Il Giornale. Rai, il Giro degli sprechi: un uomo per corridore
| 07/05/2010 | 14:03 Sbucano da tutte le parti. Un tulipano e un inviato Rai, un tulipano e un tecnico Rai, un tulipano e un autista Rai. Amsterdam è invasa dal nostro esercito parastatale, piombato sul Giro con uno spiegamento da missione di pace a Kabul. Quattro elicotteri, un aereo, tre camion regia, tre mezzi Rvm, quattro mezzi satellitari, un mezzo di «editing», otto mezzi a supporto, tre mezzi a uso logistico, tre gruppi elettrogeni, quattro moto per riprese mobili. Ma soprattutto il numero impressionante di truppe: 160 gli uomini e le donne che fanno parte della spedizione. Piccolo rammarico: con minimo sforzo, avremmo stabilito il record mondiale: un uomo Rai per ogni corridore in gara (il gruppo dei ciclisti arriva a 198 unità). Mai visto niente di così pachidermico e imponente. Un’americanata in perfetto stile «Tempesta nel deserto».
Ovviamente i numeri sono relativi: qualcuno potrebbe persino pensare che la spedizione sia ridotta all’osso e sparagnina, al confronto delle immani necessità. Voglio sgombrare subito il campo da questo dubbio legittimo: la Rai ha oggettivamente, oltre ogni ragionevole dubbio, esagerato. Il Giro resta la manifestazione popolare più popolare d’Italia, forse l’ultima veramente popolare, ricca com’è di implicazioni culturali, paesaggistiche, folkloristiche che vanno ben oltre la semplice gara sportiva, ma questo non giustifica il genere kolossal. Soprattutto, inevitabile ricordarlo, in un periodo come questo, dove chiunque è caldamente invitato alla sobrietà, alla sana gestione e magari a un buco in più nella cinghia.
Purtroppo, i venti della crisi e dell’austerità non arrivano al Giro. La Rai, anzi, sembra aver scelto proprio questa congiuntura cupa per non badare a spese. Restando alla parte strettamente giornalistica, risulta esorbitante il numero di cronisti e opinionisti arruolati a vario titolo. La mossa di promuovere alla scrivania di vicedirettore sport il telecronista Auro Bulbarelli ha messo in moto un domino frenetico. La telecronaca sarà affidata alla coppia Pancani-Cassani. Tutto attorno, un firmamento di colleghi e collaboratori da fare invidia alla Cnn. Da Bartoletti a Sgarbozza, dagli ex ciclisti Martinello e Savoldelli ai mediani De Luca e Novelli, passando per la conduttrice del mattino Arianna Secondini, non hanno negato un posto a nessuno. Scritturato l’avvocato Claudio Pasqualin, storico procuratore di calciatori e pedalatore a tempo perso.
Per il «Processo alla tappa», fa notizia il brutale siluramento di Andrea Fusco, sostituito nella conduzione da Alessandra De Stefano, pupilla e cocca del capo-spedizione Bulbarelli. Sempre per lo storico talk-show del dopogara - nato quando ancora il talk-show non era nato - un contratto anche per Beppe Conti, pensionato da Tuttosport, e soprattutto per Gianni Mura, grandissimo del giornalismo sportivo (il mio sospetto personale è che sia la foglia di fico reclutata per coprire le vergogne di un programma ormai bolso: ha bisogno di tanti auguri). Sinceramente, non è una battuta: difficile, molto difficile, schivare quest’anno un contratto Rai. Ci sono riusciti in pochissimi.
Costo dell’operazione-monstre? Nessuno in sede vuole parlarne. Anche se i soldi sono pubblici, la questione sembra molto privata. Maurizio Ciarnò, che si occupa degli aspetti tecnico-logistici, accetta di rispondere, ma è gentilmente irremovibile: «I dati sono riservati, non siamo autorizzati a divulgarli». Per venire incontro alle curiosità degli italiani, li divulgo io, grazie alle confidenze che in queste faccende non mancano mai.
