TUTTOBICI. Ragazzi, collaborate e smetterete di correre

| 14/10/2011 | 09:34
PADANIA, ITALIA. Una copertina politica, dopo un mese ciclisticamente e politicamente molto inteso. Una copertina dedicata al Governatore della Lombardia Roberto Formigoni, nel mese in cui si è parlato più di Padania che d’Italia. Il Governatore della regione più importante d’Italia è tornato sull’argomento, e ha colto l’occasione per raccontarsi e raccontare ai lettori di tuttoBICI la sua grande passione per le due ruote, oltre che esprimere un giudizio politico e sportivo sulla nuova corsa voluta dal senatore della Repubblica, Michelino Davico. Il Giro di Padania ha fatto parlare, discutere e a tratti anche qualcosa di più. Molti hanno usato e strumentalizzato l’evento per i propri fini politici, mentre il nostro presidente Federale Renato Di Rocco inspiegabilmente si è lasciato prendere, travolgere e risucchiare dall’evento come pochi sarebbero riusciti a fare. In pratica ha consegnato il ciclismo nelle mani di Davico, che si è di fatto elevato a presidente arrivando a fare il discorso augurale ai nostri azzurri, nel giorno delle presentazioni delle nostre squadre in partenza per Copenaghen nelle sale del nuovo palazzo del Coni di Milano. Non solo, Davico ha vinto a mani basse il premio «Gabriele Paolini» (il noto disturbatore televisivo) partecipando alla trasferta azzurra da appassionato quale è, riuscendo a mettere a più riprese il proprio faccione in favore di telecamera. Nulla da dire a Davico, che ha fatto quello che gli hanno consentito di fare. Alla fine però i risultati si sono visti: la nazionale di Paolo Bettini è stata una piccola Italia. Una vera e propria italietta; ad essere buoni, una discreta rappresentativa Padana. Per tornare a vedere l’Italia, però, ci vuole ben altro.

A VOLTE RITORNANO.
L’ex manager della Gerolsteiner Hans-Michael Holczer torna nel ciclismo come responsabile sportivo della Katusha. Lo salutiamo con simpatia, ma ci facciamo anche una domanda: è la stessa persona che nell’agosto di un anno fa scrisse un libro (Garantiert Positiv) nel quale raccontava come lo statunitense Levi Leipheimer avrebbe manipolato il proprio sangue al Tour del 2005? In questo libro Holczer racconta: «Nel giorno di riposo a Grenoble, l’Uci ci informò che Levi aveva un valore di “off score” appena sotto il limite e chiese che fosse fermato dalla squadra». Il corridore non fu fermato. L’Uci non fece nulla. Ora questo Hans-Michael Holczer torna in gruppo. Si tratta della stessa persona?

GRAZIE BANI. Roma, 20 gennaio 2010. «Caro Eugenio (Bani, ndr), ho apprezzato molto la Tua decisione di collaborare con la giustizia sportiva per fare chiarezza e voglio assicurarTi che in questo difficile momento la Federazione Ti è vicina...  Il Tuo atto di coraggio dimostra che la strada da percorrere è un’altra. Continua così, senza farTi manipolare, sulla strada dell’onestà e del rispetto delle regole e confida sempre nel pieno supporto della Federazione e dei suoi organi di Giustizia. Questi ultimi, a cominciare dalla Procura Federale, si augurano di ricevere da Te e dagli altri coraggiosi atleti, dati ed informazioni utili per combattere ogni pratica illecita per salvaguardare gli atleti ed informazioni utili per combattere ogni pratica illecita per salvaguardare gli atleti ed i giovani in particolare…. Con affetto». Renato di Rocco.
Roma, 7 luglio 2011: «Caro Eugenio Bani, non posso che confermare l’apprezzamento... La sospensione da parte del TNA delle sanzioni a lei comminata, è un beneficio condizionale di sospensione dell’esecuzione ma non estingue la sanzione, non è una revoca, un annullamento o riduzione della sanzione. Tale sospensione, come previsto dalle norme della Wada e del Coni può essere, in via di diritto, revocata in qualsiasi momento… Nonostante la sospensione della sanzione e la sua indubbia fattiva collaborazione all’accertamento di violazioni della normativa antidoping, allo stato delle cose lei non possiede i requisiti tassativamente richiesti dalle deliberazioni del Consiglio Federale per la partecipazione ai Campionati Italiani, la convocazione nella squadra nazionale o il passaggio al professionismo: non avendo subito sanzioni per fatti di doping, nel caso dei campionati italiani, superiore a 6 mesi. Sono molto dispiaciuto... Con i più cordiali saluti». Renato Di Rocco.
Morale: ragazzi, collaborate, denunciate, fate nomi e cognomi. E smetterete di correre.

