Dilettanti. L'esplosiva primavera che porta al GiroBio
| 19/03/2011 | 09:10 Ad un mese esatto dalla Coppa delle Nazioni, in programma in Toscana dal 19 al 23 aprile, il presidente Giancarlo Brocci annuncia gli eventi che caratterizzeranno la primavera organizzativa dell'asd Girobio e dedicata ai corridori Under 23; ne spiega la filosofia e la spinta emotiva alla base di un calendario organizzativo che ripropone ideali ed entusiasmi, spesso smarriti, e che si confermano invece solide fondamenta su cui costruire il successo del movimento giovanile. Iniziative proposte su un palcoscenico ancora più internazionale con una gara a tappe tutta nuova "Toscana, Terra di Ciclismo", che vivrà della genuina e forte passione di un territorio fortemente motivato anche in prospettiva campionati mondiali 2013. Questa competizione sarà l'occasione piu' importante per proporre, almeno in parte, il modello Giro Bio alle nazioni di tutto il mondo e proseguirà con la Coppa Italia, che si propone come l'occasione migliore per avvicinare in soli tre giorni alcune fra le specialità di maggior presa fra i giovani; strada, pista e cronosquadre, con una gara vintage su strada sterrata il quarto giorno tutta da gustare e vedere. Poi, a giugno, sarà di nuovo Giro Bio, questa volta su percorsi che, dallo splendido ed accogliente sud Italia, riproporrà sfide e confronti sempre più affascinanti e avvincenti. Un fitto programma realizzato con un partner d'eccezione: la commissione medico scientifica della Federazione Ciclistica Italiana presieduta dal dott. Luigi Simonetto. Alla vigilia dunque di tappe, altimetrie, tabelle di marcia, vincitori e sconfitti, cartoline e immagini in movimento, sorrisi e lacrime, abbiamo chiesto a Giancarlo Brocci di raccontare brevemente le sensazioni che spingono lui e i suoi collaboratori a tanto lavoro ed impegno:
Giancarlo Brocci, dopo due edizioni del Giro Bio la proposta organizzativa raddoppia, anzi triplica. "Triplica perchè ci sono state fatte proposte che ci hanno lusingato, che abbiamo ritenuto utili alla "causa" e che consideriamo sinergiche al progetto complessivo. E' chiaro che, se si perseguono obiettivi ideali importanti, tutto ciò che va nella direzione giusta circa il loro conseguimento deve essere colto. Anche perchè, dopo due edizioni di "Giro Bio" garantite da progetti che esulavano dall'ambito strettamente ciclistico, che hanno pescato risorse (insufficienti..) in settori diversi dallo sport, è arrivato il momento di navigare in mare aperto, forti dei "prodotti" che abbiamo realizzato e del loro appeal anche di mercato. Abbiamo accettato una scommessa, certi di farlo per una finalità nobile ed altrettanto sicuri che, se non avremo il consenso del movimento, sapremo fermarci".
Perchè la scelta della Coppa delle Nazioni? "La Coppa delle Nazioni ci è stata proposta dal presidente Pat Mc Quaid in persona e dai suoi più stretti collaboratori ai Mondiali Juniores di Offida, lo scorso agosto. Abbiamo fatto una valutazione in primis con la Regione Toscana, che si era candidata al Mondiale 2013 (comitato di cui facciamo parte); si è ritenuto di accettare l'impegno prima della fine di agosto anche in prospettiva di ottenere l'investitura iridata, cosa poi avvenuta il 29 settembre".
Perchè la Coppa Italia? "La Coppa Italia perchè, alla scadenza dei termini, nessuno aveva avanzato la candidatura ad organizzarla. Noi eravamo forti di una richiesta pervenutaci attorno al Lago di Garda per altro tipo di manifestazione; abbiamo agganciato questa idea a quella di una manifestazione d'epoca, in stile della nostra Eroica, a cui avevamo aggiunto la proposta di una vera e propria corsa vintage. Ci è sembrato un buon modo di sperimentare strade di un ciclismo del futuro che sa progettare pescando nella sua tradizione migliore".
Pensa che il mondo del ciclismo giovanile stia cambiando grazie al Giro Bio? "Si. Se questa non fosse la percezione sicuramente non saremmo andati così avanti nel prenderci ulteriori impegni. Sappiamo bene come si sono espressi i principali protagonisti dell'avventura "Giro Bio", ragazzi e tecnici, di come sia stata percepita l'idea che il solo impegno serio, tra l'altro anche l'unico "vendibile" oggi, sia il ciclismo pulito, tanto più a livello giovanile".
Quale potrebbe essere l'evoluzione ulteriore della filosofia Giro Bio? "Abbiamo progetti, passione e valori; crediamo che il movimento Dilettanti, giovanile o Under come lo si voglia definire, possa arrivare a darsi una fisionomia capace di gestire i vari problemi del movimento, compresa la serena e consolidata garanzia della sostenibilità delle sue maggiori manifestazioni. Di certo lavoreremo ancora per migliorare la trasparenza di uno sport bellissimo, fatto da ragazzi di straordinari valori umani e da persone mediamente migliori del mondo che li circonda. Qualche idea che abbiamo messo in campo ha (sia detto immodestamente) fatto il giro del mondo e chi ci ha conosciuto ci ha capito e ci vuole bene. Ciò complica di molto la nostra vita ma anche ci convince che l'avventura vale la pena di essere vissuta".
L 'emozionante primavera U23 dell'asd Girobio 19-23 aprile: Toscana, Terra di Ciclismo - Coppa delle Nazioni 12-14 maggio: Coppa Italia 15 maggio: gara vintage 10-19 giugno: Girobio
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