TOUR. Nibali: la tappa per attaccare è quella di giovedì

| 17/07/2012 | 16:07
Domani iniziano i Pirenei, i due giorni in cui si deciderà il Tour, e Vincenzo Nibali è pronto a raccogliere la sfida e a fare il possibile per cercare di ribaltare un finale di Grande Boucle che ai più sembra già scritto.

Sei sembrato l'unico in grado di movimentare la corsa, è davvero così o senti di poter contare su qualche alleato?
«Non sono stato l'unico, Van Den Broeck ha provato più volte e negli ultimi giorni credo che più corridori cercheranno di attaccare per migliorare la propria classifica. Ci aspettano due tappe molto dure e non bisogna perdere mai la concentrazione».

Si dice che con questo percorso per uno scalatore sia già un successo arrivare sul podio.
«Le salite dure sono spesso lontane dall'arrivo e sono poche, questo è vero, però io non mi accontento. Sono arrivato per fare il massimo possibile e lotterò fino all'ultimo. Vincere il Tour resta l'obiettivo, ad oggi sembra difficilmente raggiungibile ma nei prossimi giorni darò il massimo per non avere rimpianti».

Si punta di più a scalare il podio o a mantenere la posizione?
«Guardo sia chi ho davanti, sia chi ho dietro. Froome è vicino e Evans nella prima crono mi ha dato meno di trenta secondi. Io farò la mia corsa sperando di trovare alleati per strada e di sfiancare Sky».

Più frustrato per il percorso o per la superiorità che sta dimostrando Sky?
«Le due cose si intersecano. Sky è fortissima, ma il percorso, con tutti quei chilometri dalle vette agli arrivi, favorisce il lavoro di squadra. Non ci sono due o tre giorni duri di fila, e questo rende più difficile isolare Wiggins».

È più forte la maglia gialla o Chris Froome?
«In salita Froome, a cronometro Wiggins. Hanno una tattica definita e credo che non la cambieranno, certo che se Wiggins andasse in difficoltà non ho idea di cosa potrebbe succedere».

Basso finora non è stato la spalla ideale.
«Non è vero, viene dal Giro ed ha avuto dei problemi di salute nella prima parte di Tour, ma  mi è sempre vicino e mi dà molti consigli. Nel finale solo la Sky è in superiorità e per vincere bisogna attaccarli da soli. Comunque sta meglio e in questi due giorni sono sicuro che lo vedremo protagonista».

Nella "tappa dei chiodi" Evans si è arrabbiato con la Liquigas perché non ha gradito che vi foste messi a tirare il gruppo quando era attardato.
«Non è andata così, abbiamo tirato solo per riprendere Rolland. È il francese che ha attaccato, e prima di farlo mi aveva anche chiesto di provarci con lui, solo che non mi sembrava giusto farlo e ho rifiutato. Ho cercato Cadel per spiegarmi ma non mi ha voluto parlare».

Dove attaccare gli SKY nelle prossime due tappe?
«Domani sarà difficile perché non si arriva in salita. Dopodomani invece non ci sono scuse: l'ascesa finale è dura e Wiggins soffre i cambi di ritmo, chi vuole lasciare un segno in questo Tour non potrà stare a ruota».
E Vincenzo, in questo Tour, a ruota non è mai stato.

da Pau, Francesco Cerruti
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