Secolo XIX. La politica del pedale esclude Genova dal Mondiale

| 07/10/2010 | 15:38
Non è stata completamente infruttuosa la spedizione al Congresso dell’Unione Ciclistica Internazionale di Melbourne della delegazione del Comitato Promotore Genova 2013. L’assessore regionale allo Sport, Gabriele Cascino, l’expert advisor Igor Lanzoni e Tarcisio Persegona sono andati in Australia per provare ad ottenere il Mondiale almneo nel 2013, dopo la bocciatura del 2012. E sono rientrati a Genova senza Mondiale, assegnato alla Toscana appoggiata dalla Federazione Italiana, con la World Uci Convention 2012 più prova Uci di Coppa del Mondo Cross Country più dimostrazione olimpica di Bmx.
Un successo non si può certamente chiamare: i genovesi vedranno in televisione i Mondiali di ciclismo 2012 (Maastricht) e 2013 (Toscana), però potranno assistere dal vivo a una gara di mountain bike e a una dimostrazione di bmx. La convention, poi, non li sfiora nemmeno di striscio. Un contentino. Genova è stata usata come apripista per Firenze. La bocciatura di Genova e quindi dell’Italia per il 2012 ha spianato la strada al successo toscano per il 2013. E ora, a trombatura incassata, si comincia a riflettere su alcune cose. Ad esempio: il presidente della Federazione Italiana, Renato Di Rocco (a proposito, l’ultimo suo contatto con il comitato promotore ligure risale ad una curiosa lettera del 18 maggio), è al suo secondo mandato consecutivo. Può ripresentarsi. Lo dice il punto 5 dell’articolo 30 dello statuto federale: «Solo qualora raggiunga in Assemblea alla prima votazione una maggioranza non inferiore al 65% dei voti validamente espressi». Gli aventi diritto al voto vengono apressi a livello provinciale in base a una serie di regole  eregolette che dipendono dal numero delle società affiliate, dal numero di corridori e di direttori sportivi... A livello di movimento ciclistico, la Toscana “pesa” molto più della Liguria. E a un presidente in cerca di rielezione, vedremo che farà Di Rocco per il 2012, conviene ingraziarsi la prima.
Altra stranezza. Nel dossier di candidatura per un Mondiale deve esserci la lettera di garanzia della tv a trasmettere l’evento. La Rai questa garanzia a Genova non l’ha mai data nemmeno per il 2012. Il direttore di RaiSport, Eugenio De Paoli, non ha mai risposto a richieste e solleciti del comitato promotore genovese. Come se già sapesse che la candidatura di Genova sarebbe stata respinta.
Riflessione finale. Perché non girare anche Convention, Bmx e Mountain Bike alla Toscana? Questo, forse, sarebbe il vero successo.

Dam.Bas.
da il Secolo XIX
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