GIRO D'ITALIA. Ecco la tappa regina con Stelvio e Gavia
| 22/09/2012 | 09:43 Attenzione tenetevi forte! Stiamo per svelare quella che dovrebbe essere la tappa regina del prossimo Giro d’Italia 2013, che verrà presentato a Milano domenica 30, purtroppo senza l’ausilio della diretta televisiva Rai (si sta discutendo sui termini del contratto, con Sky pronta a intervenire ma per ora soltanto alla finestra). Manca l’ufficialità, ma dovrebbe trattarsi di una frazione che per importanza supererà persino quella anticipata dieci giorni orsono da Tuttosport, confermata dal dottor Michele Acquarone in quel di Las Vegas e comprendente il Moncenisio e il mitico arrivo in vetta al Galibier, per la prima volta affrontato in epilogo di tappa dal versante nord, quello più duro che sale da Valloire (domenica 19 maggio).
REGINA La tappa regina, invece, sarebbe in programma in una data fatidica, lo storico 24 maggio che i nostri (bis)nonni ricordano con orrore perché riporta alla mente l’entrata in guerra dei nostri soldati nel 1915 («Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio/ dei primi fanti il 24 maggio»): in quella data del 2013, nella Corsa Rosa potrà accadere di tutto, davvero di tutto, perché con grande maestria Mauro Vegni e la sua troupe hanno tirato fuori dal cilindro una frazione non lunghissima, ma terribile e in grado di far saltare per aria qualsiasi corridore.
INIZIO BOOM Ecco il ciclismo moderno: tappe dal chilometraggio conternuto ma dall’altimetria impressionante. Perché quel giorno si dovrebbe partire da Ponte di Legno, affrontando subito o quasi (è allo studio l’eventualità di un circuito in pianura per scaldare i muscoli, ma non è detto che poi lo si faccia davvero) lo spettrale Passo Gavia dal versante bresciano: si tratta di una salita di 18 chilometri per andare dai 1258 metri di Ponte di Legno ai 2621 dello scollinamento, con alcuni tratti che raggiungono il 13% di pendenza. Da lì si scenderà verso l’Alta Valtellina, transitando per Santa Caterina Valfurva per raggiungere poi Bormio.
CIMA COPPI Ed eccoci alla seconda chicca di giornata. Il fatto di non vedere il Galibier (2682 metri) designato come Cima Coppi, ossia la più alta vetta in ciascuna edizione della Corsa Rosa, ci ha spinti a pensare al transito sul Colle dell’Agnello o sullo Stelvio nel Giro 2013. Esclusa subito la terribile ascesa del Cuneese per incompatibilità logistiche - volendo la Rcs arrivare in Francia dalla Maurienne e non dal versante del Lautaret - ecco che restava la grande montagna del Campionissimo nel 1953. E in effetti, da Bormio si percorrerà la stessa strada che vide il belga Thomas De Gendt grande protagonista dell’ultimo Giro d’Italia, ossia 22,5 chilometri di ascesa dai 1215 metri della famosa stazione di sci ai 2757 del Passo, che ovviamente sarà designato Cima Coppi. Da lì ci si butterà a capofitto lungo i 48 tornanti che portano a Prato, quindi in Alto Adige, svoltando a destra alla fine della discesa, passando da Silandro e quindi ricominciando a salire ancora a destra, da Coldrano per affrontare l’ultima asperità di una giornata che si annuncia epocale.
LAGO Eccoci alle rampe decisive: al posto della Val Senales e della Val Venosta, è stata infine scelta la meno conosciuta Val Martello, percorrendo la quale si arriva dopo 22 chilometri di salita ai 2051 metri del Lago di Gioveretto attraverso i centri abitati di Burgaun, Transacqua e Ganda. La salita non è terribile, ma infinita e con un paio di punti all’11%. Dopo Gavia e Stelvio potrebbe anche risultare micidiale. Il chilometraggio più breve per collegare le località citate sfiora i 130 chilometri, ma come detto è anche possibile che da Ponte di Legno si vada sino a Edolo per poi tornare indietro per risalire, aggiungendo così altri 40 chilometri totali e arrivando alla soglia dei 170 giornalieri.
CRONO C’è poi da fare un’altra considerazione. La tappa regina che abbiamo appena descritto molto probabilmente si disputerà il giorno successivo alla cronoscalata da Mori alla Polsa, in Trentino, al termine della quale la carovana si trasferirà attraverso il Tonale verso Ponte di Legno. Un’ulteriore insidia per i corridori che non avranno recuperato dopo la prova contro il tempo. Insomma, parrebbe un Giro spettacolare ed emozionante. Ora non riesca che allestire una grande cast di primattori.
da «Tuttosport» del 22 settembre 2012 a firma Paolo Viberti
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