CASO POZZATO. Scinto: uniformiamo le regole antidoping

| 17/09/2012 | 14:14
Ai microfoni della trasmissione di Radio Manà Manà Sport "Ultimo Chilometro", il direttore sportivo della Farnese Selle Italia Luca Scinto ha trattato diversi argomenti.
Inevitabile un parere sul caso-Pozzato e sulla sua possibile frequentazione con il dottor Michele Ferrari e della squalifica di tre mesi che gli è stata inflitta: “Pippo secondo me ha un po’ esagerato nel dire che la vicenda è stata una buffonata, perché questa buffonata non gli ha permesso di andare alle Olimpiadi. Io credo che essere squalificati per una sola frequentazione senza prova di doping è una cosa ridicola: non capisco perchè in Italia vengono squalificati dei corridori che hanno avuto solo delle frequentazioni e non permettono loro di fare le Olimpiadi quando ai Giochi Olimpici le altre nazioni fanno correre atleti che sono stati squalificati per doping e che hanno utilizzato sostanze molto pesanti, e capita anche che questi corridori vincano la gara. Non voglio fare il ministro dello sport, ma è così. Pippo potrebbe avere anche sbagliato in passato, forse perché non ha trovato le persone giuste. Lui è molto professionale, ma tutta questa fretta di fargli il processo mi è sembrata una cosa abbastanza pilotata”.
I danni di questa vicenda non li ha avuti solo Pozzato ma anche tutta la squadra: “La vicenda di Filippo ha portato a dei danni non solo al corridore ma anche a noi come Farnese, perché avevamo delle possibili sponsorizzazioni importanti in ballo che dopo l’esplosione del caso non sono più andate in porto, quindi abbiamo avuto anche un danno economico. Ripeto, chiamare buffonata mi sembra esagerato, forse lui si è fatto prendere dal momento, ma è anche vero che la legge deve essere uguale per tutti, ma in realtà non lo è. In Italia i corridori squalificati o indagati non possono correre, nelle altre nazioni no: l’Unione Ciclistica Internazionale dovrebbe intervenire per uniformare queste regole a tutti. Al di là di tutto credo che il ciclismo da tanti anni non era in salute, e questo è avvenuto grazie ai corridori e alle regole ferree. Se i controlli che si fanno nel ciclismo si facessero in altri sport forse staremmo qui a parlare di altre cose”.
Scinto ha poi commentato le prove recenti di Oscar Gatto, unico convocato della Farnese ai mondiali: “Al memorial Pantani Oscar è stato sfortunato perché avevamo quattro uomini davanti, in fondo alla discesa però Proni ha forato e poi c’è stata un bel po’ di confusione, quindi nel finale ho fatto fermare Rabottini che era davanti per cercare di giocarmela con Gatto nonostante ci fosse anche Viviani che era pericoloso. Felline è stato bravissimo e ha meritato la vittoria, ma posso dire che in vista del mondiale Gatto è in ottime condizioni fisiche. Anche nella prima parte di stagione Oscar è stato molto sfortunato, purtroppo il ciclismo è uno sport meraviglioso ma sono cose da mettere in conto”.
A proposito di Alessandro Proni, Scinto ha affermato: “Proni per me è sempre stato un grande corridore, in passato abbiamo avuto un po’ di disguidi ma credo che adesso abbia capito quale debba essere il suo ruolo. Ha grosse potenzialità e sono convinto che sarà una delle sorprese della squadra: è coraggioso e battagliero, quindi mi piace molto il suo modo di interpretare le gare. Stiamo mettendo su una bella squadra per il futuro: dobbiamo andarli a cercare e porci davanti a delle sfide perché il nostro budget non ci permette di prendere corridori già fatti. Purtroppo a volte abbiamo scelto dei corridori che neanche ci hanno ringraziato, ma questo deve essere messo in conto. Questo è il bello del direttore sportivo, avere delle sfide facendo crescere dei giovani e non avere dei corridori già pronti”.

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COMMENTI
LUI SI
17 settembre 2012 14:51 ewiwa
Scinto per me dovrebbe essere il CT della nazionale ed i risultati sarebbero assicurati!!!!

17 settembre 2012 15:15 foxmulder
"Purtroppo a volte abbiamo scelto dei corridori che neanche ci hanno ringraziato, ma questo deve essere messo in conto"

Caro Scinto, aveva in mente qualcuno in particolare?

