TOUR. Ma non doveano decidere le Alpi?

| 08/07/2011 | 19:18
E per fortuna che il Tour doveva decidersi sulle Alpi…
Anche la settima tappa da Le Mans a Chateauroux, come le due precedenti, è stata fatale ad alcuni fra quei corridori che si erano presentati in Vandea con legittime ambizioni di classifica.
La tempesta oggi è arrivata a 38 chilometri dal traguardo, con le sembianze di una caduta generale che ha mandato a terra una ventina di atleti e ha spezzato in due il gruppo.
Coinvolti il capitano della Sky Bradley Wiggins, costretto al ritiro, la coppia RadioShack Leipheimer-Horner, il canadese della Garmin Ryder Hesjedal, settimo l’anno scorso e Alexandre Vinokourov, che però, meno malmesso degli altri, è riuscito a rientrare al termine di un inseguimento comunque molto dispendioso.
La nuvola di iella non accenna ad allontanarsi dal pullman RadioShack. La squadra americana, che già ha perso due giorni fa Janez Brajkovic, oggi saluta per sempre le ambizioni di Chris Horner, che ha battuto la testa, all’arrivo non ricordava neppure di essere volato a terra ed è stato trasferito subito in ospedale, e di Levi Leipheimer, che ha concesso ai migliori di giornata più di tre minuti.
“E’ frustrante perdere così tanto tempo per una caduta- si lamenta all’arrivo l’americano- La prima settimana di Tour è, per certi versi, la peggiore: tempo cattivo, strade strette e tutti che voglio stare davanti. Ero venuto in Francia con l’obiettivo di fare classifica, mentre adesso sono già contento di essere ancora in gara. D’ora in poi farò il possibile per Kloden: è in ottima forma e può fare molto bene”.
Si asciugano le lacrime anche in casa Sky. “Per noi è una giornata devastante- esordisce il team manager Dave Braisford- Bradley era nel miglior momento di sempre. Ha vinto il Delfinato, non era mai andato così forte in salita e a cronometro era la solita moto. Ma questo è il Tour: il minuto prima sei in lizza per vincerlo e quello dopo sei a terra con la clavicola rotta”.
Più ottimista Jonathn Vaughters, team manager Garmin. “La caduta di Hesjedal non ci cambia la vita. Siamo venuti al Tour con tre uomini che possono puntare alla top ten e il nostro obiettivo di farcela è ancora raggungibile. E poi chissà, magari avendo perso minuti oggi Ryder ne guadagnerà in una fuga buona nella seconda settimana”.

da Chateauroux, Francesco Cerruti
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