STRISCIA LA NOTIZIA. Altri incappucciati, altre farneticazioni

| 20/11/2010 | 15:13
Un altro incappucciato, un'altra testimonianza chiara a volto coperto. Ma questa volta, anche Eugenio Capodacqua, noto esperto di questioni di doping nel mondo del ciclismo, avanza non poche perplessità su quanto è stato detto ieri sera dall'ennessimo incappucciato negli studi di Striscia la Notizia. Ecco il contenuto del pezzo di Capodacqua apparso su www.sportpro.it.

Ancora doping a "Striscia la notizia"; ancora un pentito e ancora anonimo. Questa volta le rivelazioni (peraltro assai approssimative) riguardano un ex dopato che svela alla sua maniera, cioè molto alla rinfusa, come è facile eludere i controlli antidoping, anche con la collaborazione della squadra di appartenenza. "Ho usato l'Epo, il cortisone e il testosterone - dice il testimone che ovviamente teme di subire ripercussioni personali da parte dell'ambiente - alla proposta di migliorare le mie prestazioni con il GH, l'ormone della crescita, ho deciso di smettere di fare il ciclista". Insomma, avrebbe fatto di tutto e poi avrebbe rinunciato di fronte all'ultimo, tutto sommato non insuperabile, "ostacolo". Ma c'è di più: "La società, se sei dopato, una volta tagliato il traguardo, prima del controllo, ti può fare delle flebo di bicarbonato". Affermazione grave, che chiama in causa la complicità dei dirigenti di squadra, ma difficilmente credibile per chi conosce l'ambiente e come si svolgono i test, cui pure sfuggono tante sostanze. Infatti per fare una flebo (e per giunta di bicarbonato, anche questa pratica vietata dalla legge 376/2000) ci vuole del tempo, almeno una mezz'ora, durante la quale - se le regole vengono rispettate - l'atleta destinato ai controlli è sotto lo sguardo dello "chaperon", un incaricato dei controlli. Questo accade nelle corse più importanti e può non  succedere nelle corse minori e tantomeno in gare giovanili, dove si annida il doping più selvaggio in questo momento. Dunque pratica possibile, ma di difficile attuazione. Più facile contaminare le urine in modo che degradino e non possano essere analizzate a fondo dal laboratorio. Ma la soluzione proposta dal testimone (ancora una volta poco credibile) è davvero fantasiosa:"Quasi ogni corridore nel proprio borsello ha dei chicchi di riso, non so che sostanza fosse, che, se messi sulla punta del pene, filtravano tutto, modificando i risultati delle analisi dell'urina". A parte la difficoltà di tenere un chicco in quella scomoda posizione a filtrare il getto di urina, non ci sarebbe davvero la necessità di tanto equilibrismo - citato forse più per fare colpo sull'ignaro interlocutore che altro. Bastano pochi grammi di una certa sostanza (che ci guardiamo bene dallo svelare) sotto le unghie da far sciogliere nell'urina mentre si minge. Insomma più che un testimone sembra un orecchiante che ha raccontato all'ingenuo Laudadio ciò che voleva. Ben sicuro di non essere smentito. Dove il "teste" invece tocca un nervo scoperto è sulla cruda realtà di certo ciclismo, quando dice: "Ho visto tantissimi corridori trattati come cavalli. Ne ho visti alcuni che non capivano più nulla e avevano bisogno del doping come dell'aspirina per il raffreddore. Arriva la dipendenza: ogni anno devi aumentare le dosi e ogni anno esce una sostanza più forte, più pesante". Una situazione ahimè già vista nella realtà con corridori di primissimo piano finiti nella dipendenza del doping prima e della droga poi».
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COMMENTI
chiarezza
20 novembre 2010 18:15 gianca1960
Penso sia ora di chiarire alcune cose .. è vero che non dobbiamo sparare nel mucchio accusando tutti , ma è anche vero che non dobbiamo essere ipocriti negando che il doping nel ciclismo ci sia , il problema che i controlli nominati dal presidente dell’assocorridori riguarda la punta dell’iceberg cioè i prof. , sono D.S. da 10 anni 9 anni in una società che non è mai stata nemmeno ‘’chiacchierata ‘’ tra gli Juniores e l’ultimo anno l’ho fatto negli under , bene in tutti questi anni non ho visto si e no 3/4 controlli all’anno , controlli , mi dispiace contraddire il sig. Capodacqua , che 1° sono quasi annunciati (tutto il gruppo prima della partenza sa che ci sono !!!!) quindi traete voi le conclusioni …. 2° sono inefficaci ( chi si dopa sa anche come non farsi trovare ) 3° e qui devo dare ragione al ragazzo intervistato , c’è un incompetenza e una confusione tale da parte di questi signori che si può nascondere qualsiasi cosa , faccio un esempio x tutti ad una corsa di quest’anno tutti sapevamo che c’era l’antidoping prima della partenza , dopo l’arrivo è passata circa ½ ora prima di sapere i nomi dei sorteggiati (dovrebbero essere esposti all’arrivo ) e un’altra ora prima che comparisse il primo sorteggiato ….Non parliamo poi degli esami del sangue trimestrali , chi controlla che esami vengono portati al medico??? Il vero problema è che pagano sempre e solo gli atleti ( quasi sempre prof.) che arrivano già cotti in quella categoria , mentre certi stregoni che ‘’vivono ‘’ col ciclismo sono intoccabili e sono la vera rovina del ciclismo , perché non facciamo una cosa semplice ?? lasciamo per 3 anni i prof. Senza controlli e li facciamo ‘’seriamente’’ nelle cat. Inferiori , ne vedremo delle belle !! poi pugno duro con atleti , D.S. ,dirigenti , vedrete che dopo quest’arco di tempo arriverà al professionismo solo gente pulita .
Gianca .

basta infangare il ciclismo
20 novembre 2010 18:26 supermario
si parla a sproposito senza immagginare ciò che si fa per abbattere il doping, io i controlli li ho fatti e mi hanno sempre controllato da che tagliavo il traguardo a che si cominciava a fare tutte le procedure per il controllo. non so se negli altri sport ci sia un controllo così, non si può andare in giro e sentire che se sei un ciclista allora si è dopati, ci sono lunghi allenamenti, sacrifici, diete e di questo non se ne parla mai...mi dispiace sopratutto per i nostri campioni che girano il mondo e dalle persone che non ci capiscono niente vengono sputtanati...questo è uno sport fantastico e andrebbe apprezzato di più visto che di violenza non ce n'è ma solo passione e appassionati che partono da tutto il mondo per vedere una tappa del giro o del tour o di tante altre bellissime corse.

a che serve?
20 novembre 2010 18:29 gianni
Fare trasmissioni di questo genere ha qualche utilità?
Salvo naturalmente gli introiti pubblicitari che però servono solo ai bilanci dell'emittente.
saluti, gianni

Cretinaggini
20 novembre 2010 18:57 fido113
E bisogna anche starlo a sentire??? questo è veramente cretino.
Max non ci fai una bella figura.

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