ATTACCHI & CONTRATTACCHI. Pride to be Acquaron

| 26/05/2012 | 18:23
di Cristiano Gatti

Potenza del nostro servizio spionaggio: siamo riusciti ad avere in anteprima il discorso finale che Michele Acquarone, gran capo del Giro d’Italia, terrà a Milano davanti alla stampa internazionale. Ve lo proponiamo integralmente.
“Gentili signori, siamo giunti all’epilogo di un’edizione che non esiterei a definire – col vostro permesso – memorabile. Come padrone di casa, intendo ringraziarvi per l’interesse dimostrato lungo queste tre indimenticabili settimane. Ve lo dico col cuore, anzi with my heart: thanks, thanks, thanks. Sì, uso l’inglese perchè come tutti sapete ormai il Giro d’Italia non è più un avvenimento italiano. Detto tra noi, anzi lo dico in lingua straniera: detto inter nos, abbiamo in testa un progetto globale di internazionalizzazione complessiva e multietnica, connessa ad una multimedialità modulare, calibrata sui paradigmi di una società sempre più full-optional…
Come avrete inteso, abbiamo idee chiarissime. Yes, we can. Now i give you un veloce bilancio dei successi raggiunti in un solo anno di nuova gestione. Vado per punti, step by step.
Number one: la grandezza di questo percorso. L’abbiamo studiato a fondo, metro per metro, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti. Lasciando qualche montagna soltanto negli ultimi tre giorni, siamo riusciti a tenere la classifica molto corta, come piace ad Arrigo Sacchi, con i corridori tutti vicini vicini, come piace a Striscia la notizia. Certo, siamo consapevoli di poter migliorare ancora: l’anno prossimo, the next year, cercheremo di concentrare le salite tutte nell’ultimo pomeriggio utile, così da tenere i corridori vicini in classifica fino a mezz’ora dalla fine. Lo dico con orgoglio, pride to be Acquaron: per noi questa incertezza è un valore, diciamo pure il core business della nuova mission, wow!
Number two: il cast dei protagonisti. Come avrete verificato sul campo, i campioni non servono. La nostra scelta di non cercarli nemmeno ci ha premiati. Ci ritroviamo con questo Hesjedal, o Heisedal, o Heisejdal, insomma questo canadese che improvvisamente ci spalanca le porte del grande mercato nordamericano, dove ormai la gente si picchia per vedere il Giro d’Italia. Come patron del new Giro, sento il dovere di rivolgere un grande grazie al nuovo campione: thank Ryder, you are marvellous, and don’t forget, we love Canada!
Number three: lo stratosferico successo di pubblico. Thanks anche al pubblico, naturally. Da un conteggio del nostro ufficio studi, che utilizza i più sofisticati strumenti satellitari (wow!), abbiamo totalizzato settanta milioni di tifosi lungo le strade (sappiamo bene che gli italiani sono sessanta milioni, ma dieci milioni venivano dal Canton Ticino, siamo internazionali mica per niente, wow!). Quanto all’audience televisiva, superb: mister Bulbarellis says me che nei momenti cruciali ha toccato quota 100… Scusate… What?... Sorry, la segreteria mi avverte che questo non è il dato relativo allo share, ma al peso dell’amico Auro. Don’t worry, vi aggiorneremo al più presto…
Amici della stampa internazionale, mi fermerei qui. Per analisi più approfondite vi rimando alle prossime settimane. Per il momento, ci tenevo a condividere con voi la satisfaction di un’edizione irripetibile. Any critics? Qualche critica? Peccato, il tempo stringe, se ne riparla in un’altra occasione. Vi saluto con tutto il cuore. And don’t forget, non dimenticate: we always fight for pink. Oh yeah!!!”

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COMMENTI
dico la mia
26 maggio 2012 20:55 AERRE56
per una volta mi schiero con il dott. gatti.

io

Netapp
26 maggio 2012 21:06 mak1968
Non voglio fare il polemico ma solo una constatazione: anche oggi il migliore corridore della Netapp, Jan Barta, é arrivato a 39 minuti... tolta una fuga non si sono praticamente mai visti: complimenti per la scelta... bisogna pero' ammettere che gli ordini di arrivo sono sempre perfetti e puntuali, evidentemente i loro sistemi informatici sono sensibilmente migliori della squadra che sponsorizzano... inutile dire che sono un tifoso di Garzelli...

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