Ballerini: il vero Tour comincia domani

| 11/07/2005 | 00:00
“Il Tour vero deve ancora cominciare, ma di sicuro quello strapotere di Armstrong degli anni passati non sembra esserci più”. Resta comunque cauto il giudizio sulla Grande Boucle da parte del ct Franco Ballerini, perché, come lui stesso spiega all’agenzia Ansa “se dal risultato del prologo in Vandea si poteva pensare di essere di fronte al solito Lance imbattibile, le prime difficoltà hanno riaperto il discorso. Però, sia chiaro, resta sempre il corridore da battere”. La verità di queste parole aleggia su tutto il Tour, protagonisti compresi: non s'è ancora capito molto... E allora tutti ad aspettare la salite, quelle vere, per verificare le condizioni dei pretendenti. “Però c'è una novita' - si inserisce Francesco Moser - che quest'anno sono in molti a volerci provare, a rischiare, nel passato tutti se ne stavano buoni buoni alle ruote dell'americano...”. Sbilanciarsi nei pronostici non e' facile, specie di fronte alle risposte del percorso della prima parte del Tour de France: “Ma resta un Tour aperto a pochi - continua Ballerini - La squadra che sembra più attrezzata ad attaccare il texano è la T.Mobile: ora anche Kloden ha preso a pedalare, Vinokourov è il più esplosivo e Ullrich ancora non si è visto. Conoscendolo vorrà vendicarsi dell'umiliazione del sorpasso nel prologo. Sì, Armstrong con quel sorpasso lo ha umiliato, ma che poteva fare? Fermarsi? Quando un fuoriclasse ha fame non si ferma mai, e poi quando si tratta di guadagnare secondi su un potenziale rivale, chi si tira indietro? Neanche Cipollini tirava i freni in volata...”. Tour de France indecifrabile, avversari potenziali tanti, meno gli spagnoli che non sembrano infastidire la maglia gialla. Però c'è chi ritiene il disegno del Tour, il percorso, il vero responsabile di questa indecisione, di questa mancanza di verdetti chiari: “Fino ad oggi ci sono state tappe troppo leggere, però sento dire che c'è stata battaglia e che tutti sono stanchi - insiste Francesco Moser, arrivato oggi a Grenoble - E sento anche che tutti si lamentano che le salite sono lontane dall'arrivo. E' vero: domani a Courchevel non si può dire che sia durissima, ma sarà comunque decisiva per capire le condizioni di Armstrong. Lui la differenza nelle passate edizioni l'ha sempre fatta sulle prime salite del Tour e poi controllava la corsa. La botta grossa l'ha data all'inizio, faceva sfracelli. Vediamo se lo farà anche questa volta: se si trattiene vuol dire che non è sicuro neanche lui. Però guardando il percorso ci si accorge che dopo le Alpi e i Pirenei c'è quasi una settimana di buco, c'è pianura. Però è chiaro che non saà' facile battere l'americano: mi consola che quest'anno vogliono veramente fargli la guerra. Era ora”.
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