SANREMO. Lampre Isd: poche luci nella nostra corsa

| 17/03/2012 | 22:03
Poche luci nella Milano-Sanremo 2012 della Lampre-ISD. La squadra blu-fucsia non è infatti riuscita a entrare nel vivo della corsa nei momenti decisivi, perdendo lungo il percorso alcune pedine fondamentali.
Si può giudicare come discreta la prestazione di Cunego, generoso nell’interpretare con grinta la Classicissima e a rimanere nelle gruppo di testa fino al Poggio, approcciato però in posizioni troppo defilate: frenato da una caduta dei corridori che lo precedevano nella discesa verso Sanremo, l’atleta veronese si è dovuto accontentare del 43° posto, giungendo al traguardo nel secondo gruppo di atleti a 20″ dal vincitore Gerrans (l’australiano ha regolato in volata Cancellara e Nibali, tutti fuoriusciti dal gruppo sul Poggio).
Bene anche l’esordio alla Sanremo di Cimolai: il velocista blu-fucsia, non correndo nelle scorse settimane, aveva dedicato un’intera giornata al sopralluogo dei passaggi chiave della Classicissima, riuscendo poi in gara a restare sempre con la testa della corsa, pagando solamente negli ultimi metri della salita del Poggio gli sforzi compiuti per evitare alcuni buchi creatisi nel primo gruppo.
Nella sufficienza le gare di Hondo e Righi, uomini di esperienza chiamati a lavorare per la squadra.
Sono rimasti invece tagliati fuori da possibili discorsi finalizzati a un buon risultato Ulissi, Bole e Viganò, attardatisi sulle Manie. La corsa di Petacchi è invece virtualmente finita nell’approccio ai Capi, tratto di percorso nel quale ha perso le ruote del gruppo (AleJet si è poi ritirato): per il velocista spezzino, un altra giornata con le gambe senza troppa forza.

“Ho corso prestando attenzione a rimanere coperto per prendere meno aria possibile e per cercare di iniziare le salite in buona posizione, ma spesso questo nella Milano-Sanremo tutto questo non basta, neanche se hai una buona condizione - ha spiegato Cunego – Purtroppo alcuni corridori importanti della squadra sono rimasti attardati sulle Manie e ci siamo ritrovati in pochi davanti, dovendo poi faticare molto nel tratto tra Cipressa e Poggio per poter evitare i continui buchi che si venivano a creare. Ho affrontato il Poggio a metà gruppo, ho capito che ero troppo indietro, ma non ho avuto modo di recuperare neanche in discesa a causa di una caduta occorsa davanti a me. A livello di forma comunque penso di essere a un buon livello, è per questo motivo che posso guardare con ottimismo alla Volta a Catalunya”.
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