La Rai spende per questo Giro i 10 milioni di euro dei diritti televisivi, versati all’organizzazione «Gazzetta», più altri 2,5 milioni per i costi vivi della spedizione (collaborazioni, indennità di trasferte, alberghi, ristoranti, benzina). Da queste cifre restano esclusi gli stipendi dei 160 dipendenti fuori sede, che comunque sarebbero versati anche senza Giro. Ragionando sul vecchio conio, sono 25 miliardi di lire, stipendi esclusi. Ne vale la pena? È certo che l’arco d’impegno sia molto vasto, con varie trasmissioni in cartellone. Ma è altrettanto certo che si potrebbe fare con meno.
Il battaglione dei 160 è mastodontico, elefantiaco, opulento. Qui sono presenti personaggi chiamati per pronunciare due frasi al giorno. O per scaricare quattro valigie davanti all’albergo. Forse poteva starci all’epoca d’oro del calderone senza fondo, quando nessuno rendeva conto a nessuno. Ma adesso che la ricreazione è finita per tutti, non si capisce perché debba continuare soltanto in Rai. Non sarà per il semplice fatto che offriamo noi?
da Il Giornale del 7 maggio 2010 a firma di Cristiano Gatti
si muove un esercito di giornalisti e tecnici e Il Giornale si lamenta, si muove un esercito di poliziotti per una partita di calcio e nessuno dice niente. L'esercito di giornalisti se và vuol dire che ne hanno ritorno. I poliziotti per una partita sono un costo sociale che sarebbe l'ora di tagliare. Il calcio se non si disciplina che sia a porte chiuse. I poliziotti servono ad altro , se i tifosi si vogliono ammazzare che lo facciano, cretini in meno al mondo.
Limatore
7 maggio 2010 15:27mak1968
non posso che concordare in pieno con quanto da te scritto... soprattutto considerando che il grosso della cifra é in diritti televisivi (ed é un importo ancora basso per 3 settimane di spettacolo, almeno secondo me)
D'ACCORDO
7 maggio 2010 15:37azalai
BEN DETTO LIMATORE, NON SI PUO NON ESSERE DACCORDO CON TE
Avete rotto!!
7 maggio 2010 15:43forzaG
Sempre a dare addosso al ciclismo, anche quando non lo merita! Vediamo al mondiale di calcio quanti ne avranno a testa i nostri "supereroi" del pallone! Per non parlare dei politici, che hanno dieci guardie del corpo ciscuno e auto blu a non finire!!! E quelli chi li paga se non noi??
E poi ben vengano i Beppe Conti e le Alessandra Di Stefano, finalmente persone competenti e sensibili verso questo magnifico sport!!!
Gli sprechi
7 maggio 2010 15:59warrior
"il giornale" ha scoperto un nuovo modo per demolire il ciclismo: gli sprechi.
Visto che si occupa anche di giustizia, perché non si occupa della lentezza della giustizia sportiva nel ciclismo che non permette a tanti corridori di fare il loro lavoro in attesa di giudizio. Dopo tutte le trasmissioni cretine con spreco di denaro e con pregiudizio della crescita culturale e dell'educazione collettiva che ci vengono propinate dalle varie televisioni, che lasci in pace il ciclismo e che ci faccia seguire il Giro tranquilli. O si vuole prendere qualche libertà di troppo con la nostra libertà di amare la bicicletta?
Bravo Limatore !!!
7 maggio 2010 16:39The rider
Sono anche io completamente d'accordo su quello che ha scritto Limatore.
Il Ciclismo è sport, il calcio è polemita e soprattutto VIOLENZA!!!
Maurizio Ponti.
A, B, C, D ,E, F, G .......
7 maggio 2010 16:55madison
Signori, fermatevi un attimo e imparate a leggere per piacere: "Ma adesso che la ricreazione è finita per tutti, non si capisce perché debba continuare soltanto in Rai. Non sarà per il semplice fatto che offriamo noi?".
Guardate che il succo dell'articolo scritto da Cristiano Gatti è tutto qui, certo che bisogna fare un prodotto di qualità, certo che il ciclismo per noi è lo sport più importante, certo che la RAI fa un gran servizio, ma la riflessione è solo sull'enormità dei costi che ricadono indirettamente sulle tasche di tutti noi che paghiamo il canone ..... Riusciremo mai "noi" del ciclismo a diventare intelligenti e capire il significato di quello che leggiamo, senza dover tutte le volte rovesciare fango su qualcuno?? Mah ..... poi piangiamo .......
