LA GAZZETTA DELLO SPORT. Inchiesta Ferrari: spuntano i bonifici

| 21/04/2011 | 17:00
Questa non è più un’inchiesta di doping. Sì, è partita con l’obiettivo di smascherare le trame internazionali che inquinano lo sport, ma adesso il livello è molto più alto. Dopo nove mesi si può dire che mai gli inquirenti erano arrivati così vicini al «cuore» del problema. I soldi, il tesoro, il fatturato del doping.

Gli uomini del p.m. Benedetto Roberti, che dalla Procura di Padova guida l’indagine internazionale nata a luglio 2010 all’Interpol di Lione, sono passati dalle semplici scatole di medicinali dopanti ai bonifici internazionali. Che negli ultimi anni sono finiti, estero-su-estero, in Svizzera su conti correnti riconducibili al dottore Michele Ferrari.
La potenza di fuoco di questa indagine, rispetto alle altre, sta tutta qui: con la spinta dell’Fbi americana, con la pressione dell’agente federale Jeff Novitzky, che ipotizza non soltanto il doping di Lance Armstrong ma anche l’utilizzo di fondi pubblici (Us Postal, le Poste americane sponsor del team del texano) per finanziare una squadra che avrebbe ottenuto risultati sportivi truccati, si stanno aprendo tante porte.

In quella riunione di fine Tour, al tavolo di Lione c’erano inquirenti italiani, francesi, americani, svizzeri, spagnoli. Si parlava di trame internazionali di doping, si erano messi al centro gli obiettivi Armstrong e Ferrari, storico preparatore del texano, inibito in Italia dal 2002 ad aver rapporti con tesserati che abbiano licenza Uci. Gli americani puntavano Armstrong, e di Ferrari sapevano pochissimo. Ma quando hanno capito gli intrecci che legavano il dottore al ciclismo internazionale, hanno buttato sul tavolo tutto il loro peso. E alla seconda riunione la loro delegazione era di 8 persone, contro le 2 iniziali.

La settimana scorsa, le prime perquisizioni (Scarponi e Bertagnolli) e l'acquisizione di documentazione burocratica (contratti di immagine, cartelle mediche) di cinque russi (Kolobnev, Petrov, Ignatiev, Karpets, Gusev): atleti che, nel passato o nel presente, gli inquirenti ritengono legati a Ferrari. Ma le azioni vere erano state già fatte. Con le autorità elvetiche, che hanno dato amplissima collaborazione sul fronte bancario. Sì, quel livello mai raggiunto da un’inchiesta antidoping.

L'attenzione degli investigatori è andata sui conti correnti dai quali partivano somme con destinazione Ferrari. Ma anche su quelli che le ricevevano. Molti sono stati già bloccati. E, per la soddisfazione degli americani, ci sarebbero tracce che attraversano l'Atlantico. Dagli Usa a Ferrari, in Svizzera.

Il sistema internazionale sta pian piano emergendo. E la prima ipotesi, cioé il traffico, la distribuzione e l'uso di sostanze dopanti, è quasi finita in un angolo, ridimensionata da qualcosa molto più grande. Riciclaggio, ricettazione, forse associazione a delinquere. Soldi dati per comprare doping, soldi (in questo caso, contratti dei corridori) illecitamente ottenuti da prestazioni sportive gonfiate dal doping. Un vortice enorme.
Le ramificazioni internazionali del sistema con a capo Michele Ferrari genererebbero un fatturato di circa 15 milioni. Cifre spaventose, mai viste prima. Che si spiegano con il numero delle persone coinvolte: sicuramente oltre un centinaio. Tra loro anche procuratori, italiani e stranieri, che proponevano ai loro assistiti un pacchetto completo per convincerli a scegliere quel medico: in particolare, avvocato svizzero e conto corrente svizzero dal quale far partire i pagamenti.

da «La Gazzetta dello Sport» del 21 aprile 2011 a firma Luca Gialanella
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COMMENTI
21 aprile 2011 19:27 ciceinge
Gazzetta dello sport e Tuttosport sono solo spazzatura. Tutto questo fracasso per nulla, dove è il fatto? A Scarponi hanno requisito una barretta energetica
e poi da quando è un reato fare un bonifico a Ferrari, non è mica l'anticristo,
avrà anche lui una attività per vivere e non necessariamente deve essere fino a prova contraria criminale.

bonifici? scendi dal pero
21 aprile 2011 19:34 excalibur
nessuna legge vieta di fare bonifici a michele ferrari. peccato solo che nessun tesserato dell'uci possa avere rapporti di lavioro con lui pena squalifica. e allora i bionifici a cosa servono? a sostenere la fondazione delle orfanelle di saint moritz?

ECCO PERCHE' LA BARCA VA
22 aprile 2011 00:20 jaguar
Finchè c'è gente come "ciceinge" che scrive in quel modo e scrive quelle cose il doping vivrà stagioni tranquille!!!!!!A proposito c'è per caso qualcuno che spieghi a costui che la befana non esiste!!!!!

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