GIRO D'ITALIA. Acquarone spiega tempi e modi per le wild card

| 23/12/2011 | 13:20
Michele Acquarone, nuovo responsabile del Giro d'Italia, ha inaugurato oggi il suo blog su Gazzetta.it - "L'ammiraglio rosa" - dedicando la rubrica alle wild card che Rcs dovrà distribuire per le sue corse. Vi proponiamo le sue riflessioni.

Prima tappa del mio blog. Un blog all’insegna della trasparenza per raccontarvi il dietro le quinte del lavoro dell’organizzatore. Qualche curiosità, qualche riflessione, qualche segreto per entrare nel cuore di alcuni degli eventi più amati del ciclismo mondiale: Giro d’Italia, Milano Sanremo, Il Lombardia, Tirreno Adriatico, Strade Bianche.

Oggi parliamo di wild card. Come da regolamento UCI, a tutte le gare del circuito mondiale partecipano le 18 squadre con licenza “pro tour”, mentre viene lasciata all’organizzatore la facoltà di invitare alcune squadre di seconda divisione. Per quello che ci riguarda noi metteremo a disposizione 4 wild card per il Giro d’Italia, 2 per la Tirreno Adriatico (due sole wild card per ridurre il numero dei partenti e garantire maggiore sicurezza ai corridori che correranno sulle strade non larghissime del centro Italia) e 7 posti rispettivamente per Milano Sanremo e Lombardia.

Per la selezione del 2012 con il mio team abbiamo studiato un metodo che potremmo definire innovativo e democratico. Nelle scorse settimane è stato chiesto a tutti i 22 Uci Professional Continental Team di farci pervenire un dossier di candidatura. Abbiamo richiesto che il dossier di presentazione contenesse alcuni elementi per noi fondamentali: etica e qualità sportiva del team; attività di marketing già in essere ed eventuali attività dedicate create ad hoc per i nostri eventi, risonanza mediatica prevista. Questa scelta è stata dettata dal voler conoscere tutti i team coinvolti, anche quelli che di solito non partecipano alle corse più importanti del panorama mondiale, in modo da poter capire e sondare tutti i terreni, i mercati e le aree geografiche in cui queste formazioni si muovono.

Analizzando punto per punto la priorità delle nostre richieste al primo posto troviamo la lotta al doping. Su questo siamo e saremo intransigenti. Sappiamo bene che tutte le squadre rispettano il regolamento del passaporto biologico ma terremo in maggior considerazione coloro che si sono dotate di un codice etico e di procedure interne di controllo.

In parallelo analizzeremo il valore sportivo di ogni team. Campioni come Pozzato, Garzelli e Rujano meritano tutto il nostro rispetto. Ma sono altresì importanti quelle squadre che si impegnano a valorizzare i giovani di talento. Far crescere i giovani significa dare futuro al movimento e RCS Sport premierà sempre chi investe nel futuro. Tra gli italiani vorrei segnalare Guardini, 21 anni e 11 vittorie nel 2011, e Battaglin, anche lui 21enne, corridore capace di vincere la Coppa Sabatini, pur correndo da stagista. Mi viene in mente anche il tedesco Kittel (22 anni) che in volata è stato capace di mettersi alle spalle gente come Sagan, Freire e Bennati oppure il suo connazionale Degenkolb, classe 1989, che molti addetti ai lavori indicano come sicuro protagonista della prossima stagione.

Parlando di nuove opportunità per il ciclismo perché non considerare anche la Colombia Coldeportes che parte con l’obiettivo di riportare in alto la tradizione del ciclismo colombiano o la Champion System che nel 2012 porterà la Cina e i suoi corridori nella famiglia del grande ciclismo?

Altro argomento a noi molto caro è la comunicazione. Chiediamo alla squadre di farci sapere quali canali di marketing attiveranno per promuovere la loro partecipazione ai nostri eventi. La nostra valutazione privilegerà coloro che ci assicurano attivazioni su base globale e multimediale. Una squadra come la Team Type 1 che diffonde un importante messaggio di speranza attraverso il ciclismo, ne è l’esempio.

