| 16/07/2004 | 00:00 “Aspettavo da un anno di poter dedicare una vittoria a mia figlia Domitilla. E' un momento particolare della mia vita, mamma Nives è ricoverata in ospedale e sono felice di poterle dedicare questo successo. E' tutto per le donne della mia vita: mamma Nives, mia moglie Micaela e la nostra Domitilla".
Dal podio del Tour de France un grande Ivan Basso lancia messaggi d'amore e di gioia, dopo aver firmato l'impresa più bella della sua carriera professionistica: a La Mongie il varesino della CSC ha vinto una tappa esaltante tenendo testa, unico in gruppo, ad un Lance Armstrong più che mai padrone della corsa.
La cronaca. Fughe e controfughe passano in secondo piano di fronte a quel che accade sulla salita finale, il mitico Tourmalet. A scandire il passo è stata naturalmente la US Postal con Azevedo che ha perfettamente sostituito Heras nel ruolo di ultimo uomo di Lance in salita. Sulla spinta dei postini, cede a sorpresa Hamilton, l'avversario più temuto insieme a Ullrich. E poco dopo anche il tedescone non regge il ritmo, si accuccia dietro a Guerini e fatica a seguirne le orme. Uno ad uno i favoriti saltano come birilli, mentre Scarponi regge benissimo il confronto con i grandi e un Basso spettacolare pedala sempre a mezza ruota rispetto ad Armstrong. Quando, ai quattro chilometri dal traguardo, il texano attacca, Basso risponde, regale e potente, dando anche il cambio all'americano. Saltati Mancebo e Sastre, i due volano di comune accordo verso il traguardo finale dove Basso coglie un trionfo assolutamente straordinario.
A venti secondi arrivanol Kloden e Mancebo, Scarponi è ottavo a poco più di un minuto, Ullrich becca 2'30", Hamilton 3'27. Mayo e Simoni e , attesi per diversi motivi alla grande impresa, fanno solo da comparsa, decimo uno e dodicesimo l'altro.
In classifica generale resta al comando un tenacissimo Thomas Voeckler, giunto a 4' dai primi, mentre al secondo posto si issa Lance Armstrong con 5'24" di ritardo. Terzo è Casar, quarto Virenque, quinto Kloden a 6'33" come Basso.
Domani tredicesima tappa (giocatevi i numeri visto che è il 17 luglio): Lannemezan-Plateau de Beille di 205,5 chilometri. Da scalare un'infinità di colli: il Portet d'Aspet (con l'omaggio, passando, alla memoria di Fabio Casartelli), il Col de la Core, il Col de Latrape, il Col d'Agnès, il Port de Lers e infine l'ascesa verso il traguardo di Plateu de Beille (15,9 chilometri a 7,8% di pendenza media) con il tratto più duro al 12% a tre chilometri dal traguardo. Su queste strade nel 1998 Marco Pantani conquistò un grande successo e iniziò la cavalcata verso la vittoria finale nel Tour de France.
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