Armstrong: fermarsi sarebbe stato un errore

| 25/07/2010 | 18:34
Dopo aver vinto sette volte consecutive il Tour de France (dal 1999 al 2005), Lance Armstrong ha disputato oggi la sua ultima tappa alla Grande Boucle. Il ''re Lance'' ha ceduto al tempo che passa (ha 38 anni), e' caduto a piu' riprese dalla partenza di Rotterdam, fino al crollo sul Col de la Ramaz. Il suo risultato e' ben lontano dalle aspettative iniziali ma ''non avrei mai potuto abbandonare'', ha detto prima della partenza dell'ultima tappa di oggi da Longjumeau.
''Mi sarei potuto dire che sono caduto due volte o trovare una dozzina di cose andate male. Il risultato non e' ideale, ma avrei fatto un grosso errore ad abbandonare la squadra, lo sponsor, i miei fans''.
Rinunciare alla competizione, dopo un Tour cosi' deludente, dice in un'intervista alla agenzia France Presse, gli sembra ''piu' facile''.
Un'altra ''competizione'' lo attende ora, l'inchiesta sul doping dopo le accuse violente dell'ex compagno di team Floyd Landis: ''sul finale - ha detto - sara' una competizione giusta, anche se per il momento non lo e'. Avro' l'occasione di
esprimere il mio punto di vista. Sono fiducioso al 100%''.
Quanto a Landis ''c'e' chi dice che vuole alleggerirsi la coscienza, ma poi incrimina una dozzina di persone. E' solo uno che vuole rovinare la vita degli altri. Quello che mi infastidisce e' che non e' sincero''. Ma l'episodio non gli ha ''rovinato'' il suo ultimo Tour: ''tra dieci anni mi ricordero' di ben altro, dei miei compagni che sono battuti per la classifica a squadre, di mio figlio per una settimana sul Tour, della sfortuna, delle cadute''.
Per adesso non ha impegni previsti, le sole corse che immagina nel corso dell'anno sono ''le pedalate con i figli e gli eventi di beneficienza''. La sua immagine pubblica, ed i sospetti che potrebbe sollevare nella gente, non lo preoccupano: ''ormai sono vaccinato a questo dal 1999. C'e' chi dice che sono colpevole, altri che non lo sono. Ognuno - ha sottolineato - alimenta con nuovi argomenti la propria tesi. Ho rinunciato da tempo a battermi per questo. Non mi impedira' di avere la mia fondazione e di fare quello che voglio della mia vita. Questi dubbi si applicano a tutti i campioni: Thevenet, Hinault, Fignon, LeMond, tutti. Tra qualche anno un nuovo corridore sara' nell'occhio del ciclone. Da dieci anni, invece, ci sono io''.
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