Vinokourov: Basso e Nibali sono i grandi sconfitti

| 19/05/2010 | 23:02
Parla attraverso un comunicato stampa della Astana, Alexandre Vinokourov, e spiega: «Cosa è successo oggi? Che ho visto che in grupppo non c'era voglia di inseguire: io ho indossato la maglia rosa per cinque giorni, ma altri come Basso e Nibali hanno più probabilità di me per vincere il Giro. Ma io non ho voglia di lavorare per loro. In un primo momento abbiamo inseguito insieme ad Acqua Sapone e BMC, poi abbiamo detto "Basta, tocca agli altri!". La Liquigasnon ha capito, peggio per loro se Sastre, Arroyo, Tondo hanno risalito la classifica. Credo che Basso e Nibali siano i grandi perdenti di giornata».
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COMMENTI
la colpa è sempre degli altri
20 maggio 2010 07:27 50Watts
Secondo me i grandi sconfitti sono tutti gli uomini di classifica, Vino da colpa ai liquigas ma anche lui ha la sua parte di responsabilità, una fuga con Sastre doveva essere fermata in partenza non iniziare la rincorsa quando ormai aveva 10 minuti.
Sastre alla terza settimana va sempre come una moto ed in salita non lo stacchi vedremo come farà Vino a recuperare i minuti persi.

Pazzesco
20 maggio 2010 08:31 Ruggero
Liquigas,squadra ricca gestita da cioccolatai,a meno che non vogliano vincere il giro con il buon Agnoli.
Prima costringono Nibali ad aspettare Basso che non andava avanti nemmeno a martellate (tappa di Montalcino) e ieri spiegatemi il significato di quegli uomini Liquigas nel primo gruppo,se una squadra vuole vincere il giro li ferma subito e cerca di chiudere subito il buco,inutile aspettare Astana e Bmc composta oramai da pochissimi uomini e per giunta estremamente scarsi.
Mah........
Ruggero

20 maggio 2010 09:46 verita
La liquigas e' e restera' una squadra di limatori!!!!

Domanda per i denigratori...
20 maggio 2010 11:45 The rider
Ieri mattina chi indossava la maglia rosa?
Dal 1909 a l'altro ieri, il corridore leader in classifica ha sempre avuto il DOVERE di difendere la maglia rosa, ieri questo non è successo ed è un fatto storico!!!
Quindi consiglierei a Vino di riflettere prima di fare parlare la sua agenzia di stampa (non ha nemmeno di coraggio di dire direttamente quello che pensa).

Maurizio Ponti.

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