Non è stata certo la frenesia di arrivare, utilizzando eventuali scorciatoie, ma solo la passione e la voglia di un sano divertimento, che solo lo sport giovanile può dare, sono state le molle per il passaggio al professionismo di Massimo Graziato, padovano di Carceri d’Este, il sogno di qualsiasi ragazzo che si avvicina al ciclismo, ma che solo pochi riescono a realizzare. Massimo Graziato ha iniziato a gareggiare nel 1998 con il Club Ciclistico Este, con Maurizio Degli Stefani come DS. Giovanissimo G4 è stata la sua prima categoria, tante corse in quei sette anni e la sua prima vittoria, nella 50° Coppa Città di Este per allievi, quella stagione era il 2004, finì con 4 vittorie. Sono stati anni spensierati quelli con il sodalizio estense, con alla presidenza Francesco Braggion, che è stato il presidente del rilancio della società ciclistica dai colori giallo-rossi, dove Massimo e i suo compagni di squadra hanno portato alcuni titoli provinciali e regionali all’ombra del castello. Baron, Tinello, Ferrato, Tosatto, Diantini, Santinello, Caneva, Lazzarotto i suoi compagni di allora, direttori sportivi: l’accoppiata Michele Pegoraro e Maurizio Degli Stefani , che l’hanno traghettato al passaggio alla categoria Juniores alla corte di Remo Cordioli con la maglia Rossa del FDB. Al primo anno da junior, sono state 3 le vittorie per Graziato: al cronoprologo della 3 Tre Bresciana, con la vittoria annullata per maltempo quando ormai era certa. Al secondo anno, 2 vittorie e un 3. posto al giro a tappe dell’ Istria, prova di Coppa del Mondo in maglia azzurra, la prima della sua carriera. Erano: Elia Viviani, Thomas Alberio, Nicola Lazzarotto, Marco Santinello e Andrea Diantini, i compagni di quell’ avventura, con al timone come Ds, Patrik Braggion, pure lui con buoni trascorsi da atleta nel sodalizio estense. Poi il passaggio al Team Parolin ed alla Trevigiani.Dynamom-Bottoli alla corte di quel Mirco Rossato, ex professionista, anche lui padovano, di Pozzonovo, che conscio dei mezzi e del carattere gioviale di Massimo l’ha fatto crescere, nei giusti tempi e modi, al pari degli altri DS che Massimo aveva precedentemente incontrato. L’inserimento in squadra è sempre stato buono, lavorando sempre per centrare la vittoria, facendo parte di un treno vincente, ma nonostante il lavoro per i velocisti, sono stati comunque sempre numerosi i piazzamenti nei dieci, oltre la ventina per stagione che denota una continuità di tutto rispetto, e la qualità dell’atleta. Al primo anno fra i dilettanti, alcuni piazzamenti come rodaggio, al secondo anno 2 vittorie, poi uno stage con i professionisti della Tinkoff dove al giro d’Irlanda si é piazzato al 9. posto, e al 25esimo nella classifica finale. Non male come biglietto da visita al mondo professionistico; al terzo anno una vittoria, ma c’era la scuola da finire, ma ha fatto comunque un bellissimo 4. posto alla Parigi - Roubaix per dilettanti ed un secondo posto all’ Eroica riservata ai dilettanti. Il 2009 è anche l’anno della convocazione in azzurro al giochi del Mediterraneo, una gara quella di Massimo Graziato, che purtroppo è fermata da una caduta, comunque culminata dalla vittoria degli azzurri con Peruffo. Siamo al 2010, il quarto anno da dilettante, che nella carriera di un corridore è forse il più importante, è l’anno per capire se correre in bicicletta potrà essere un lavoro nel futuro prossimo. Ma purtroppo inizia male: braccio rotto, ed a gennaio sui rulli, salta gli allenamenti in Spagna con i professionisti della Kathuscia, poi in Sardegna con la squadra dell’Uc Trevigiani e uscite con il gesso che limitano un po’ gli allenamenti, la forma arriva più tardi, ad Aprile, quando vince le gare nazionali di Collecchio (Pr) e la Vicenza Bionde, poi altre 3 gare con il giro del Valdarno che vale la convocazione in azzurro ai mondiali di Melbourne in Australia. Piazzamenti anche in tappe del Giro d’Italia e del giro della Valle d’Aosta le più importanti gare a tappe della stagione. Quindi trasferta all’altro capo del mondo con la nazionale e un 25esimo posto da segnarsi nel cartellino delle soddisfazioni personali, insomma il “c’ero anch’io”, potrà dirlo anche lui. Quest’anno 2011 è stato l’anno della consacrazione, vincendo la classifica a punti, una tappa ed un secondo posto al Giro Internazionale del Friuli, poi ha vinto a Levane in Toscana, la volata del gruppo. Ha partecipato al Giro d’Italia Bio arrivando 4. in una tappa, purtroppo, essendo Elite, non ha partecipato a gare importanti della categoria, perché riservate a solo Under23. Poi lo stage con la Lampre-Isd, qualche corsa con i corridori professionisti, tra cui il Giro del Portogallo, come uomo fidato di quel Gavazzi vincitore di 2 tappe, che gli hanno fatto capire che in quella categoria ci starebbe bene anche lui, Massimo Graziato ed ora, la firma per la stagione 2012-2013, un biennale tra i professionisti della Lampre-Isd, che per lui, Graziato, è stato un premio per la sua tenacia ed umiltà.
Livio Fornasiero