Nel 2011, per la prima volta, la Basilicata può vantare due ciclisti
professionisti in gruppo, raggiungendo così, nel suo piccolo, uno storico
traguardo. Una minima parte del merito può essere senza dubbio ascritta al
Giro di Basilicata, come ci spiegano direttamente i due interessati,
Pozzovivo* e *Antonio Santoro*. «*È innegabile* - spiega Domenico, alle prese con i preparativi per il Giro
di Padania - *che il Giro di Basilicata, organizzato ogni anno con
puntualità e passione dal Nucleo Gioventù Potenza, è ormai il faro del
movimento ciclistico lucano e uno degli appuntamenti di riferimento
dell'intero sud Italia. Non nascondo che l'ambizione di prendere parte un
giorno al Giro della mia regione è stata la scintilla che mi ha invogliato
ad intraprendere la strada del ciclismo. Avevo 13-14 anni quando una tappa
arrivò nella mia Montalbano e quel pomeriggio giurai a me stesso che un
giorno sarei stato anch'io tra i partecipanti. Quel giorno arrivò nel 1999
ma la mia prima esperienza, pur carica di significati, non fu esaltante a
causa di una brutta caduta che mi mise fuori gioco. L'anno successivo mi
presentai al via determinatissimo e conclusi terzo la tappa che arrivava a
Montalbano e, pur mancando la vittoria, fu una sensazione fantastica. Ho
avuto modo di guardare il tracciato e devo dire che anche quest'anno non
mancheranno le difficoltà: alla fine chi vincerà sarà degno della tradizione
della corsa*».
«*Correre sulle strade di casa* - gli fa eco Antonio che, come il
corregionale, mercoledì 6 sarà al via della corsa padana - *dà degli stimoli
particolari a tutti, in particolar modo a noi lucani che in carriera non
abbiamo avuto così tante occasioni per farlo. Io nel 2007 ho avuto anche la
fortuna di vincere una tappa del Giro di Basilicata, con arrivo a
Cancellara, a un tiro di schioppo da casa mia, tra la mia gente. Quell'anno
finii sesto in classifica e questi risultati rappresentarono un buon viatico
per il mio passaggio tra gli Under 23. Per un ragazzino vedere una corsa
ciclistica di così alto livello transitare sulle proprie strade è un ottimo
stimolo per interessarsi al nostro sport, che difficilmente potrebbe
incrociare altrimenti, e magari provare a praticarlo. In questo senso il
lavoro svolto da Sileo e soci è encomiabile e merita tutto il nostro
apprezzamento, da amanti del ciclismo lucani e meridionali in generale*».
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