La procedura

I dossier di candidatura dovranno pervenire presso i nostri uffici entro il 31 dicembre. Nei primi giorni di gennaio la nostra Commissione Wild Card Ciclismo (composta da cinque membri: Giacomo Catano, CEO di RCS Sport; Mauro Vegni, Responsabile tecnico sportivo dell’area ciclismo; Marco Gobbi Pansana, Responsabile marketing dell’area ciclismo; Pier Bergonzi, in rappresentanza della Direzione de La Gazzetta dello Sport ed il sottoscritto) avrà la possibilità di esaminare tutti i dossier.

La scelta di costituire una Commissione nasce dalla volontà di dare il maggior equilibrio possibile alle nostre scelte dando voce alle diverse anime della nostra struttura. Sport e marketing, ma senza dimenticare l’esperienza de La Gazzetta dello Sport che ha creato, e da oltre 100 anni sostiene con passione e lealtà, tutte le nostre corse.

Il 10 gennaio alle ore 13 alle ore 16 la Commissione si riunirà e delibererà l’assegnazione delle wild card (e sui 14 inviti alle Strade Bianche). Nelle ore successive ne daremo l’ufficialità ai media.

Le wild card verranno così annunciate molto in anticipo rispetto al passato. Tradizionalmente, si cercava di posticipare la scelta per poter trarre indicazioni dalle prime corse della stagione. Abbiamo rinunciato a questo privilegio per dare a tutti la possibilità di pianificare e preparare al meglio la propria stagione. Sia alle squadre che parteciperanno alle nostre corse, sia a coloro che, con dispiacere, nel 2012 non ci saranno.

Qualcuno sarà certamente scontento, riceveremo critiche, ma se continueremo sul percorso della trasparenza con i team e della trasparenza con i tifosi riusciremo a costruire quel rapporto di fiducia che è indispensabile in ogni relazione. Garantire il massimo rispetto per pretendere il massimo rispetto, sempre.

Il Web e i social network ci permettono di creare un dialogo continuativo, rapido e globale. Ascoltiamo le opinioni di tutti e rispondiamo cercando di motivare le nostre scelte. Dal confronto di solito nascono soluzioni migliori ed io oggi sono qui per cercare un confronto.

Ho ragione di credere che questo approccio unito al lavoro di squadra e al dialogo quotidiano con tutti gli stakeholder ci permetterà di sfruttare ogni opportunità.

Buon blog a tutti.

Michele Acquarone

http://ammiragliorosa.gazzetta.it/2011/12/23/la-scelta-delle-wild-card/
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COMMENTI
ma basta con queste cavolate.....
23 dicembre 2011 14:01 corridore
ASSURDO!!!! W lo Sport e non il Marketing....spero che il Sig.Vegni apra gl'occhi a questo Sig.Acquarone (figlio illegittimo di Zomegnan due la vendetta). Se veramente fanno questa procedura di assegnazione da italiano dico: ...meno male che c'è il TOUR.

ridicolo
23 dicembre 2011 14:31 cannonball
Ma questo qui cosa ha a che fare con il ciclismo?? Al Giro si invitano squadre straniere con corridori forti o almeno le squadre italiane, non quella con il marketing migliore!! La Type 1 avrà un modo di comunicare migliore della Acqua e Sapone, ma in corsa comunicano molto meglio con lo spettacolo!! Pensavo fossimo arrivati al peggio con Zomegnan...ma vedo che qui siamo ancora più in basso.

criteri?
23 dicembre 2011 14:36 apostolo
Se i criteri degli inviti sono questi, allora anche io dico w il tour!!!
Loro nazionalisti prima invitano i loro team poi...e....poi se avanzano posti arrivano gli altri.
Noi i soliti ruffiani!!!

23 dicembre 2011 15:52 frect
E' pazzesco, non conta piu' il valore sporvito, ma conta chi porta piu' soldi, in questo modo anche io posso correre il giro, basta che pago.

23 dicembre 2011 15:53 frect
E' pazzesco, non conta piu' il valore sporvito, ma conta chi porta piu' soldi, in questo modo anche io posso correre il giro, basta che pago.

