STRADE BIANCHE. Laverde guida i giovani della Coldeportes

| 01/03/2012 | 14:52
Solo pochi giorni separano ormai la Colombia Coldeportes dall’esordio nel circuito WorldTour sulle strade della Tirreno-Adriatico: l’intera squadra sta lavorando con grande voglia ed intensità per preparare il primo appuntamento nella più grande vetrina del ciclismo mondiale.
 
Intanto, sabato 3 marzo la “Strade Bianche” offrirà un succoso antipasto a base di grande ciclismo sulle strade della Toscana. La gara RCS Sport – società organizzatrice del Giro d’Italia e della stessa Tirreno-Adriatico – vedrà gli atleti sfidarsi sulla distanza di 190 km, in una gara caratterizzata, come dice il nome stesso, dai lunghi tratti di sterrato (“strade bianche”, appunto)  destinati a fare la differenza fra i tanti pretendenti al traguardo finale di Siena, divenuto in pochi anni fra i più ambiti del panorama europeo.
 
Guidata dal DS Oscar Pellicioli, la Colombia Coldeportes si schiererà sulla linea di partenza di Gaiole in Chianti con otto uomini: gli esperti Felipe Laverde e Victor Hugo Peña saranno affiancati da Robinson Chalapud, Jarlinson Pantano, Wilson Marentes, Frank Osorio, Carlos Quintero e Juan Pablo Suarez.
 
Oscar Pellicioli sa bene che solo uno dei suoi uomini ha già affrontato la gara degli sterrati sulle colline senesi, ma è convinto che i ragazzi sapranno farsi trovare preparati: “Soltanto Felipe Laverde ha già disputato questa gara, ma Victor Hugo Peña la conosce, e Carlos Quintero ha già pedalato su queste strade da dilettante. Ragazzi come Osorio e Marentes hanno il fisico giusto per una gara di questo tipo, ma occhio anche a Pantano e Chalapud, che stanno pedalando benissimo.”
 
Proprio Felipe Laverde avrà la grande responsabilità di svelare ai compagni i segreti di questa corsa: “Ricordo che disputai la prima edizione in assoluto di questa gara, nel 2007: le squadre non sapevano  che tipo di corsa aspettarsi, e si presentarono con formazioni piene di scalatori. Risultato, dopo il primo sterrato eravamo rimasti in 40. Dall’anno successivo è cambiato tutto, e credo che oggi sia una corsa più dura, e uno degli appuntamenti più ambiti di inizio stagione.”
 
“In allenamento ho parlato di questa gara con i miei compagni, ma credo che il consiglio più importante che possa dare loro sia quello di approcciare gli sterrati sempre nelle prime posizioni del gruppo: è lì che si decide la corsa.”



Only a few days are left to Colombia Coldeportes’ debut in the WorldTour circuit at Tirreno-Adriatico: the whole Team is giving it all to set up their first fixture on the most important world cycling showcase.
 
Meanwhile, on Saturday March 3, the “Strade Bianche” will provide a tasty anticipation of world-class cycling on the roads of Toscana, Italy. A race by RCS Sport – the same organizer of Giro d’Italia and Tirreno-Adriatico – the “Strade Bianche” will be run on a 190 km distance characterized by long dirt road stretches (that’s’ the meaning of “strade bianche”) that will make the difference among those fighting for the finishing line in Siena – and rapidly become one of the most cherished fixtures in the European calendar.
 
Led by Sports Director Oscar Pellicioli, Colombia Coldeportes will line-up in Gaiole in Chianti with a strong 8-man team: veterans Felipe Laverde and Victor Hugo Peña will race alongside Robinson Chalapud, Jarlinson Pantano, Wilson Marentes, Frank Osorio, Carlos Quintero and Juan Pablo Suarez.
 
Oscar Pellicioli is aware that only one of his rider has first-hand racing experience on Tuscany’s dirt roads, but is confident his guys will be well prepared for this challenge: “Only Felipe Laverde made this race before, but Victor Hugo Peña knows it, and Carlos Quintero trained on these roads as an amateur. Riders like Osorio and Marentes have a right structure for this kind of race, and Pantano and Chalapud are also looking pretty good at the moment.”
 
Felipe Laverde has a great responsibility in showing his team mates all the secrets of this race: “I remember taking part to the very first edition of this race, back in 2007: the teams had no idea of how the race would unfold, and packed their line-up with climbers. As a result, the peloton was down to 40 riders after only one dirt stretch. From the following edition on everything has changed, and I think it is now a tougher race, and one of the most strived early season fixtures.”
 
“I have been talking about it with my team mates in training, and I think the most important advice is to always try and tackle dirts in good position in the bunch: it makes a huge difference in a race like this.”
 


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