Scinto-pensiero
17 settembre 2012 17:25 Bartoli64
Bella intervista questa su uno “Scinto-pensiero” abbastanza condivisibile.
E’ vero che questa “buffonata” (come l’ha chiamata Pozzato) non era affatto una buffonata,visto che non gli ha consentito di andare alle Olimpiadi, con parallelo danno d’immagine (e finanziario) per la sua squadra.

Dove non concordo, però, è sul fatto che Pozzato sia stato squalificato per un presunto doping che gli Organi competenti avrebbero desunto sulla base di una semplice frequentazione con un medico inibito.

Per chi non lo sapesse (e pare che non lo sappia bene neanche Scinto a quanto pare) Pozzato non è stato squalificato per doping, e men che meno per un presunto doping, bensì perché si è avvalso del supporto di un medico INIBITO e del quale NON si doveva avvalere, PUNTO! Altrimenti state pur certi che non se la sarebbe cavata a così buon mercato (complice anche un bel pasticcio federale)!

Da notare, inoltre, come Scinto, sia pur parlando di equità di trattamenti nelle varie discipline sportive, NON abbia fatto NESSUN riferimento al fatto che il nome del Dott. Ferrari fosse o meno individuabile tra la lista dei medici “proscritti”, SEGNO EVIDENTE che nel gruppo quel nome si conosceva benissimo, a prescindere dall’aggiornamento di quella famosa lista.

Quanto al fatto che la FCI vieti di indossare la Maglia Azzurra anche a dei semplici indagati, questa è una scelta federale che può essere o meno condivisa ma che si deve comunque rispettare. Cosa facciano gli altri Paesi in merito non dovrebbe interessarci più di tanto considerato che l’Italia, come ha già fatto la Francia, ha scelto una “linea dura” nei confronti del problema.

Se oggi i DD.SS. come Scinto sbandierano ai 4 venti che il ciclismo è cambiato ed è enormemente più pulito rispetto al recente passato, lo si deve anche a questa scelta di intransigenza che l’Italia si è data con la sua Federazione Ciclistica.

Quanto ad Alessandro Proni condivido quello che ha detto sul corridore, che peraltro ben conosce visto che lo aveva avuto già tra i suoi dilettanti.

Alessandro, probabilmente, è un ragazzo con un carattere un po’ spigoloso il che, unito a tristi vicissitudini personali e svariati guai fisici, non gli ha consentito di esprimere appieno le belle potenzialità che pure aveva fatto intravedere già al primo anno tra i Prof.

Augurissimi per tutti e due!!

Bartoli64

BellaFox
17 settembre 2012 18:27 ilNik
:D mi unisco al tuo post ;)

per Bartoli invece, con l'eccezione dell'elucubrazione su ciò che sappia o meno Scinto (si dovrebbe essere nella sua testa, ma credo che sia tra le persone al mondo che ne sappiano di più), concordo pienamente...a metà.
Cioè:
fermare un corridore solo perchè indagato (non è il caso di Pozzato, lo so, ma la nostra federazione lo fa), è quanto di più sbagliato sul piano della giustizia.
E' come se scomunicassero il Papa solo perchè il suo maggiordomo ha raccontato qualcosa a qualcuno...
Per condannare servono le prove, non l'iscrizione nella lista degli indagati.
Altrimenti, possiamo anche rifondare l'Inquisizione.

Ancora una volta...
17 settembre 2012 18:41 Fra74
Bartoli64 mi ha anticipato, concordo in TOTO quanto da LUI SCRITTO...affermando e non aggiungendo altro...dato che l'UNIFORMITA' di CUI parla il Sig. SCINTO è difficilmente raggiungibile, poichè occorrerebbe mettere d'accordo troppi ENTI, FEDERAZIONI, etc..etc..etc..una cosa però, a mio parere, sarebbe possibile, che alle OLIMPIADI,il COMITATO OLIMPICO vietasse a tutti gli atleti di qualsiasi disciplina, squalificati per fatti di doping, di parteciparvi. Punto. (quest'ultima parola è presa dal lessico/vocabolario di LUCA SCINTO che così conclude i suoi messaggi su facebook o twitter, mi pare di ricordare!!!).
Francesco Conti.

@ ilNik
17 settembre 2012 19:20 cyrano
Mi permetto di concordare anchi'io a metà.

La cultura giuridica dei tribunali dell'inquisizione era certamente più garantista di quanto attualmente praticato nella "giustizia sportiva".

Infatti l'onere della prova era a carico dell'accusa, mentre oggi soprattutto grazie alle regole del passaporto biologico non è più così.

Vorrei però dire anche qualcosa in difesa del povero Di Rocco.
Non è vero che basta essere indagati per essere esclusi dalla nazionale, ed a volte non si è esclusi neanche se si è condannati.

