CASO SCHWAZER. Coni, Fidal e tante domande senza risposta

| 09/08/2012 | 13:58
Il caso Schwazer continua a tenere banco, ma soprattutto a lasciare domande senza risposta, anche perché è palese il fatto che l'altoatesino abbia raccontato solo una parte, peraltro piccola e confusa, della verità. Ed è sempre più impellente la necessità che il Capo della Procura Antidoping Ettore Torri faccia questo benedetto viaggio a Padova dal pm Roberti, costi quel che costi per qualsiasi sport coinvolto.

MARZO. Ci sono ancora molti punti oscuri sulla vicenda a cominciare da quanto scrivono oggi Marco Mensurati e Fabio Tonacci su Repubblica: «... è nel mese di marzo che la Finanza segnala alla Wada di monitorare i valori ematici di Schwazer, i quali - secondo la Procura che ha accesso al passaporto biologico - presentano già del valori sospetti». Come dire che quanto ha raccontato ieri il marciatore è una menzogna.

MEDICI. Ma ancora più inquietante è la posizione di due medici stimati come Fiorella e Fischetto. I due fanno parte di quell'elite di nove esperti della Wada chiamati a valutare i passaporti biologici degli atleti. Ma in questa vicenda sono entrambi coinvolti in un palese conflitto di interesse: il dottor Fiorella è infatti il medico che segue marciatori, fondisti e maratoneti della Fidal (Federazione Italiana Atletica Leggera), mentre il dottor Fischetto è il medico Federale della Fidal stessa.
Dal 2007 Fischetto e Fiorella fanno parte dei nove esperti Wada, come hanno fatto a non accorgersi negli anni delle variazioni dei valori di Schwazer? Quanto scrive Repubblica dimostra chiaramente che gli esperti della Guardia di Finanza si erano accorti delle anomalie e avevano segnalato il caso: perché loro non le hanno viste? E come è possibile che due medici in forza ad una Federazione Nazionale siano al tempo stesso tra coloro che devono controllare i loro stessi atleti e quindi il loro stesso operato? A seguire, senza voler puntare il dito contro nessuno, arriva la domanda che da mesi proponiamo: siamo sicuri che il Coni (e la Fidal) abbiano fatto tutto quanto dovevano fare per non arrivare al punto in cui siamo? E di chi e cosa ha paura Schwazer quando dichiara - due volte e in due sedi diverse - “nomi non ne faccio, non voglio andare in galera”?
Urge quel viaggio a Padova, urge la pubblicazione della lista degli atleti coinvolti in una inchiesta difficile e pesante, urge che ognuno scopra le proprie carte e si assuma le proprie responsabilità. Tutte le responsabilità.
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COMMENTI
Non so se meravigliarmi o convincermi che non c'è più nulla di cui meravigliarsi
10 agosto 2012 11:33 Filippo63
Mah... e se fossero dei "replicanti" apparentemente modello Conconi e Ferrari?
e poi cosa succederebbe?
Prescrizoni semplici inviti ad allontanarsi? Per poi riabiitarli?
Sembrerebbe che i sopra citati non stiano patendo pene all'inferno, anzi... ambiti non più solo da ciclisti, fondisti, canottieri, pattinatori e nuotatori... ma guarda caso da uomini dell'atletica :-)
Via le tessere agli atleti, radiazione dagli albi ai medici, il tutto a livello mondiale e lavori forzatamente utili per riabilitarsi come persone.

Potrebbe essere una "cricca"?
10 agosto 2012 11:46 Filippo63
http://archiviostorico.corriere.it/2009/dicembre/02/Conconi_Ferrari_tornano_soliti_sospetti_co_9_091202059.shtml

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