| 12/07/2012 | 19:27 Cadel Evans non parla al termine di una tappa che aveva preparato e sognato ben diversamente da come si è conclusa. A 85 km aveva lanciato Tejay Van Garderen in avanscoperta, doveva essere il suo punto d'appoggio per un attacco che, chissà, avrebbe potuto cambiare la storia di questo Tour. A 83 da La Toussuire, in pieno Col du Glandon, ecco l'azione dell'ex campione del mondo. Lo scatto è buono, Evans, ora quarto in classifica a 3'19” da Wiggins, raggiunge Van Garderen e la coppia BMC arriva a guadagnare fino a 15” sul gruppo guidato da Sky. Poi, il crollo. Evans che non ce la fa, Van Garderen che deve frenare per aspettarlo, il gruppo che torna compatto. Poco meno di 80 chilometri più tardi la scena si ripete. Solo che all'arrivo ne mancano poco più di cinque e che Evans si stacca dalla scia di Van Garderen mentre è già in scia al gruppetto dei migliori, decimato dal doppio attacco di Nibali. In vetta arriverà con 2'23” di ritardo da Rolland, 1'26” da Wiggins. E non parlerà. Chi lo fa è Jim Ochowitz, general manager Bmc. “Cadel non è andato bene e siamo tutti molto dispiaciuti. Avevamo puntato molto su questa tappa e adesso sarà dura per noi rientrare nella lotta per la maglia gialla. Sono molto soddisfatto del lavoro di Tejay: è un ottimo corridore che sta iniziando a dimostrare il proprio valore. I nostri obiettivi per ora non cambiano”. Ed è proprio il “per ora” che lascia aperti degli interrogativi inimmaginabili alla partenza. Cadel non molla mai, ma non può più escludersi a priori una promozione di Van Garderen, che deve difendere la maglia bianca da Thibaut Pinot, a co-capitano del vincitore del Tour 2011. “Peccato per oggi, abbiamo sprecato una grande occasione- dirà l'americano- Sul Glandon ho visto gli Sky in difficoltà ed ho spinto Cadel ad attaccare Wiggins. Quando poi verso La Toussuire si è staccato ho pensato “dannazione, questo non era nei piani!” e ho dato tutto me stesso per aiutarlo a limitare i danni”.
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