Dipende dal reato.
Se hai evaso il fisco ed hai patteggiato puoi rimanere comunque Commissario Tecnico.

E io pago!!!

A. De Curtis


A Scinto
17 settembre 2012 19:44 CotturTS
Sinceramente credo che un direttore sportivo, in pubblico debba sempre difendere se non assecondare i suoi corridori. Primo perché ne ricade sull'immagine di unita del gruppo, secondo per non creare fratture nei rapporti fra corridori e superiori (e di "voci" su fratture e baruffe tra Scinto e i suoi corridori ne girano parecchie)
Infondo certe questioni si possono discutere in privato specialmente se superfluo come l'aggettivo utilizzato per definire un procedimento penale


Riguardo il caso Pozzatto sono pienamente d'accordo con Bartoli64 quando scrive che, cito: "perché si è avvalso del supporto di un medico INIBITO e del quale NON si doveva avvalere, PUNTO!" dopotutto legge e legge e bisogna rispettarla. Tuttavia non condivido l'oppinione riguardante la squalifica dalla nazionale per doping ai soggetti indagati, sospettati, processarti (e non so ancora quanti "ati") Infondo il ciclismo e internazionale e quindi giusto che ci sia un'uniformità legislativa valente per ogni nazione o singolo corridore.


PS: Scinto CT?? mi piace, ma credo che Bettini dopo tutto quello che ha fatto in carriera si meriti un po più di fiducia

Rispondo a ilNik (+ altri)
17 settembre 2012 20:38 Bartoli64
Non c’è nessuna inquisizione da rifondare, e nemmeno trovare delle prove (che peraltro già esistono).

ilNik, fa un paragone tra il Papa ed il suo maggiordomo, che secondo me non c’entra nulla (ma proprio nulla) con il caso che stiamo discutendo.

Quale sia il ruolo occulto che il Dott. Ferrari ha rivestito in questi anni è noto alle Procure della Repubblica di mezza Italia, e credo proprio che una “lista degli inibiti” esista proprio perché sono stati i fatti (nel ritardo delle sentenze) a dimostrare l’oggettiva pericolosità di certi medici e di certi dirigenti nei confronti dello sport in generale.

Voi la chiamate inquisizione? Io lo chiamo pararsi il qlo con ciò che si ha già in mano, in attesa che la Giustizia Ordinaria faccia - prima o poi - il suo corso e dia finalmente le prove inconfutabili che tutti chiedono.

Ma visto che la Giustizia Ordinaria (oltre ad essere potenzialmente fallibile come tutte le giustizie terrene), si esprime troppe volte con tempi biblici cosa dovrebbe dunque fare la Giustizia Sportiva? Attendere sino ad calendam grecam?

MA VIA! Non ci cedono più nemmeno gli avvocati difensori, o forse nemmeno chi in questo blog si ostina a stare dall’altra parte della “barricata” (senza però dichiararlo mai apertamente).

Fa molto più politically correct prendersela con i vari Di Rocco e Torri…. nevvero?

Bartoli64

P.S. sul passaporto biologico mi sono già espresso al riguardo, facendo più volte presente che lo stesso passaporto NON è una aberrazione scientifica, giacché si rifà a consolidati principi della letteratura medica peraltro accettati dalla comunità scientifica internazionale.

L’inversione dell’onere della prova, ad esempio, è prevista nel Diritto Tributario laddove dove tale onere ricade sul soggetto indagato, quindi non si capisce perché anche nel Diritto Sportivo non possa essere applicato tale principio.

Io Organo accertatore dico che sulla base delle anomalie riscontrate sul passaporto hai fatto uso di sostanze e/o di sistemi ad azione dopante (ed ho tutta una letteratura dietro che è in grado di dar man forte alle mie tesi), ora dimostrami tu il contrario. Qual è il problema?

Qualcuno ci è riuscito a dimostrare il contrario (ma proprio qualcuno) ed è stato giustamente prosciolto da ogni accusa, ma per gli altri che facciamo? Ci fidiamo della loro parola d’onore?

In un contesto come quello attuale, dove ancora sfuggono ai controlli una galassia di sostanze dopanti (tante nemmeno inserirete nelle liste dell’antidoping), l’unico strumento veramente efficace per contrastare il fenomeno è proprio il passaporto biologico.

Tutto il resto sono solo chiacchiere di gente mascherata da falso garantista (dei beati czi suoi).

bartoli 64.....
17 settembre 2012 20:49 claudino
scusi....rettore ci mancava la sua pappardella da uomo colto laureato ...da vero intenditore ahhahahah

17 settembre 2012 21:15 tanino1987
Non capisco tutte queste critiche che leggo, sinceramente mi sembrano alquanto banali... cioè lo si critica solo perché afferma le proprie opinioni ? Francamente ciò tendo a non capirlo.

