Fiorenzo Magni: «Gaul grandissimo scalatore e grande amico»
| 06/12/2005 | 00:00 «Era un omino d'acciaio, andava in salita con una facilità ... Se il più grande scalatore di tutti i tempi è stato lo spagnolo Bahamontes, Charlie Gaul era il secondo. Una grande perdita, mi dispiace veramente».
Non sarà del tutto felice l'85° compleanno (domani) di Fiorenzo Magni, classe 1920, il grande avversario di Gaul sul Bondone in quel Giro del 1956; il Leone delle Fiandre l'8 dicembre compirà appunto 85 anni portati perfettamente. Una vigilia amara: «Era un amico e un campione, una persona seria, per bene, uno che si è isolato e non ha mai fatto parlare di se' se non bene - ricorda Magni -. Ricordarlo solo per il Bondone è riduttivo, ha vinto due Giri e un Tour. Ma quel giorno fu grande, lui e il suo direttore sportivo Learco Guerra. Io avevo una frattura ad una clavicola e a un omero, e amavo il freddo come lui. Ma fu più forte, aveva 12 anni meno di me, benedetto da madre natura, e io stavo male. Sul Bondone lui fece 'la storia' del ciclismo». Poteva vincere di piu'? «La sua è stata una carriera per certi aspetti breve, ma intensa - racconta Magni, vincitore di tre Giri delle Fiandre e tre Giri d'Italia -. L'ultima volta che l'ho visto e' stata alla vigilia della partenza del Giro da Roma nel 2000, quando andammo dal Papa. Era rimasto il ragazzo socievole di un tempo, affezionato all'Italia. Anzi, posso dire che si era molto italianizzato: correva con una squadra italiana, era diventato italo... lussemburghese».
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