Fabrizio Bani denuncia: TNA con due pesi e due misure

| 16/10/2010 | 13:51
Riceviamo e pubblichiamo:

Sono contento per Di Luca: la legge prevede che, se si collabora fattivamente, si possa ottenere uno sconto della squalifica; possiamo discutere giorni e giorni se questo sia giusto o no ma, attualmente, questa è la normativa. Vorrei però capire come mai, nel caso di mio figlio, il T.N.A. non ha applicato questa norma . Eugenio ha collaborato fattivamente fin dall’inizio, al punto tale che è tuttora in corso un’indagine da parte della magistratura (che ha addirittura richiesto u prolungamento delle stesse) e la società dove militava ha avuto un deferimento dalla Procura Federale; lo stesso tribunale antidoping, nelle sue decisioni conclusionali, ha dovuto ammettere che l’assunzione di quel prodotto è stata inconsapevole e lo ha squalificato solo per negligenza. Io non amo i parallelismi ma, in questo caso, seppur con le dovute differenze, mi riesce difficile non farlo con il caso Di Luca. Io non conosco l’apporto che Di Luca ha dato ai filoni di indagine, ma attualmente non mi risulta che ci sia nessun condannato, mi limito a leggere che Di Luca avrebbe affermato di non aver fatto alcun nome e di aver parlato delle metodologie che ha visto utilizzare e di tutto quello che viene proposto generalmente.  Mio figlio è stato squalificato per 21
mesi (tra l’altro partendo come data dal giorno dell’udienza e non dal giorno della squalifica) e , nonostante tutta la collaborazione prestata e il deferimento della società , non gli viene concesso nessuna riduzione.
Mi sembra che le stesse cose che ha denunciato Di Luca le abbia denunciate anche mio figlio. Vorrei capire il motivo, anche e soprattutto in relazione alla riduzione di squalifica avuta da Di Luca, e chiedo a chi di dovere una cortese risposta, altrimenti non mi resta che pensare che esistano veramente due pesi e due misure.

Fabrizio Bani
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COMMENTI
GIUSTIZIA VERA per EUGENIO BANI
16 ottobre 2010 14:43 renzobarde
Sono TOTALI le ragioni del padre del giovane atleta Eugenio Bani, Questo giovane atleta, dopato a sua insaputa ( PARTICOLARE DECISIVO !) ha fin dall'inizio NON SOLO collaborato ma fatto GIUSTAMENTE e DOVEROSAMENTE i NOMI di chi, nell'Ambra Cavallini Vangi, procurava e iniettava doping ! Quindi : COLLABORAZIONE VERA E PENETRANTE ! Ma dopo un anno, la giustizia sportiva , nonostante tante sollecitazioni, tace. E' ingiusto. Propongo che si allarghi il fronte di chi chiede giustizia anche e SOPRATTUTTO per Eugenio Bani. Guai se con l'inizio del 2011 egli non potesse riprendere l'attività agonistica. Renzo Bardelli- Pistoia.

Sig. Fabrizio
16 ottobre 2010 15:23 velo
Basta, mi sembra di essere all'asilo. Suo figlio è stato condannato pertanto si rassegni. Doveva dire le cose prima di essere trovato positivo.Lei al colloquio non era presente perciò le sue giustificazioni nei confronti della riduzione a De Luca non hanno senso.

DOPPIA NEGLIGENZA
16 ottobre 2010 16:09 falco
Signor Fabrizio
suo figlioè giovane e nel periodo di squalifica potra' capire se è adatto a questo sport o se i suoi successi erano dovuti solo alla sua negligenza.
A proposito non Le sembra di essere stato negligente anche Lei?

X Sig Bardelli
16 ottobre 2010 17:57 limatore
sicuro sicuro che fosse veramente a sua INSAPUTA.... (PARTICOLARE DECISIVO).

LA FACCIA FINITA
16 ottobre 2010 19:00 lucca
Carissimo Fabrizio Bani,
sarebbe opportuno che la facesse finita con questi discorsi. Suo figlio si dopava e basta. E se lei non sa come va il mondo delle corse i casi sono due: o è un ebete oppure viene da un altro pianeta. Forse bisognerebbe anche togliere la patria potestà per negligenza. Facciamola finita una volta per tutte. Anche Lei sig. Bardelli!

