Patti chiari, amicizia lunga. Adoro questo giornalismo moderno via Internet, con l’incredibile possibilità che offre a noi di scrivere le nostre opinioni in tempo reale e all’eventuale pubblico di rispondere direttamente con altrettante opinioni rispettabili. Però lo voglio dire subito, a scanso di equivoci: dai commenti dei lettori accetto tutto, dei lettori rispetto tutto, anche critiche pesanti. Ma c’è una condizione di base che reputo tassativa: il dialogo, anche duro, dev’essere a busto eretto. Io e i miei colleghi spareremo pure bischerate a getto continuo, ma se non altro ci mettiamo faccia, nome e cognome. Stante questa premessa, non posso ovviamente accettare, anzi li rispedisco cordialmente al mittente, gli insulti di quei cuor di leone che mi danno più o meno del demente firmandosi con i loro coraggiosissimi pseudonimi, del genere pippo 92, legend, limatore, vaffanciuffo. A questi pidocchi, che vomitano in rete le loro frustrazioni e le loro meschinità coperti da un confortevole anonimato, rimando molto volentieri un gentile pensiero: sarete pure molto aggressivi, ma fate anche molto schifo. Andate all’inferno, se vi vogliono. E adesso passiamo a cose più serie. A persone più serie. A Roberto Damiani e a Marco Pinotti, tanto per non fare nomi. Il primo ha preso in mano la Lampre post-terremoto giudiziario, il secondo la maglia rosa inaugurale del Giro. In queste prime ore della corsa rosa, mi sembrano i due testimonial più attendibili e più incoraggianti di un nuovo corso, così timidamente partito tra inchieste e richieste di rinvio a giudizio. Alla vigilia del Giro, Damiani ha espresso in un’intervista alla “Gazzetta” le parole chiare e ferme che tutti gli uomini di responsabilità e di buona volontà dovrebbero esprimere con fermezza, e non da oggi (vero, presidente Di Rocco?). Senza se e senza ma, senza indulgenze e senza mezze misure, senza cavillare e senza ciurlare nel manico, Damiani ha chiaramente detto che il ciclismo pulito, oltre ad essere doveroso, è pure possibile: basta sostituire la parola lavoro alla parola magica doping, e lasciare tranquillamente a casa chi non ci sta. Quanto a Pinotti, dopo aver vestito la meravigliosa maglia rosa di Torino, non ha perso l’occasione per esporsi e per prendersi ammirevoli responsabilità: “Il ciclismo serio e pulito esiste, non sono tutti sporchi: io ne sono la dimostrazione”. E ancora, senza ruffianerie di categoria: “Il divieto di fare iniezioni è un’ottima idea: un fatto di cultura. E l’inasprimento delle pene va benissimo: ci vogliono quattro anni di squalifica”. Mentre incombono sempre come nubi cupe le inchieste di Mantova e di Padova, mentre si sente dire che presto uscirà una lista di clienti eccellenti del dottor Ferrari (si fa anche un numero preciso: 123), ascoltare gente come Damiani e Pinotti mi ha fatto molto bene. Quasi come il prosciutto di Parma allestito in sala stampa da Vittorio Adorni (parentesi: credo che questa impresa oscuri seriamente il suo iride di Imola ’68). Quanto meno, in attesa di chissà quali altri terremoti, queste parole e queste persone mi lasciano accesa la speranza che comunque il ciclismo sopravviverà. A costo di avere un solo team manager, Damiani, e un solo corridore, Pinotti, al Giro ci tornerò.
PAROLE COME PIETRE
«Vedo malissimo Contador, secondo me è in netta difficoltà». (Beppe Conti, opinionista Rai, all’epoca inviato di “Tuttosport”, durante la salita della Marmolada, Giro 2008. Pochi giorni dopo, Contador festeggiava in rosa a Milano).
Io spero che finalmente qualche giornalisti che sparano veleno contro certi ciclisti prima di sapere la verita con solo e unico obietivo di fare notizia a scandalo la Mia speranza che un tribunal un giorno condanna con FORZA questa pratica io comme tanti apasionati di questo sport siamo stuffi non DEI sportive ma ti questi ambiente e sistema che vuole eliminare e fare disamorare di questo sport la gente mi dispiace per loro ma noi amiamo il ciclismo un sport popolare che non podrete eliminare Mai non ce solo il calcio e Si e cosi l accanimento non paga siamo sempre presenti .
