appuntamento quest’anno dedicato interamente al “Ruolo professionale del Massaggiatore nell’ambito dell’attività ciclistica”. Argomento affrontato con la sinergica collaborazione dell’AIMS (Associazione Italiana Massaggiatori Sportivi). I lavori del Convegno, che si sono svolti presso l’Aula Magna della Scuola dello Sport del CONI, sono stati aperti dal Dott. Luigi Simonetto Presidente della Commissione Tutela della Salute. “Ringrazio tutti i partecipanti medici, massaggiatori e tecnici per essere intervenuti così numerosi. Quest’anno abbiamo voluto dedicare il convegno al “Ruolo professionale del Massaggiatore nell’ambito dell’attività ciclistica”, un tema importante che vogliamo trattare coinvolgendo i massaggiatori assieme alla componente medica e alla componente tecnica. Inoltre la presenza dei medici e dei tecnici delle squadre nazionali contribuisce ad accrescere ulteriormente i contenuti del convegno, fornendo così un quadro completo di quello che è l’organigramma che compone una squadra. In questo modo possiamo approntare un’analisi e un confronto utile e necessario in vista del nuovo quadriennio olimpico che si sta aprendo. I massaggiatori hanno rappresentato i pilastri storici del ciclismo eroico, hanno sempre rivestito un ruolo indispensabile e continuano ad averlo. Negli anni hanno affrontato un percorso di crescita professionale, che passa attraverso la divisione tra il ruolo di masso fisioterapista e quello di collaboratore ausiliario. Una crescita che ha cambiato il profilo della loro attività e il modo di operare. Inoltre un ringraziamento doveroso va fatto al CONI che, oltre a rappresentare un interlocutore e un punto di riferimento importante per la Federazione, ha ospitato logisticamente il nostro convegno annuale. Convegno spartano volutamente dal punto di vista organizzativo, cercando di limitare in un momento difficile per tutti il dispendio di risorse, ma ricco il più possibile nei contenuti.” In apertura è seguito l’intervento dell’ Avv. Gianluca Santilli, Procuratore Federale, che ha portato anche il saluto del Presidente della FCI Renato Di Rocco. “Ci tengo a sottolineare il ruolo prezioso che i massaggiatori rivestono da sempre all’interno delle squadre. Un compito fondamentale che emerge nel rapporto con gli atleti sia in campo professionistico ma in particolare con gli atleti delle squadre giovanili. Ed è proprio tra i giovani che il massaggiatore non si può limitare a massaggiare le gambe dell’atleta, ma deve rappresentare un vero e proprio punto di riferimento, con un ruolo anche di educatore ed esempio. La FCI ha posto in essere misure dure a volte anche criticate ma necessarie. Misure che vedono nell’etica il requisito principale per l’approccio all’attività ciclistica e alla maglia azzurra. Bisogna guadagnarsi i colori della nazionale, chi indossa la maglia azzurra deve essere un esempio per tutti. Soprattutto tra i giovani l’importante non deve essere vincere subito, ma imparare e provare a vincere allenandosi e impegnandosi in modo eticamente corretto. E’ per questo che gli atleti, e in particolare i nostri giovani, devono essere seguiti e indirizzati nel modo giusto ed eticamente corretto e professionale.” Un convegno che ha avuto grande adesione, a sottolineare l’importanza e l’interesse delle tematiche trattate, con circa un centinaio di partecipanti tra medici, massaggiatori e tecnici. Componente tecnica rappresentata in particolare dai commissari tecnici delle squadre nazionali: Edoardo Salvoldi (strada e pista donne, e in rappresentanza dei prof vista l’assenza di Paolo Bettini impegnato per precedenti doveri federali come docente al corso per direttori sportivi di terzo livello), Marino Amadori (under 23), Rino De Candido (junior), Marco Villa (pista uomini), Hubert Pallhuber (cross country), Ludovic Laurent (Bmx), Luigi Bielli (in rappresentanza del CT Fausto Scotti per il ciclocross) e Mario Valentini (settore paralimpico). I lavori del convegno si sono poi sviluppati tra la mattina e il pomeriggio attraverso quattro sessioni. La I sessione, moderata dal Dott. Walter Della Frera, ha fornito un quadro generale sugli elementi normativi dettati e regolamentati dalla FCI e dall’UCI (relatore Dott. Giovanni Mirri) e gli aspetti legali legati al ruolo del massaggiatore sportivo (relatore Avv. Alessandro Lovato). Nella II sessione moderata dal Dott. Edoardo Cantilena si è affrontato il rapporto medico massaggiatore attraverso le esperienze fatte direttamente sul campo sia dal punto di vista del medico (con il contributo del Dott. Massimo Besnati) che del massaggiatore (con il contributo del Sig. Claudio Bignotti). Nelle sessioni pomeridiane sono state poi affrontate tematiche prettamente tecniche. Nella III sessione moderata dal Dott. Francesco Panzera, e dedicata in particolare ai medici, si è discusso di “Patologie di maggiore interesse nel ciclista, indicazioni e trattamenti” (Dott. Carlo Guardascione), “Problematiche dell’apparato locomotore: valutazione clinica e funzionale dell’atleta” (Dott. Claudio Gallozzi), “Nutrizione e recupero” (Dott. Domenico De Lucia). Per finire nella IV sessione, moderata dal Dott. Michele De Grandi, e dedicata in particolare ai massaggiatori, si è discusso di “Terapie manuali” (Dott. Gavino Scanu), “Terapia fisica: utilità e limiti” (Dott.ssa Federica Chiozzi), Kinesio Taping (Dott.ssa Michela Morincasa).