Tanino Lugarà

x Bartoli 64
17 settembre 2012 21:45 Bastiano
Reggere il sacco al nostro presidente federale, non è affatto corretto, così come non lo è dire che per lo stesso reato (ma di reato si parla???), vi siano due leggi diverse.
Se Di Rocco era un uomo, andava in sede UCI a pretendere quello che ha dittatorialmente applicato solo per gli atleti italiani. Ha forse dimenticato di scaldare la sedia di Vice Presidente UCI????

Spero che.....
17 settembre 2012 22:30 lele
....un giorno non troppo lontano al Sig. dott. Ferrari girino talmente i maroni che gli venga voglia di togliersi qualche masso dalle scarpe.
Allora si che se ne vedrebbero delle belle!
Governi dello Sport presenti e passati in palese difficolta', atleti del presente e passato che per via di tale connivenza occupano e hanno occupato posti federali negli Sport italiani in cambio del loro silenzio sbugiardati.
Per gli atleti che attualmente " ne fanno uso " posso solo avere parole di compassione vista la dirompente ignoranza che li contraddistingue!

Scinto...
17 settembre 2012 22:49 Cada
...ha il merito di essere una persona molto genuina, soprattutto in un mondo dove la falsità, molte volte, regna sovrana! Dice quello che pensa e fà quello che dice! Difende giustamente i suoi corridori, ma non omette di ammettere i propri errori, ne quelli dei suoi atleti, quindi di cosa si potrebbe incolpare? Simone Cadamuro

Grazie Bartoli64
17 settembre 2012 23:50 Monti1970
Ad aver illuminato tutti noi con a tua "intelligenza"

Precisazione per Bastiano e Cada
18 settembre 2012 16:15 Bartoli64
Caro Bastiano,
se qui c’è qualcuno che non ha mai tenuto bordone a Di Rocco quello è proprio il sottoscritto.

Ho scritto numerosi interventi nei riguardi di questo Presidente Federale che, unitamente a Ceruti, può essere annoverato tra i peggiori numeri uno che la FCI abbia mai avuto.

Ritengo Di Rocco alla stregua di un politicante, molto attento alla propria poltrona e sempre pronto a reggersi su delicati equilibri da concertarsi con la Presidenza del CONI, nei confronti della quale si è sempre dimostrato molto “devoto”.

Gli riconosco di aver fatto delle scelte coraggiose sul doping ancorché tardive, perché la FCI avrebbe dovuto muoversi molto prima ma non l’ha fatto, e quando la cancrena ha invaso tutto non è restato altro che tagliare qua è là, in maniera drastica, prima che l’ammalato (il ciclismo italiano) finisse quantomeno in coma.

Quanto alle leggi ed hai reati di cui parli non si capisce proprio dove vuoi andare a parare….

Qui non è stato contestato nessun reato, ma solo una violazione che ha poi determinato una squalifica (leggera); e se affermi che c’è diversità nelle leggi sappi che in materia ogni paese si regola come vuole.

L’Italia, come anche la Francia, considerano il doping come reato penale mentre in altri paesi il doping è ancora considerato alla stregua di una frode sportiva. Cosa c’è allora da sindacare? Mai sentito parlare di sovranità nazionale sulle leggi?

A Cada vorrei invece far presente che qui nessuno sta contestando ciò che Scinto ha detto ieri in questa intervista. Il sottoscritto, ad esempio, ha solo fatto presente che se il D.S. della Farnese Vini si ostina a dire che Pozzato è stato squalificato per un “presunto doping” NON ha quindi capito che la violazione contestatagli NON è stata affatto quella.

Ma se diversamente Scinto avesse compreso bene la portata e le ragioni del provvedimento, e si ostinasse tuttavia a parlare ancora di “presunto doping”, significherebbe che sta strumentalizzando la vicenda fuorviando così il lavoro della P.N.A. e del T.N.A. e dando una chiave di lettura distorta ai lettori.

Tre parole (ma proprio tre) le vorrei infine rivolgere a claudino e Monti1970: (1)SIETE (2) DEI (3)POVERACCI.

Rileggete - almeno una volta - ciò che “vomitate” ogni volta sul blog e abbiate un minimo di compassione per voi stessi.

Bartoli64

Bartoli64
18 settembre 2012 22:16 Monti1970
Illuminaci ancora " datti fuoco"

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