Pinerolo si apre al Tour e Christian Prudhomme apre a Riccò

| 26/01/2011 | 20:36
Non si incontravano da tre anni, Riccardo Riccò e Christian Prudhomme. Non si incrociavano da quel giorno in cui il ciclista azzurro venne escluso dal Tour de France perché trovato positivo al doping. Riccò e il direttore della Gran Boucle si sono ritrovati al Teatro Sociale di Pinerolo, dove è stata presentata la «due giorni» del 20 e 21 luglio in cui il Tour 2011 sconfinerà in Italia. Prima con l'arrivo della tappa Gap-Pinerolo e poi con la partenza, il giorno successivo, verso il Galibier.
Sorrisi, atmosfera distesa, proprio come si conviene a un momento di festa: tale è infatti l'atmosfera che si respirava a Pinerolo dove sono arrivati tanti campioni del passato - tra gli altri Gimondi, Moser, Zilioli - e del presente, da Basso ad Andy Schleck, da Nibali a Cunego, oltre al Ct della Nazionale, Paolo Bettini.
Riccò ha scherzato: «Dite a Preudhomme che non ci andrò - poi, serio, ha spiegato - Non so ancora se disputerò il Tour, deciderò dopo il Giro d'Italia che quest'anno è molto duro e dispendioso dal punto di vista fisico».
Dal canto suo il direttore della Gran Boucle ha ammesso: «Per Riccardo non ci sono preclusioni, sono le squadre che scelgono i corridori da schierare, non noi organizzatori».
In attesa di decidere, il corridore modenese inizierà domenica prossima la stagione 2011. «Partirò dalla Francia con la Marsigliese - ha aggiunto Riccò -, farò sia le grandi classiche, sia i giri, spero di arrivare ad aprile-maggio al massimo della condizione. Per ora, comunque, tutto sta procedendo bene. La vicenda che mi ha coinvolto mi ha fatto crescere e capire tante cose. Contador? Ora anche lui sta vivendo la mia situazione, gli auguro di risolvere in fretta i suoi problemi. Credo però che in questi casi si debbano stringere i tempi per permettere ai corridori di sapere se possono correre o no».
A Riccò è arrivato anche l'incitamento di Bettini. «Nella vita si cresce e ripartire dagli errori è molto importante - ha detto il selezionatore azzurro -, Riccardo si merita l'opportunità di correre in gare importanti».
Bettini ha poi analizzato le prospettive della stagione che si sta aprendo: «Egoisticamente mi auguro che si vinca il Mondiale o almeno che arrivi una medaglia. Se poi i successi giungeranno nelle classiche o nei grandi giri sarò contento per il ciclismo italiano. Favorito del Giro? Direi Nibali ma, visto come è disegnato, non mi sorprenderei di vedere ai vertici Scarponi o lo stesso Riccò. Per il Tour credo che possa essere l'anno di Basso, sarà un gran duello con Andy Schleck».
Il varesino sorride: «Ha ragione Bettini... », e poi scappa via. Il rivale lussemburghese indica proprio in Basso l'uomo da battere: «Ivan ha esperienza, classe e poi nessuno lavora come lui».
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