Viva il ciclismo per sempre .......
Patti chiari .amicizia lunga belle parole e VERO la k
8 maggio 2011 23:44Vincent
Patti chiari .amicizia lunga belle parole e VERO la Mia domanda
8 maggio 2011 23:57Vincent
Signore Gatti ,
Lei Si ricorda bene tutto quello che e stato scritto su caso RICCO in seguitto a Suo recovero in urgenza a febraio e in questo sito comme altri si detto tante cose e ce stato un accanimento incredibile Della stampa il peggio da professionisti che loro conoscono bene il sistema .
La gente ok Si po capire e logico che ce commenti forte perche non sanno tutto la verita anno solo l informazione Della stampa e basta .
Oggi sapiamo tutti che le cose sono diverso e che non e comme e stato detto allora perche il Suo sito oggi che RICCO po rispondere non dice che ce una lettera del cicilista che parla molto bene a tutti Della sua verita perche non siete cosi veloce comme avete fatto per dare altre informazione ?
Sarebbe una Bella prova di inparsialita DELLE vostro sito .scusate per il mio italiano sono straniero faccio DELLE mio meglio ma penso che e chiaro la Mia domanda
9 maggio 2011 00:34Legend
Soliti discorsi da osteria sul doping, soliti luoghi comuni e buonismo senza un minimo di critica e di capacità di affrontare il problema in modo realistico. E questo sarebbe giornalismo?
Firmato Gabriele Torta così nessuno si lamenta.. e adesso che ho un nome e un cognome cosa cambia? "Pidocchio" peraltro è rispedito al mittente!
Per poter commentare i post devi esser registrato.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.
L’argentino Nicolas Tivani, portacolori della Aviludo - Louletano - Loulé, ha vinto allo sprint la prima tappa della Volta a Portugal, la Viana do Castelo - Braga di 162.3 km. Tivani ha regolato il colombiano Peña e l’australiano Gilmore. Il...
Parla neozelandese la prima tappa dell'Arctic Race of Norway 2025. Facendo valere tutta la sua esplosività negli 500 metri in salita conclusivi, Corbin Strong infatti si è imposto sul traguardo di Harstad relegando al 2º posto il compagno Riley...
Volata vincente di Paul Magnier nella quarta tappa del Giro di Polonia da Rybnik a Cieszyn di 201 chilometri. Il francese della Soudal Quick Step, al quinto successo stagionale, ha regolato il britannico Ben Turner (Ineos Grenadiers) e il tedesco...
Aveva dato prova del suo talento già in diverse occasioni, e oggi Léo Bisiaux si è anche tolto il lusso di centrare la sua prima vittoria da professionista, a 20 anni, nel suo primo anno tra i grandi. Nella terza...
La società B&P Cycling è spiacente di comunicare che i Campionati Italiani della Cronometro a squadre per le categorie Juniores maschile e femminile, Under 23 e Donne Open, che si sarebbe dovuto svolgere a San Biagio di Callalta (Tv) il...
Una bellissima tradizione che si rinnova, con il quarto successo di squadra con tre atleti diversi negli ultimi quattro anni. Briga Novarese è sempre più terra di conquista per il Team Biesse Carrera Premac, con la formazione Continental bresciana che...
Alex Kirsch si prepara a cambiare squadra e approderà alla Cofidis: il corridore lussemburghese indosserà i colori della squadra del nord per le prossime tre stagioni (dal 2026 al 2028). Alex ha trascorso sette stagioni con Lidl-Trek, dove si è...
Per il secondo anno consecutivo, FSA (Full Speed Ahead) sarà al fianco di Red Bull Cerro Abajo nell’unica tappa europea che si terrà a Genova, in qualità di partner tecnico, rinnovando il proprio sostegno a uno degli eventi più spettacolari...
Elisa Longo Borghini maltrattata da Jacopo Mosca, Filippo Ganna in ospedale con Marta Cavalli al suo capezzale, Pauline Ferrand Prevot che si commuove per la lettera ricevuta dal suo idolo Vincenzo Nibali, Tadej Pogacar che vuole lasciare la EAU Emirates...
Dopo aver conquistato la vittoria nella splendida tappa degli Champs-Élysées di quest'anno, Wout Van Aert guiderà il Team Visma | Lease a Bike al Lidl Deutschland Tour. Con i suoi versatili punti di forza, van Aert è un possibile vincitore...