Tra le fila del Rosignano anche i due nipoti di Paolo Bettini

| 27/03/2010 | 11:25

ROSIGNANO SOLVAY(LI).- Carlo Lenzi che ci ha lasciati a fine dicembre 2009, è stato tra i soci fondatori anche dell’Unione Ciclistica Rosignano Colognole. Assieme al presidente della società di Rosignano Enzo Sandri, all’attuale giudice unico sportivo del ciclismo toscano Enrico Bartoli ed a Maria Rosa Cappannari, fu il propulsore della fusione tra la società di Rosignano e quella di Colognole nel 2002, inaugurando quella collaborazione sinergica tra società, che poi ha trovato sempre più seguaci nel ciclismo ed in altri sport. E quanto fu felice Carlino Lenzi l’anno scorso ai campionati toscani su pista, lo vedemmo con i nostri occhi dopo la conquista del titolo da parte dell’esordiente Francesco Bettini, nipote dell’ex bi campione del mondo e olimpionico Paolo che dovrebbe ricevere a breve l’investitura ufficiale di nuovo commissario tecnico della nazionale azzurra al posto del compianto Franco Ballerini. Nella squadra Rosignano Colognole anche un altro nipote di Paolo Bettini, Andrea Montagnani. La società livornese può contare anche quest’anno sul sostegno di cinque ditte importanti come Coeci Trans Oil, Suma Calzature, Abate Movimento terra, Ammoscato Marmi e Edile Etrusca. Avrà una sola formazione forte di otto atleti, dei quali cinque debuttanti: Francesco Bettini, Vladislav Zipynas, Andrea Montagnani, Lorenzo Zanobini, Simone Maurri. Saranno al loro secondo anno da allievi, Marco Peccianti, Davide Tani, Emiliano Cicero. A guidare la Rosignano Colognole, Miriano Cirenei e lo stesso presidente della società Enzo Sandri, figura storica del ciclismo livornese nella zona della Costa Etrusca. Alcuni di questi corridori effettueranno anche attività su pista come Bettini, che vanta buona esperienza e dimestichezza. Nel consiglio direttivo con Sandri figurano il vice presidente Carlo Santucci, la simpatica ed appassionata segretaria Maria Rosa Cappannari, i consiglieri Paolo Profeti, Federica e Alessandro Sandri.


                                

ANTONIO MANNORI


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