DENTRO IL GRUPPO: più emozionato della prima volta

| 04/07/2010 | 13:56
Mi chiedono: sei preoccupato? Per cosa, chiedo io. Preoccupato del cronoprologo? Mi spiegano. Ma non scherziamo: io ho passato ben di peggio. Sono semplicemente felice. Felice di essere tornato al Tour de France dopo cinque anni e dopo tanti tormenti. Credetemi, mi sono gustato questa vigilia come non avevo fatto nemmeno nel 2001, al mio primo Tour della carriera. Nei momenti più bui della mia squalifica, pensavo e ripensavo a come sarebbe stato il mio ritorno. In verità pensavo un’altra cosa: tornerò un giorno al Tour? La risposta che mi davo era una e una sola: no. Il pessimismo mi aveva permeato i pensieri.
Poi il vento è cambiato e io con lui. Non ho mai smesso di lavorare sodo e pedalare, instancabile, con un chiodo fisso per la testa: andare avanti, sempre e comunque, cercando di recuperare il più possibile: proprio come si fa in bicicletta.
Un mese fa sono tornato in cima al Giro d’Italia: una gioia indescrivibile. Ora sono qui, a Rotterdam, da dove ieri pomeriggio è scattato il 97° Tour de France, con un cronoprologo per uomini-jet che hanno nelle gambe la dinamite. Per me non è andata benissimo, ma nemmeno male. E’ andata. Ma io sono ugualmente felice, perché sono qui, in mezzo al gruppo. In quella che è a tutti gli effetti la più importante corsa a tappe del mondo. Il Tour per un ciclista è come per un attore tornare a recitare a l’Olympia di Parigi. Sono qui per recuperare ancora un pochino di terreno, per sognare ancora un po’, e raccontare questa mia nuova esperienza dalla pancia del gruppo a tutti voi. Ve lo confesso: sono felice di poterlo fare. Vedrete, sarà una bella storia. Seguitemi. Pardon, seguiteci.

«Dentro il Gruppo» è una rubrica di Ivan Basso
tratta da «Il Giornale» del 4 luglio 2010

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