Mi presento, mi chiamo Manuel Lerici, sono un Fisioterapista e dopo aver lavorato 5 anni nel ciclismo mi sento in cuore di esprimere la MIA opinione sull'argomento "il ruolo professionale del massaggiatore nel ciclismo"
Rimango veramente stranito quando vedo gli argomenti ed i titoli di questi convegni (ai quali ho partecipato in diverse occasioni) che trattano di tematiche quali la "prevenzione", le "terapie" il "consulto e lo scambio di opinioni con il medico".
Sono tutti argomenti importanti ed interessanti, che aiutano ad accrescere il bagaglio culturale di un massaggiatore, un fisioterapista ecc... se non fosse per il fatto che non rispecchiano nelle maniera più assoluta le mansioni che nella realta' sono chiamati ad eseguire queste figure.
A mio avviso, sarebbe più consono tenere dei convegni nei quali ci si confronti e ci sia uno scambio di opinioni ed esperienze sulle VERE attivita' che un massaggiatore si trova ad affrontare tutti i giorni, soprattutto per aiutare i più 'giovani' che si stanno avvicinando a questo mondo, ad essere preparati a quelli che saranno i loro compiti.
Quindi dovrebbero essere organizzati convegni in cui si spiega:
- cosa comprare quando si fa la spesa prima di un giro a tappe (grande o piccolo) o prima di una corsa di un giorno.
- come preparare i panini per i rifornimenti e i sandweech per il personale e gli ospiti (magari fare una tavola rotonda con proposte sui gusti).
- quali sono i prodotti migliori per pulire i mezzi, spendendo qualche momento sull'analisi chimico-fisica di questi (con particolare riguardo ai vetri).
- stendere una linea guida su cosa caricare sul camion prima di una trasferta.
- effettuare dei corsi preparatori alla scuola guida per la patente C e D (più richieste del titolo di studio).
- invitare un autista di professione che spieghi come affrontare viaggi di migliaia e migliaia di km, spesso in solitudine.
- invitare un esperto del settore 'lavanderie industriali' ad esporre nuove tecniche per il lavaggio degli indumenti.
Ecc ecc...
Colgo anche l'occasione per ricordare che l'introduzione della differenziazione tra 'massaggiatore' ed 'ausiliario' e' di una INUTILITA' imbarazzante.
Nella realta' pratica non vi e' alcuna differenza nei contratti e nel lavoro tra l'una e l'altra categoria.
TUTTI e ripeto TUTTI sono obbligati ad effettuare le mansioni che ho citato prima.
Questa mia 'provocazione' non e' assolutamente indirizzata a nessuna squadra in particolare, ma a tutto il movimento ciclistico, dai team più piccoli a quelli più grandi e quindi ai Signori Team Manager (in particolare a quelli delle squadre World Tour essendo quelle con più visibilita' e quindi in grado di dare l'esempio), che con le loro capacita' hanno la possibilita' di migliorare e cambiare definitivamente questa triste situazione (dove si passa più tempo nei supermercati che in sala massaggi), come hanno migliorato e professionalizzato tanti altri aspetti nel corso degli anni.
Ricordo inoltre la buona fede con cui ho scritto queste parole, non nascondendomi dietro a nik name, desideroso di far conoscere il vero lavoro dei massaggiatori e sicuro di esprimere l'opinione di molti miei colleghi.
