ANTEPRIMA GIRO. Pellizotti prova le salite della tappa friuliana

| 15/09/2012 | 14:17
Malghe del Montasio: quassù arriverà nel 2013 la tappa friulana. Ecco la ricognizione realizzata dal campione italiano Franco Pellizotti.

CHIUSAFORTE. Caratteristiche: dura al punto giusto, spettacolare e inedita. Posizione: 22 km da Chiusaforte, altrettanti da Tarvisio. Destinazione: Giro d’Italia 2013, il prossimo, quello che riporterà la carovana in Friuli, e alla grande, dopo l’amaro in bocca del Crostis mancato di un anno fa. Nome: altopiano del Montasio. Sarà questa la sede dell’arrivo della frazione “tarvisiana” del prossimo Giro, salvo cambiamenti all’ultima ora degli organizzatori che sull’inedita asperità da settimane hanno alzato una cortina fumogena degna dei migliori gialli.
La ricognizione Eppure, quei sei chilometri verso il cielo, uno dei loghi più incantevoli della montagna friulana, all’ombra della parete sud del Montasio e con davanti lo spettacolo del Canin, li abbiamo scovati e addirittura “provati” due giorni fa con un manipolo di amici tra i quali il campione d’Italia di ciclismo, Franco Pellizotti. E il corridore carnico, tornato un mese fa alla grande con la vittoria del Tricolore dopo le disavventure col passaporto biologico, non ha avuto dubbi. Una volta affrontati per due volte i durissimi strappi che per due km fanno schizzare in aria l’asfalto dopo il bivio di Sella Nevea ha sentenziato: «Questa salita farà male e se, come mi dite, arriverà alla fine di una tappa friulana infarcita di altre difficoltà, quassù il prossimo anno si potrebbe anche decidere un pezzo di Giro d’Italia».
Il muro Per questo la maglia tricolore non ha lasciato nulla al caso e, “approfittando” delle ovvie difficoltà di chi vi scrive a domare a una velocità ragionevole sui due chilometri “incriminati”, è sceso a Sella Nevea e risalito una volta di più a quota 1.500 per radiografare il percorso come si deve. «Non sarà facile, perché i due anni di squalifica si faranno sentire in una grande corsa a tappe – ha spiegato – ma voglio tornare alla grande al Giro d’Italia e magari riprendermi il podio che mi hanno tolto (lo stop per i valori anomali del sangue gli ha cancellato anche il secondo posto nel 2009 ndr). Quassù troverò pane per i miei denti». All’erta finale i corridori, secondo quanto filtrato, arriveranno dopo una tappa tutta friulana piena d’insidie e all’indomani dal suggestivo (e impegnativo) traguardo all’ombra della diga del Vajont. Insomma, in Friuli alla fine della seconda settimana di corsa saranno emessi i primi verdetti grazie all’ultima salita.
Panorama impagabile Ed è proprio il 34enne i cui genitori sono nati tra Arta e Paularo a spiegare tecnicamente l’inedita salita. «I 18 km da Chiusaforte a Sella Nevea li conosco bene perché dieci anni fa su quella salita ho vinto il Giro del Friuli, la pendenza è costante e non impegnativa, si può fare velocità. Poi però dopo il bivio per le malghe cominciano i guai. Per oltre 1,5 km, la pendenza è più vicina al 20 che al 10%. Lì chi vorrà attaccare troverà terreno adatto anche perché negli ultimi tre km le pendenze tornano agevoli. E poi da lassù il panorama è impagabile». Pellizotti se l’è gustato, metro dopo metro. «Speriamo di poterlo fare dopo l’arrivo anche il prossimo anno – ha detto – vorrà dire che nel mio Friuli avrò fatto una grande corsa. Del resto, a Tarvisio ho vinto dieci anni fa, queste strade mi portano bene».
Ossigeno per Sella Prima di noi quassù erano arrivati un mesetto fa i vertici della corsa rosa, guidati dal direttore Mauro Vegni e accompagnati da Enzo Cainero, abile a tener chiuso il sipario su un sopralluogo, che pare aver anche risolto buona parte dei problemi logistici della tappa. Alle malghe saliranno pochi mezzi, ed esiste pure una via “di fuga” per gli stessi, sebbene non agevole. Il resto della carovana troverà ampi spazi a Sella Nevea, località turistica in agonia da anni nonostante i poderosi investimenti in impianti da sci, e che attende il Giro d’Italia come il Messia.
Perché, d’accordo, sindaci e amministratori locali hanno la consegna del silenzio fino a fine settembre quando sarà svelato il Giro 2012, ma ci è bastato vedere i volti della gente, incontrata a Sella Nevea per l’immancabile foto ricordo col campione d’Italia, per capire quanto l’esposizione mediatica grazie al Giro 2013 sarà vitale quassù. Almeno per questa gente il blitz segreto alle malghe del Montasio ci sarà perdonato?

da Il Messaggero Veneto, a firma di Antonio Simeoli
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