Rebellin pronto al grande appuntamento

| 14/04/2005 | 00:00
L’anno scorso, di questi tempi, Davide Rebellin nel giro di una settimana si trasformò da buon corridore con diverse vittorie in carriera, ma negli ultimi tempi con la fama di eterno piazzato, a mattatore di “Classiche del Nord”. Diversi, infatti, erano i suoi podi nelle ultime stagioni ma la vittoria, quella di prestigio, mancava. Così, tanto per recuperare anche il debito con la malasorte, nell’arco di sette giorni ha trionfato all’Amstel Gold Race, alla Freccia Vallone e alla Liegi-Bastogne-Liegi, compiendo un’impresa unica ed ineguagliabile. Ora la situazione si ripete. Domenica 17 si corre l’Amstel Gold Race, mercoledì 20 la Freccia e domenica 24 la Liegi. Rebellin, con le due vittorie in Coppa del Mondo e la Freccia Vallone in una settimana è entrato nella storia, quale di queste tre gare si addice di più alle sue caratteristiche e quale le piacerebbe rivincere? “se potessi le rivincerei tutte, ma dovendo scegliere opterei certamente la Liegi. È la gara che sognavo fin da piccolo. Quando ero un ragazzino ero tifoso di Argentin e le sue quattro vittorie in questa corsa me l’hanno fatta amare e riuscire a vincerla è stato incredibile”. Pensa di potere fare come Argentin che di Liegi ne ha vinte quattro di cui tre consecutive? “Moreno per me resta il numero uno, quello che ha fatto nella sua carriera resta ineguagliabile. Per me basterebbe vincere la metà di quello che ha vinto lui”. Lei è professionista dal 1992 ed è tra i più anziani in gruppo, quindi ha una grande esperienza in fatto di gare, ma la vigilia di questo fine settimana per lei è uguale agli altri? “certamente. Dopo anni di corse uno riesce a controllate le proprie emozioni, sicuramente però questo week-end ha un sapore particolare. Mi ricorda la settimana più bella della mia vita di atleta”. Come ha preparato la stagione? “Sostanzialmente come l’anno scorso. Ho ripreso la bicicletta ad inizio dicembre ed ora ho quasi 9000 chilometri nelle gambe. Ho pedalato qui al caldo della Costa Azzurra dove l’inverno è certamente meno rigido che in Veneto. Ho fatto decimo alla Parigi-Nizza e secondo al Giro dei Paesi Baschi, due importanti gare del nuovo circuito ProTour. Sento di avere una buona condizione, l’unica cosa che mi manca è la vittoria. Magari già domenica potrei cominciare a colmare questa lacuna”. Quali saranno i suoi successivi appuntamenti? “Non è ancora deciso se la Gerolsteiner mi porterà al Giro d’Italia. Molto dipenderà anche da come uscirò da queste tre gare. Prendere parte alla “Corsa Rosa” per un ciclista italiano è sempre motivo d’orgoglio”. C’è anche il Mondiale di Madrid nel suo programma? E con quale Nazionale? “Non ho ancora visto il percorso della prova iridata ma mi è stato detto che non è particolarmente impegnativo e si adatta ai velocisti. Sono italiano e quindi lo vorrei disputare con la maglia Azzurra. Certamente alcune dichiarazioni del ct Ballerini mi hanno fatto male e attendo ancora un chiarimento con lui. Ora che ai vertici federali è cambiato qualcosa e non c’è più chi mi ostacolava spero che la frattura si possa ricomporre. Io il passaporto argentino non lo ho mai ricevuto”. Alessandro Tomaselli
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