
CASCINA(PI).- Una splendida lezione di stile, di vita e sullo sport, ciclismo in particolare, quella tenuta dall’uomo immagine e simbolo del ciclismo italiano nel mondo, Alfredo Martini, intervenuto in occasione della 16^ Fiera del Libro in corso fino a sabato a Cascina presso l’Istituto Istruzione Superiore “Antonio Pesenti”, che ospita anche il Liceo Scientifico Sportivo. Tema dell’incontro con circa 150 studenti che hanno riservato simpatia e tanti applausi a Martini, “I 100 anni della Associazione Ciclistica Marcianese 1911“ rappresentata dal suo presidente, Sergio Casarosa, da Claudio De Angeli direttore organizzativo delle gare ciclistiche che saranno allestite nel corso della stagione, dal comm. Ferdinando Ciampi presidente del Comitato Organizzatore festeggiamenti, mentre per l’Istituto scolastico “Antonio Pesenti” è intervenuta la prof. Donatella Pierini. Dopo i saluti di rito ed una breve storia sui 100 anni della Marcianese e sul “Millenario” Chiesino di Sam Miniato in Marciana Minore, Alfredo Martini ha ricordato i valori della sport, che è disciplina, deve essere amicizia e rispetto. “ Si può fare sport e studiare – ha detto Martini – un grande campione dell’atletica come Pietro Mennea, si è allenato sei ore al giorno per 10 anni, e nel contempo ha ottenuto due lauree “. Ha ricordato i motivi per i quali il ciclismo è così popolare, è sport senza rete, radicato nella gente che aspetta sull’uscio di casa il passaggio dei corridori, che sfidano pioggia, freddo, talvolta la neve, “ che scendono con quelle ruote che sono sottili come la lama di un coltello ” lungo discese da brividi soltanto a guardarle. Ha raccontato storie, fatti del ciclismo degli Anni ‘40 e ’50, sollecitando gli studenti a porre domande di qualsiasi genere che riguardassero non solo il ciclismo ma lo sport in generale. Gli studenti lo hanno ascoltato e interrogato e non poteva mancare un riferimento al doping.
“Maneggioni, affaristi, persone poco per bene, debbono essere allontanate dal nostro sport, che ha subito contraccolpi a più riprese, che si è fatto del male in qualche caso con le proprie mani. Ma ci debbono essere regole identiche, uniformità nei controlli nello sport, tra le varie Federazioni, in Italia come all’estero. Concludo – ha chiuso tra gli applausi Martini – ricordando che il pubblico è il nostro patrimonio e guai a tradirlo ancora “.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.