Savio: Lombarda, una vittoria di squadra

| 05/04/2010 | 17:13
“Questa è una vittoria di squadra. Michele Scarponi aveva perso la Tirreno-Adriatico per una questione di punti, oggi ha vinto meritatamente la Settimana Lombarda dimostrando di essere un grande capitano, e l’Androni Giocattoli – Diquigiovanni di essere una formazione unita, compatta, amalgamata. La squadra lo ha sostenuto per tutte le tappe, è stata una buona prestazione, lo risottolineo, di tutto il team. Complimenti a tutti”.
Le parole sono di Gianni Savio, il team manager dell’Androni Giocattoli-Diquigiovanni che sul traguardo finale di Bergamo aveva il sorriso delle giornate migliori. Il “principe”, come lo chiamano tutti, si è fatto come da costume mille “vasche” col tefefonino perennemente all’orecchio, nelle adiacenze di tutti i traguardi delle tappe predispote dalla Domus di Stefano Civettini e Gianni Sommariva. Ma il suo team esce dalla corsa a tappe con un gran bel bottino: la
classifica generale vinta da Scarponi, la cronoscalata del primo giorno sul Colle Gallo vinta dall’”Aquila di Filottrano” e la tappa di Grumello del Monte grazie al colombiano José Perez Serpa.
“Io vengo dal calcio e ho cercato di inculcare lo spirito di squadra nel team ciclistico - continua Savio -, con il direttore sportivo Marco Bellini abbiamo allestito una rosa scegliendo dei corridori non solo sotto il profilo sporivo ma anche sotto quello umano, e siamo molto soddisfatti. Quello di oggi è l’undicesima vittoria stagionale”.
Guardando al Giro d’Italia, Scarponi che ruolo può avere? Le brevi corse a tappe ha già dimostrato di saperle vincere, in un grande giro a tappe fino ad oggi ha alternato grandi azioni a momenti di appannamento. Può essere il 2010 l’anno giusto per salire sul podio?
“Sicuramente. Il nostro obiettivo è il podio del Giro d’Italia con Michele Scarponi.Oramai ha raggiunto la maturità psicofisica giusta ed è in grado di poter puntare a questo traguardo. La squadra con lo spirito di gruppo che ha raggiunto lavorerà per lui. E quando parlo di squadra non intendo solo i corridori o noi direttori sportivi. Parlo degli sponsor, di tutto lo staff con i massaggiatori, i meccanici e via dicendo. Le vittorie in fondo sono il frutto di un lavoro completo di squadra”.

Valerio Zeccato

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