Per favore pietà
7 maggio 2010 17:09oregon
Ma mi spiegate cosa c'entrano i poliziotti in servizio negli stadi con il pezzo di Cristiano Gatti?
Ma potete lasciare per un attimo fuori dalla porta tutti quei discorsi inutili sul calcio, il ciclismo, il viva lo sport, il doping e apprezzare l'ironia tagliente dello splendido Gatti?
Che, oltretutto, ha ragione: 160 persone sono davvero un'esagerazione anche e sopratutto per i costi che necessitano.
E, per favore pietà, si lasci stare il calcio per una volta: lì si esagera anche per le partite di terza categoria figuriamoci al mondiale.
Luigi
x il sig Gatti
7 maggio 2010 18:12teoottico
Potremmo anche incavolarci per questo spreco....Ma vorrei ricordare al sig. Gatti che il fratello del suo editore è il ns presidente del consiglio senonchè anche proprietario di tre emittenti televisive concorrenti alla Rai ed anche, cosa piu importante, colui che nomina i direttori della RAI. La RAI negli ultimi anni ha perdite di milioni di euro l'anno......Quindi sig Gatti faccia attenzione quando fa la morale
presentazione Squadre
7 maggio 2010 18:12gilbert
Ho appena visto su Rai Sport Sat la presentazione (se così vogliamo chiamarla!!!)delle squadre che parteciperanno al Giro d'Italia, mah....di atleti si è visto ben poco, Amsterdam freddina in tutti i sensi, il tutto in tono assolutamente più basso rispetto alla presentazione dello scorso anno a Venezia, peccato per chi dall'Italia si aspettava molto di più.
GLI SPRECHI SONO SPRECHI
7 maggio 2010 19:31stargate
Bravi, Madison e Oregon, non è male cantarle e chi vede sempre dietro le parole un oscuro attacco rivolto chissà a chi. Coloro che hanno interpretato l'articolo di Gatti come un attacco al ciclismo dovrebbero imparare a leggere con serenità. Come non essere d'accordo sulla pletora di personaggi che compongono la missione RAI? Che ci sta ancora a fare il patetico Sgarbozza? La De Stefano, poi, conduttrice del "processo"... Il tutto pare frutto dell'ingegno di Bulbarelli, retorico e demagogico, cui, comunque, qualcuno in alto ha dato retta. Tanto, come dice Gatti, paghiamo noi.
il ciclismo non c'entra..
7 maggio 2010 21:53defe91
.. io ho interpretato l'articolo come un consiglio a riflettere sul dispendio dei soldi PUBBLICI e sulla crisi che ci circonda.
Non mi è sembrato un attacco al ciclismo,non sentiamoci sempre ghettizzati, impariamo un pò a leggere anche tra le righe e trovare una "morale".
l'emblema dell'articolo stà nell'ultima riga.
Bravo Gatti!
8 maggio 2010 00:04pickett
Ha perfettamente ragione.Anzichè 50 opinionisti,che non servono a nulla(uno a fianco del telecronista basta e avanza)la RAI dovrebbe garantire riprese decenti.Viceversa,le immagini saltano ogni 10 secondi,anche col bel tempo.Evidentemente chi pilota l'elicottero ponte è un incompetente,e nessuno ha ancora provveduto a cacciarlo,o quantomeno a dargli una strigliata e mandarlo in Francia ad imparare il mestiere.
Grazie, Gatti ! Dobbiamo tutti riflettere......
8 maggio 2010 08:11renzobarde
....e stare al merito delle questioni poste, il che gli anonimi "commentatori" di questo sito sanno fare in misura molto ridotta. Ma tant'è. Gatti pone problemi seri che vanno al cuore della spesa pubblica di un servizio pubblico. Grazie, anzitutto, per averci dato queste informazioni. Giudicheremo con maggiore seveità il LIVELLO QUALITATIVO di quel che ci verrà ammannito. Certo è che, per esempio, NON ci interessa ( NON mi interessa...)sentire parlare troppo spesso in TV ex corridori senza capacità intellettuali o ex dopati che dovrebbero andare a fare un altro mestiere o ex corridori evasori fiscali acclarati , per esempio. L'articolo di Gatti impone riflessioni di cui d'ora in avanti dovremo tenere di conto nel valutare tante, tante altre "cose" che avvengono nella TV pubblica. Renzo Bardelli
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