Un saluto
Ft. Manuel Lerici
Complimenti Lerici
11 novembre 2012 18:49discesaesalita
Ahhhh finalmente uno che parla come si deve, chiaramente e senza ipocrisia, tutto vangelo quello detto, altro che fisioterapisti.......etc.
Uguale bisognerebbe parlare dei meccanici, Direttori Sportivi, ma però senza fare troppo i meravigliati , il ciclismo è questo e non cambierà mai, professionismo in forma dilettantistica, sarebbe forse meglio parlare di infortunistica, viaggi infiniti, codice della strada ecc.
In bocca al lupo Ciclismo
per discesaesalita
11 novembre 2012 20:00luigino
Lei Giuseppe pensi a fare il direttore sportivo fatto bene che l'attende un bel compito e si concentri su quello che deve fare e non criticare quello che fanno gli altri sia DS che meccanici o massaggiatori
X Manuel
11 novembre 2012 20:26velo
I convegni sono importanti, nel passato uno smetteva di correre e si metteva a far massaggi senza alcuna conoscenza, ben venga il corso ospedaliero per massafisioterapista questo ha dato professionalità nelle squadre.Quello che tu chiedi viene con l'esperienza al seguito delle squadre. Ogni corridore ha le sue esigenze il responsabile dei massaggiatori di solito quello che precede negli alberghi dispone per i menù, la disposizione delle camere, per i rifornimenti oggi usano molto i sali e barette integratori e a secondo della distanza delle condizioni meteo preparano alla sera i rifornimenti.Ti consiglio di iniziare da una squadra dilletante poi fare la trafila.
Cercasi fisioterapista con laurea in economia domestica
11 novembre 2012 20:42lattughina
Finalmente una voce fuori dal coro, finalmente il dito puntato su un aspetto che non funziona all'interno dei team. Un fisioterapista non deve fare l'economo occupandosi delle provviste o fare lavatrici, deve fare il suo lavoro per cui tanto ha studiato, dedicandosi ai corridori full time.
I team manager dovrebbero ottimizzare le risorse umane a loro disposizione e fare chiarezza sui ruoli e sulle competenze e lo potrebbero fare gestendo con più accortezza il personale in base ai ruoli effettivi. Gestire una squadra di ciclismo è come gestire una qualsiasi altra impresa, si parte dall'investimento delle persone a disposizione se davvero si vogliono raggiungere traguardi dove tutti si sentono partecipi e gratificati.
Cambiare il sistema si può, basta volerlo, basta che qualcuno cominci.
x velo
11 novembre 2012 23:02lattughina
è evidente che lei non ha saputo cogliere l'ironia nelle parole di Manuel che di professione fa il fisioterapista. Nessuno dice che i corsi per diventare massaggiaotori non siano stati utili per dare professionalità a questa figura chiave dello staff di una squadra. Anzi, voglio ribadire le parole di Manuel dicendo che non deve essere compito dei massaggiatori e fisioterapisti di occuparsi di rooming list, slista della spesa, lavaggi di biancheria e altre incombenze che nulla hanno a che vedere con le gambe dei corridori. Lei velo è mai stato al seguito di un grande giro a tappe e vedere come davvero si seguono i corridori???' beh, io si e le consiglierei di cominciare da lì, non dai dilettanti, così si renderebbe davvero conto di come funzionano veramente le cose. Un caro saluto.
tante giuste parole ...ma!
11 novembre 2012 23:03maxmari
convegno dei massaggiatori , interessantissimo ed utilissimo x il miglioramento e specializzazione della figura . detto questo! giustissimo tutto ciò che manuel ha descritto sul suo commento delle molteplici mansioni coperte dal massaggiatore.senza parlare delle lauree e specializzazioni varie che dovrebbe avere x coprire i vari ruoli , massaggiatore , quindi mini laurea da fisioterapista o massofisioterapista ,psicologo sul lettino nell'acoltare le varie problematiche del corridore , corso da pilota , tessera da camionista ,qualifiche in 3 lingue minimo, e a queste si aggiungerebbe ancora altro che non sto qui ad elencare .mattiamoci anche nei panni di un team manager che coi soldi di uno sponsor più o meno grosso che sia ha da dar spiegazioni sull'utilizzo del proprio denaro. in una grande o piccola corsa a cui si partecipa un massaggio giornaliero va da 45/50 minuti ad atleta x un totale di 2/3 ore di massaggio al giorno .se il massaggiatore mi fa solo 3 ore di lavoro al giorno e ovvio che lo pagherò x le tre ore ... e quale mass sta via di casa un mese intero o 170/180 giorni all'anno x essere pagato 3 ore al giorno??? primo aspetto. secondo aspetto visto da un manager se mi porto 3/4/5 massaggiatori che lavorano dalle 18 alle 21 x il resto delle mansioni da svolgere nella giornata mi ci vogliono altre 2/3 persone .se voglio dare anche supporto psicologico, motivativo, postulare , ci vorrebbero altre 2/3 persone che lavorano 2/3 orel al giorno . fantastica situazione . ma i costi ? e i vari professionisti laureati nelle varie specializzazioni sarebbero disposti ad operare x essere pagati x il lavoro fatto quindi 2/3 ore al giorno?. parliamoci chiaro nel ciclismo il ruolo del massaggiatore e una cosa a se , chi vuole fare la sola professione del massaggiatore il ciclismo non e lo sport giusto x farlo . questo e .. con tutte le ragionevoli e giuste critiche
bravo lerici !
