| 18/09/2010 | 08:15 Scoppia il caso Landis al mondiale. Lo statunitense si preparaa prendere parte ad un convegno sul doping che si svolgerà a margine della rassegna iridata, ma la cosa non è gradita agli organizzatori del mondiale. Che infatti hanno subito tolto il loro patrocinio al convegno. «Noi pensiamo sia inopportuna la sua presenza al mondiale, vista l’inchiesta che lo vede protagonista. Noi non riserveremo certo un posto in tribuna a Floyd Landis» hanno comunicato gli organizzatori del mondiale. E i loro colleghi del convegno hanno risposto che sperano comunque di avere il corridore alla loro conferenza.
Come esperto di doping ( e come è esperto!!!!) a mio parere Landis è proprio la persona giusta per partecipare a quel convegno....ma la massoneria dei mascalzoni è chiaro che lo osteggia!!!! si scoprirebbero altarini sorprendenti e personaggi sorprendenti.
Caro bric
18 settembre 2010 13:32trentiguido
Solitamente sono spesso d'accordo con i tuoi commenti a mio avviso da intenditore! Ma qui ti voglio fare una domanda? Se tutti i pentiti che ti ricordo lo sono xche' presi con le mani nel sacco diventassero credibili e addirittura portati come esempio dove finiamo? Per me un vero UOMO sara' il primo che confessa l'uso di sostanze xche' ha capito che ha sbagliato, sia nei suoi confronti che nel rispetto degli altri. Ma soprattutto senza avere guadagni dalle sue dichiarazioni!!! Fino ad ora non conosco nessuno che abbia fatto un passo così importante e da UOMO!!! Quindi x me questi pentiti lasciano il tempo che trovano....non crediamo a persone che hanno imbrogliato fino a qualche anno fa'..... www.guidotrenti.it
Landis...
18 settembre 2010 17:36LorenzoFiuzzi
Come Simeoni, è diventato un pentito solo dopo essere stato beccato.
Un uomo che crede nei valori dello sport pulito, denuncia tutto prima di assumere le sostanze che gli dà un medico bombatore. Non dopo che lo hanno preso all'antidoping.
Bravo Trenti!
18 settembre 2010 18:54lele
Bravo Trenti, questa volta hai detto una sacrosanta verità.
Dopo, però solo dopo, sono tutti pentiti e contriti. Nella storia dello sport, magari mi sbaglio, non ho mai sentito di nessuno che confessasse prima di essere "preso" con le mani nel sacco. Ed è forse per questo che le confessioni a posteriori scatenano le ire di tifosi e soprattutto dei colleghi. Prima abusi, poi vinci, poi hai deliri di onnipotenza e poi, sorpreso con le mani nel sacco, confessi di aver sbagliato. Se uno sbaglia mi sembra quantomai logico, ma stupido ammetterlo di averlo fatto.
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