GIRO. Scarponi: nessun problema con Cunego

| 02/06/2012 | 21:17
"Durante una corsa lunga come il Giro d'Italia a volte è anche normale che si creino delle tensioni, ma poi vengono stemperate: tra me, Damiano Cunego e in generale con tutti coloro che sono all'interno della Lampre non ho mai
avuto problemi". Sono le parole di Michele Scarponi, intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione di Radio Manà Manà Sport "Ultimo Chilometro". Scarponi ha affermato che in questo periodo sta "trascorrendo dei giorni di vacanza sul Garda insieme alla famiglia: per tre giorni sono stato a riposo assoluto, ora ho ricominciato a pedalare, anche se molto piano, però non farò come l'anno scorso che dopo il Giro d'Italia sono stato per venti giorni senza bici: ho ancora molti obiettivi per la stagione e cercherò di realizzarli. Lunedì o martedì sentirò i direttori sportivi e con loro stabiliremo i programmi futuri".
Il corridore della Lampre ha commentato così il suo quarto posto al Giro d'Italia: "Perdere il podio nell'ultima cronometro non è stato bello e mi ha lasciato con l'amaro in bocca, però i primi tre non hanno rubato nulla e meritano di essere dove sono. Sicuramente il ricordo più bello di questo Giro che porterò con me è legato alla tappa marchigiana, perchè tantissima gente sulle strade ha fatto il tifo per me e perchè Malori ha conquistato la maglia rosa. Inoltre, ricorderò sempre la tappa di Cortina, perchè nonostante i crampi sono riuscito a gestirmi e a rientrare in discesa. Senza crampi avrei fatto la differenza".
Alla domanda sul ruolo di Damiano Cunego e sul fatto che è forse stato sacrificato eccessivamente, Scarponi ha risposto: "Non lo so se sarebbe stato più giusto far finta di avere due capitani con la speranza di confondere le carte, sarebbe una domanda da fare più a Damiani che a me. Credo comunque che la Lampre abbia disputato un ottimo Giro: abbiamo tenuto la maglia rosa per un giorno e abbiamo cercato di lottare fino alla fine".
Infine, un commento su Hesjedal: "Nella prima  settimana non l'ho visto al top, ma poi è cresciuto ed è stato bravo a gestire le poche crisi che ha avuto. E' stato il più forte e ha avuto un vantaggio non indifferente, quello di essere partito senza pressione".
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