12 novembre 2012 01:03galletto
Ohoo ma alleluia che qualcuno dice le cose!
E tu "velo" hai anche da lamentarti??. A me sembra una cosa IN DIFESA di tutti noi! Per cui cè solo che da dirgli grazie a sto ragazzo che ha il coraggio e di "denunciare" queste ridicolaggini del nostro lavoro! Speriamo veramente che queste cosenarrivino agli occhi di chi puo fare qualcosa!
Ciao a tutti e bravo Manuel
Lattughina
12 novembre 2012 09:01velo
la risposta la già data MAXMARI, cqm sappia che sono stato al seguito diversi anni
con squadre professionistiche (compreso il tour) pertanto Lei non mi può consigliare nulla. Se vuole mi lasci un recapito che gli produrrò tutta la documentazione veritiera.
Cordialmente Drei
x velo e maxmari
12 novembre 2012 09:39galletto
Ragazzi qui la situazione è preoccupante se oarlate cosi.
L ho gia accennato ieri sera un po scherzando... ma lo vogliamo capire che quello che ha detto sto ragazzo è per cercare di aiutare tutti?? E havete da criticare??
Velo... che documentazione vuoi portare? Un video di quando lavavi le ammiraglie al tour?
Maxmari... mi sembra che le squadre spendano un sacco di milioni, per le cose che ritengono impirtanti... solo che dei massaggiatiri non gliene frega niente a nessuno! Qualcuno da mandare in giro a fare lo schiavo trovano sempre!
E poi per il discorso delle ore di lavoro al giorno, apparte che ci sarebbe da discuterne, ma poi non ci sono quelli che lqvorano 3 ore al giorno?? I dottori, i chiropratici.... intendiamoci, mica è una critica a loro... è una costatazione.... fanno giustamente solo il loro lavoro.
Il livello del ciclismo (italiano) questo è.
12 novembre 2012 17:44Bartoli64
Tranquillo Galletto!
L’unica documentazione di “professionalità” che certa gente ti può dare (come tu stesso dici), probabilmente è solo una foto di come lavava le ammiraglie…..
La riprova di ciò sta nel davvero scarso “livello” generale di conoscenze tecniche che ancora oggi esiste nel settore, dove ci sono molti dilettanti che non sanno nemmeno perché svolgono delle SFR piuttosto che un Medio, e dove ci sono Prof. completamente filoguidati dai propri DD.SS. perché senza di loro riuscirebbero a malapena ad uscire.
Meno male che esistono delle eccezioni rappresentate da corridori che pensano con la propria testa, studiano e mettono a frutto le proprie conoscenze (es. Marco Pinotti che non a caso corre in un team estero). Il guaio è che ce ne sono molti altri che la loro testa l’hanno infilata nella zona-sellino, e sono anche convinti che per andare forte bisogna per forza avvalersi di uno stregone con le sue pozioni magiche.
Il risultato è che i team stranieri ci mangiano letteralmente in testa, però noi siamo sempre noi e la filosofia “sentito dire” o “del così fan tutti” continua imperterrita a farla da padrone in ambiente che, nonostante gli anni, continua ad essere ancora piuttosto gretto e provinciale (e poi ci domandiamo pur perché stiamo in crisi di risultati e di sponsor).
Quanto alla giusta rimostranza del Sig. Lerici, che dire? E’ giusto che un massaggiatore o un fisioterapista rivendichino il loro specifico ruolo e non siano impiegati in altre mansioni di diverso livello, ma (purtroppo) non credo neanche io che il ciclismo (quello italiano in primis) sia lo sport più adatto per fare il massaggiatore o il fisioterapista “puro”.
Cordialmente.
Bartoli64
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