BASTA VERAMENTE
16 ottobre 2010 19:41 SERMONETAN
SIG.BANI GUARDAVa QUALCHE VOLTA LE GAMBE DI SUO FIGLIO? e se le guardava non vedeva come erano belle gonfie per nu giovane di 18 anni,il profasi o il gonalef,insieme a qualche bella pasticca di andriol altrimenti la cura non fa effetto desiderato,di non sentire la catena

Bani e dintorni.
16 ottobre 2010 22:41 warrior
Caro Sig. Bani la Legge è uguale per tutti, ma i tutti non sono uguali. Lei pone un problema serio e molti commenti precedenti oltre a spostare il problema su considerazioni né oggettive, né di merito, indugiano su affermazioni offensive nei suoi confronti. Per quanto mi riguarda e, per il poco che vale il mio pensiero, le sue considerazioni sono corrette, giuste e pertinenti. Di Luca è un professionista, maggiorenne, ricco e affermato. Suo figlio un ragazzo, minorenne, sprovveduto e mal guidato. Hanno collaborato entrambi, ma non hanno avuto lo stesso trattamento: tutto qui.

17 ottobre 2010 11:24 fabrizio
caro Warrior , Lei ha perfettamente centrato il problema. Non intendo in nessun modo replicare ne mettermi sullo stesso piano di personaggi che intervengono solo per il gusto di offendere restando, però, nel completo anonimato. Io ho posto una questione di merito in relazione ad un comportamento differenziato che credo sia profondamente ingiusto e per questo invito tutti ad andare a rivedere le motivazioni del TNA riguardo la squalifica di mio figlio. Nella sua considerazione ,caro Warrior, c'è sicuramente del vero ma è proprio per quel
" tutto quì " finale ( che Lei giustamente utilizza ) che io continuerò sulla strada intrapresa.
Fabrizio Bani

Basta !!!!!!
17 ottobre 2010 12:38 gianca1960
Basta , vergognatevi , per me ,sia Di Luca che tuo figlio andrebbero radiati ( come tutti quelli presi !) P.S. ho un figlio dell'età del tuo che corre e mi accorgerei se qualcuno gli propinasse qualcosa !!

PRESENZA TARDIVA
18 ottobre 2010 09:46 falco
Signor Fabrizio,
le chiedo: come mai Lei oggi è cosi' presente nel difendere la carriera di suo
figlio,che sicuramente potra' essere ancora molto lunga ed invece non era presente
quando bisognava difendere la sua salute?


18 ottobre 2010 11:19 pietrogiuliani
Sono assolutamente d’accordo con Bani.
E comunque, come si fa a lasciare intatta la squalifica ad un giovane quasi minorenne che ha subito collaborato con la giustizia, facendo emergere le gravissime colpe in seno al suo ex team Ambra Cavallini Vangi ed allo stesso tempo a ridurre la squalifica a Di Luca che ha preso in giro tutto il mondo con le sue bugie sin dai tempi in cui era dilettante?
A questo proposito Renzo Bardelli (persona che stimo molto per le sue posizioni antidoping) scrive in un suo libro che quando Di Luca correva da dilettante nel suo team, non fu portato al Giro baby dal CT della Toscana di allora, Poggiali, perché aveva ematocrito troppo basso. L’anno dopo passò in altra squadra ed addirittura vinse il Giro. Quando Bardelli gli chiese come avesse fatto a vincere con un ematocrito sicuramente basso, lui gli rispose “Eh..presidente, quest’anno ho fatto come tutti gli altri….” Questo la dice lunga sui comportamenti scorretti che già allora Di Luca adottava per vincere. Per non parlare dei fatti dello Zoncolan, del Cera e del suo medico di famiglia, il plurisqualificato Santuccione.
Il caso Bani, fatto scoppiare da Fanini, ha portato alla luce del sole per la prima volta nella storia del ciclismo, i comportamenti gravissimi dei dirigenti nell’ambito di una categoria di ragazzi, gli juniores appunto e solo per questo Eugenio Bani dovrebbe essere premiato.
Mi auguro che il procuratore Torri intervenga prima possibile per ridurre la squalifica a questo giovane promettente a cui faccio il mio più grande “in bocca al lupo” per una carriera futura ricca di successi ed all’insegna della pulizia.

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