«Attenti a Machado»: si è sentita anche questa, fra le ammiraglie, alla vigilia del Giro. Laddove per Machado si intende Tiago, un portoghese di 25 anni, bravino a cronometro, diventato famoso lo scorso anno quando è stato ammesso alla corte dell’ultimo Armstrong, il meno memorabile di tutti. Dopo aver vinto nel 2010 una tappa in una corsetta francese, Machado ha iniziato questa stagione con una buona Tirreno-Adriatico e il secondo posto in Trentino. Niente di clamoroso, ma quanto è bastato per spingere la sua squadra a fargli fare il grande salto: portarlo al Giro come capitano. Scelta coraggiosa, dovuta più che doverosa: di leader da giocare, infatti, la Radioshack non ne aveva altri. Attenti a Machado, allora. Bisogna esserlo davvero, per scovarlo: in classifica è al ventiduesimo posto, a 35 minuti da Contador. Davanti ha quasi tutti i big delle altre squadre, ma non solo: anche corridori non popolarissimi né citatissimi alla vigilia come Bakelandts, Kruijswijk e Tschopp, hanno fatto meglio di lui. Fin qui, è stato regolare soltanto nel cedere terreno a Contador e agli altri big: si è messo avanti con i lavori già a Orvieto, poi ha perso tempo a Montevergine e sull’Etna, il resto a seguire. Così si è sentito di nuovo il ritornello, in versione aggiornata: «Attenti a Machado, sta arrivando». Povero Tiago: buttato allo sbaraglio, si sta difendendo come può. Da un avversario che nemmeno aveva intenzione di sfidare: il pronostico di chi l’ha infilato nell’elenco dei possibili avversari di Contador. Da parte sua, lo spagnolo, di fronte all’invito di fare attenzione a Machado, si è comportato di conseguenza: alle partenze lo evita, negli alberghi dove gli capita di incrociarlo chiede un tavolo lontano e una stanza nell’ala opposta in cui dorme il portoghese. Anche se ha capito in fretta che quella della vigilia per lui non era una minaccia, ma una preghiera: «Attenti a Machado: si rischia di perderlo». Per strada.
Cattivo e inutilmente irrispettoso nei confronti di un ragazzo alla prima esperienza in un Grand Tour, venuto qui per fare esperienza e, eventualmente, raggiungere un dignitoso piazzamento nei primi quindici. E poi ci si e' messa di mezzo una forte bronchite. Vieni all'arrivo qualche volta, a sentire la tosse che hanno tanti di questi ragazzi....
commento
28 maggio 2011 10:23xxxcaos
angelo costa.......... chi e'????????????
machado che personalmento non so chi e' ma ritengo che debba portare rispetto come tutti gli altri corridori che sono ancora in corsa dal primo all'ultimo, vergognati angelino costino a scrivere certe cose e prova anche tu a pedalare e a vincere come dice tu una corsettina in francia .... che vergogna leggere queste cose , chi e capace fa' chi non sa far nulla parla..... buon giro a tutti
MA IO DO' RAGIONE A COSTA
28 maggio 2011 13:31jaguar
Penso che Costa volesse colpire Bruyniel ( non mi ricordo come si scrive) che da arrogante qual'è l'ha sparata grossa ( e non è la prima volta che lo fa)ed ora ben gli sta con tutto il rispetto per il povero Machado che si è trovato a recitare una parte più grande di lui.A proposito di Bruyniel farebbe meglio a pensare ad altre cose gravissime che negli Stati Uniti, nazione seria, non lasciano passare sotto silenzio a differenza di tanti quaquaraqua italian.....Federazione compresa.
Costa & Gatti
28 maggio 2011 15:03pickett
La mia impressione é che non amino affatto il ciclismo;probabilmente avrebbero preferito occuparsi di altri sport,ma il posto era già occupato da altricolleghi,e hanno dovuto,loro malgrado,ripegare sul ciclismo.Una cosa é certa:Costa é poco informato.Ha scritto che Casagrande venne squalificato per aver dato un pugno ad un colombiano.Ma quando mai?Si limito a stringerlo alle transenne;ha scritto che Belli diede un pugno ad un tifoso di Simoni che al "precedente passaggio" l'aveva insultato.Ma quando mai?Sul Valico di Santa Barbara,dove avvenne il fattaccio,i corridori quel giorno passarono ovviamente una volta soltanto.Insomma,di ciclismo ne sa propio poco.
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