Pier Augusto Stagi
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COMMENTI
Davico
14 ottobre 2011 10:17 wlafuga
"premio Gabriele Paolini"! Grande Stagi. Il bello deve ancora venire, chissà quando Davico sarà il nuovo presidente della FCI

piove governo ladro
14 ottobre 2011 10:22 bubu
questo editoriale mi pare sia della serie "piove governo ladro", probabilmente è pure colpa di berlusconi se bennati e co hanno perso il mondiale. E di Bersani che fa i complimenti alla Bronzini senza manco sapere chi è, perchè non se ne parla mai?

Per quanto riguarda Bani, direi che sarebbe più corretto dire "dopatevi e smetterete di correre". Non dimentichiamoci che prima di tutto il ragazzo ha violato le regole e poi ha cercato di pararsi con l'aiuto di "san fanini" per cui il problema non è collaborare ma doparsi. Se non veniva beccato positivo non staremmo parlando di un caso bani.

Pier, questa volta hai sbagliato mira... colpa di davico che ti ha distratto?


Errore di fondo
14 ottobre 2011 12:07 TorrazzaForever
Di Rocco era un ottimo segretario e lo è stato per troppo tempo, di conseguenza non capisce che il segretario è un uomo di appaato, mentre il presidente è il pater familias carismatico in grado di tirare il gruppo.
A scanso di equivoci, visto che siamo in clima di votazioni, di presidenti decenti non ve ne sono in giro.

Per Pier Augusto Stagi sta
14 ottobre 2011 13:00 radiocorsa
Correre con le parole si fa poca fatica, un po’ d’immaginazione e si mette su un articolo.
Chi si sbatte per far gareggiare dei professionisti, magari in preparazione a un mondiale, forse ne fa un po’ di più.
Chi poi il mondiale lo ha corso sa, se la preparazione fatta è stata adeguata o no, grazie o no alle gare in programma o alla scelta delle gare stesse per la preparazione, pazienza se all’ultima curva si perde l’uomo di punta che ha preparato il suo mondiale in “salita”.
Per il prossimo mondiale si consiglia una preparazione in Sicilia con gare preparate dall’efficiente organizzazione dei campionati italiani 2011 magari con la collaborazione dei pochi forestali di quella regione e il benestare dei politici per “par condicio”.
Ossequi.

Ma li leggi gli articoli
14 ottobre 2011 13:53 TorrazzaForever
Radiocorsa, ma li leggi gli articoli? O prima prepari i messaggi e poi li leggi? Concordo che dedicare la copertina a Formigoni sia stato uno dei punti più bassi di Tuttobici. Però il commento su Davico è azzeccato; questi organizzano il Giro della Padania e dobbiamo essere infinitamente grati per averci dato modo di preparare il Mondiale?
Secondo te qual'è il giusto riconoscimento per Davico? Dobbiamo eleggerlo per acclamazione,all'unanimità senza voto, presidente FCI?

FACCIONI
14 ottobre 2011 14:48 pickett
Se parliamo di faccioni,anche quello di stagi non é molto gradevole,e soprattutto il suo sguardo non é particolarmente sveglio.Da questo punto di vista,è una bella lotta tra lui e Bugno,un suo compagnuccio di partito,se non sbaglio...

Giro in giro
14 ottobre 2011 16:10 radiocorsa
Accuse gratuite, i riconoscimenti a Davico gli sono stati fatti, in primis, dai corridori, io sostengo solo chi si sbatte per organizzare gare di ciclismo, con un minimo di capacità, come Giancarlo Brocci che ha tutta la mia gratitudine per quello che fa e con lui centinaia di altre persone che a tutti i livelli si adoperano per le gare, questo dico e poco mi importa se a farlo è un politico, anzi meglio anche perché il ciclismo è sport popolare, vicino alla gente, che aspetta per ore per vedere, per pochi secondi, passare tutti i corridori dal primo all’ultimo condividendo con loro quell’attimo di fatica.
Sono anni che non credo più nella federazione, perciò non mi importa delle pastette federali, anche se mi dispiace del loro comportamento, della miopia nei confronti delle società che “non per colpa loro” devono rinunciare a programmi che hanno dato maglie tricolori, europee e mondiali, vidi caso “Fiorin”.

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