TAIWAN. Ekimov: l'impegno per il ciclismo russo e la fotografia
| 15/03/2012 | 04:32 Nella carovana del Tour de Taiwan spicca un campione: Viatcheslav Ekimov. Il passistone classe '66, professionista dal 1990 al 2006, campione olimpico dell'inseguimento a squadre nel 1988 e della cronometro individuale nel 2000, è alla guida del neonato team russo Rusvelo (nel 2011 impegnato solo nei velodromi, da quest'anno sbarcato anche su strada). Plurititolato e nominato ciclista russo del secolo nel 2001, detentore di ben sei record mondiali su pista coperta (4 chilometri in 4'29"90; 5 chilometri in 5'42"51; 4 chilometri a squadre in 4'09"93; 10 chilometri in 10'51"49; 20 chilometri in 23'52"09), in particolare dell'importante record dell'ora al coperto (49,672 km) stabilito il 27 ottobre 1986 sulle tavole di legno del velodromo moscovita di Krylatskoie, continua a impegnarsi per lo sport che ha riempito la sua vita e per il suo paese. Abbiamo fatto due chiacchiere con lo "zar" dell'inseguimento, ora uomo di fiducia del presidente della federazione russa Makarov, impegnato dietro le quinte sia del team Rusvelo che della Katusha, alla partenza della sesta tappa.
Come sta andando la corsa? «Bene. Il nostro primo obiettivo era accumulare chilometri perché i nostri ragazzi stanno lavorando in vista dei mondiali su pista di aprile che si terranno a Melbourne, la maggior parte saranno impegnati nelle prove di endurance. Puntiamo a portare a casa una tappa, mentre per la generale abbiamo dovuto ridurre le nostre ambizioni perché una caduta ha tagliato fuori dai giochi il nostro uomo di punta, Artur Ershov». Ti diverti in ammiraglia? «Sì, ormai ci ho preso gusto. La bici non mi manca, continuo a tenermi in forma correndo, andando in palestra e in piscina, senza rimpiangere gli anni d'oro della mia carriera agonistica. Sono appagato di quanto raggiunto nei miei 26 anni da professionista, ho tanti ricordi e abbastanza medaglie iridate e olimpiche in tasca, e continuo ad amare il mondo delle due ruote. Mi piace poter dare consigli ai giovani, poter offrir loro la mia esperienza e spiegar loro le tattiche, lasciandoli comunque liberi di decidere con la loro testa. Di solito dico loro: "Se fossi in gara io farei così…", ma poi spetta a loro agire in corsa. Solo così si impara a diventare corridori». Presentaci la Rusvelo… «I nostri ragazzi corrono per la nazionale russa in pista e con la maglia della Rusvelo su strada. Qui a Taiwan oltre a Ershov, che ha solo 21 anni ma va molto forte, abbiamo schierato: Markov, che quest'anno correrà la sua quinta olimpiade; Serov, che è il nostro uomo di punta; e i due fratelli Kovalev, altri due giovani promettenti. Mi piace essere parte di questo progetto e vederlo crescere passo passo». Abbiamo scoperto che hai un'altra passione oltre al ciclismo, la fotografia. «La bici resta il primo amore, ma scattare foto mi affascina da sempre. Ultimamente ho comprato un po' di attrezzatura e in questi giorni mi sto esercitando a scattare un po' di foto agli atleti. Sono molto curioso e ho voglia di migliorarmi quindi sto approfittando della presenza di alcuni fotografi professionisti per chiedere consigli. Comunque è solo divertimento, non sono ancora abbastanza bravo per pensare di vendere i miei scatti (sorride, ndr)».
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