| 22/07/2009 | 17:12 «Avevo definito il caso Rebellin incomprensibile, perché oggi nessuno può farla franca. I controlli nel ciclismo sono in grado di individuare i metodi di doping più sofisticati. Con questo nuovo insulto all'intelligenza, prima ancora che all'etica professionale e alla fiducia degli sportivi ed ai danni al sistema ciclismo, siamo di fronte all'ottusità e all'irresponsabilità assoluta, se ci sarà la conferma definitiva. Va dato atto alla giustizia e alle istituzioni sportive di svolgere con grande efficacia il loro compito. Spero che le forze dell'ordine e gli strumenti investigativi della giustizia ordinaria ci aiutino a scovare anche i profitattori e i faccendieri. Solo un'azione sinergica a tutto campo potrà ripulire in modo radicale l'ambiente da questa piaga».
Va bene ma se nel professionismo sono tanto controllati e chi bara verrà beccato allora il caro Di Rocco si dedichi ad iniziare a controllare anche nel dilettantismo dove ognuno fa cosa vuole
Discorso da polticante navigato..
22 luglio 2009 17:54GRIMPEUR82
Un consiglio per il Sig. Di Rocco, reputato amico ed estimatore di Di Luca..che si dia alla poltica con questa retorica imbalsamata da stanze dei bottoni, le sue parole si confondono con la marea di parole vane ed artificiali di qualche politicante di professione..
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