Non c'è mai limite al peggio
23 dicembre 2011 16:17 skyrock95
Le squadre italiane praticamente escluse dalle corse di casa loro! Ma in quale altro paese accadono cose del genere? Come possono pensare di lasciare a casa squadre come la Colnago o la Androni per far posto alla prima squadra straniera che capita? Se vogliono aumentare il numero di squadre straniere per dare più "visibilità internazionale" al Giro, potrebbero invitare più squadre diminuendo il numero di corridori al via a otto come fanno da anni nelle classiche, così ci sarà spazio sia per le formazioni di casa nostra, sia per 2-3 squadre straniere che si sono meritate sulla strada l'invito alla corsa. Ci sono arrivato io che sono ancora minorenne, ci arriveranno il signor Acquarone e il suo team?

Che delusione
23 dicembre 2011 16:50 Andy77
Caro Sig. Acquarone,

La invito a pensare alla gente che c'è sulle strade.

Se un mio conosciente, un mio amico oppure un mio ex compagno di scuola partecipa al giro vado a vederlo, ad incitarlo ... per farlo sentire importante ma per essere importante. Se inviterà un Kittel o il Degenkolp non credo proprio che farò lo stesso. Più gente alla partenza, + gente all'arrivo... sarà meglio per i suoi sponsor. Questo è marketing spiccio, efficace senza bisogno dell'università ma è nato sulla strada di tutti questi anni di lavoro.

Andrea

Criticate ma...
23 dicembre 2011 18:54 FrancoBui
Vedo che tutti criticano senza pietà. la mia domanda è: meglio così o meglio Zomegnan che invitava chi gli pareva comunicandolo a rate e a breve distanza dlala corsa?

Bè in ogni caso
23 dicembre 2011 20:43 neve
In ogni caso qualcosa deve cambiare, i cambiamente porteranno sempre lamentele, in italia non abbiamo il coraggio di cambiare, ma non possiamo neppure fossalizzarci.
In ogni caso io sono e spero anche lìorganizzazione RCS per far partecipare i team Italiani , attenzione però? non quelli chiamati italiani e non lo sono, ma hanno affiliazioni estere per non pagare tasse e contributi, ma quelli Italiani in tutto e per tutto si, non si possono lasciare fuori.

E le squadre Pro-Tour farlocche?????
23 dicembre 2011 22:55 valentissimo
Le regole sono sempre le benvenute ma, un grande Giro non puo' piegarsi a dover invitare delle Pro-Tour che vengono con rincalzi di nessun valore per lasciare a casa squadre che alla gara darebbero un grande contenuto agonistico. Mi ricordo che qualche anno fa ci furono tre squadre Pro-Tour che non hanno messo in tutto il Giro un solo corridore nei 20 di alcuna tappa.
Io mi preoccuperei di questo in via prioritaria, poi tutto il resto ci puo' anche stare perche', l'essere italiani nno significa dover avere necessariamente l'invito.

Mondializzazione
24 dicembre 2011 10:10 Acqua77
Il Giro deve guardare anche queste logiche. Bene Acquarone. Se non vogliamo chiuderci e rimanere il terzo mondo del ciclismo serve guardare oltre il nostro confine e valutare logiche manageriali che permettono di creare nuovi spazi e restare competitivi e al passo con i tempi per oggi ma soprattutto per il futuro.

D'accordo con Acquarone
24 dicembre 2011 17:08 forzagibosimoni
Io sono d'accordo con Acquarone è più importante essere nazionalisti per salvare il futuro del Giro dal peso del Tour piuttosto che piuttosto che essere nazionalisti per far partecipare una squadra italiana in più...sono però convinto che al Giro vedremo sia l'Androni sia l'Acqua e Sapone. Per me quello che c'è da discutere è l'obbligo delle squadre protour di non mandare alle corse protour squadre farlocche

domanda...
25 dicembre 2011 17:19 cargoone
...Ma il nostro MADE IN ITALY del quale dovremmo sostenere, anche in altri ambiti per uscire da questa recessione, dov'è finito?!?!?

Io consiglierei: si alla diminuzione dei ciclisti per formazione partecipate, creando più spazio per le formazioni ITALIANE che seppur con budget inferiori ad altre, meritano questo palcoscenico!
In secondo luogo inviterei l'UCI ad analizzare queste squadre pro-tour che si presentano al via con corridori nn all'altezza della situazione come si diceva sopra.

MADE IN ITALIA evvai!!!!!!!

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