DI ROCCO. «Doping, situazione migliorata ma non basta ancora»

| 12/10/2012 | 16:10
''Spero di venir fuori da questa ondata negativa che registriamo sino al 2008-2009. Con l'avvento del passaporto biologico, anche gli stessi corridori e quelli che hanno parlato evidenziano che la situazione e' sicuramente migliorata. Questo non significa che dobbiamo abbassare le antenne''. Il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, commenta cosi' la vicenda di Lance Armstrong. ''Quando succedono questi fatti, lo vedemmo con Pantani e ora con l'americano - aggiunge, come altro motivo di rammarico - si consolida sempre di piu' il sostegno da parte dei tifosi e del pubblico. Questa reazione di tipo sociale e' un ulteriore fatto negativo''.
Di Rocco - intervenuto al Coni alla presentazione del libro 'Magni. Il terzo uomo' - lamenta poi il fatto che ''nonostante i documenti che stanno venendo fuori, la certezza l'abbiamo solo soltanto sulla base di procedimenti corretti, ma ci sarebbe piaciuto di piu' da tifosi che ci fosse stato un procedimento disciplinare fondato sul contraddittorio: che non fosse solo il soggetto Usada a contenere tutte le informazioni. Adesso che le hanno trasmesse alla Wada e alla Uci, c'e' piu' trasparenza e possiamo valutare realmente il peso di questa situazione''.
''Il ciclismo - sottolinea poi il presidente della Fci - paga anche il fatto che ricerca tanto: fa tanti controlli e vengono fuori tanti positivi, ma la volonta' e' di aprire le finestre. Purtroppo c'e' sempre qualche cretino che vuole continuare a fare dei danni d'immagine a una disciplina che e' straordinaria per vocazione''.
Di Rocco, infine, traccia anche la via per una battaglia parallela ai controlli antidoping.
''Dobbiamo ricreare una generazione dei tecnici - ha spiegato -. Per questo abbiamo gia' iniziato da tre anni a pescare tra i ragazzi laureati in scienze motorie che hanno un bagaglio di esperienze diverse e che abbracciano tematiche diverse come l'alimentazione, la psicologia e la pedagogia'', ha concluso Di Rocco. (ansa).
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COMMENTI
Caro Presidente
12 ottobre 2012 18:28 venetacyclismo
Ma non finisce mai di stupire questo Presidente è proprio un politico di natura, noi non abbiamo piu bisogno di quets gente nel ciclismo, sta creando una nuova generazione di tecnici? ma mi faccia il piacere, qui non servono atleti Robot, guidati da da Robot, in questo sport serve passione, amore, volontà, bisogna tornare indietro riscoprire il sacrificio.
Nel frattempo cominci lei a farsi da parte che in questi anni avete nascosto tutti e tutto, naturalmente chi faceva comodo, è stato messo CT della Nazionale un atleta che è stato grande in quell'epoca ( conclusioni), oppure ci nascondiamo ancora come gli struzzi? Il ciclismo sta cambiando ma purtroppo si è iniziato dal tetto , mentre giù nelle fondamenta nulla, ripeto nulla ed è una vergogna, lei ne è responsabile, nessun controllo tra i dilettanti, quelle poche volte che è stato fatto ci sono vittime, ma mi faccia il piacere e si faccia da parte, ma come ogni politico lei ci tiene alla poltrona vero?

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