Il Messaggero. Mito Di Luca, sempre più rosa

| 20/05/2009 | 16:12
Sessant’anni fa su questo traguardo nacque la leggenda di “un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi”. La Cuneo-Pinerolo è stata riproposta ieri in versione bonsai, senza i quattro colli di quella straordinaria pagina di ciclismo antico e glorioso. Mancavano la Maddalena, l’Izoard, il Vars e il Monginevro, scenari incomparabili della famosa, solitaria cavalcata del Campionissimo. Anche ieri c’è stato un uomo solo al comando, la sua maglia però era rosa: quella di Danilo Di Luca.
La giornata è stata funestata da un grave lutto che ha scosso la carovana rosa. Poco prima della partenza, alle porte di Cuneo, si è verificata la tragedia della scomparsa di Fabio Saccani, un fotografo-motoclista, 69 anni, di Carpi, al suo trentaduesimo Giro. Un camion gli ha tagliato la strada, l’impatto è stato inevitabile. Saccani pilotava la moto numero uno, sul suo casco c’erano stampate le immagini di Pantani, Cipollini e Armstrong, i suoi idoli. Come Lance qualche anno fa aveva avuto quella terribile malattia e ne era uscito guarito. Abolite le feste post-arrivo, stamane a Torino sarà osservato un minuto di silenzio. Tra l’altro si temono contestazione dei no-global alla partenza da Piazza Castello.
Danilo Di Luca ha voluto onorare la memoria di Saccani: «Era un amico, quando ho saputo dell’incidente mi è sparita l’allegria». L’abruzzese di Spoltore ha vinto attaccando in discesa, raggiungendo Pellizotti per staccarlo poi sull’ultima rampa, a meno di tre chilometri dal traguardo. Una specialità, questa, di Eddy Merckx. L’ex cannibale all’arrivo si è complimentato con Di Luca. Ieri c’è stato un altro uomo solo al comando della corsa per ben centodieci chilometri, il trentacinquenne Stefano Garzelli. Ha attaccato sul Moncenisio, è rimasto a lungo allo scoperto, è stato ripreso nei pressi di Villar Perosa.
Danilo ha vinto con il fiuto del “finisseur”, del cacciatore di classiche. Come se anziché una tappa del Giro fosse la Liegi-Bastogne-Liegi (più o meno stesso chilometraggio) corsa da lui vinta nel magico 2007. Questo Di Luca, per sua stessa ammissione, è più forte e maturo rispetto a quello di due anni fa. Ieri con la sua azione la maglia rosa ha guadagnato tra distacco e abbuono una cinquantina di secondi su avversari pericolosi in vista della crono come Leipheimer e Basso, una trentina su Menchov e Sastre, quasi due minuti sullo svedesino Lovkvist che fino a ieri mattina lo tallonava a tredici secondi. Un altro crollo di Damiano Cunego.
Di Luca a questo punto comincia a farci un pensierino: conservare la maglia rosa anche dopo la crono di domani. Lunga, ma tortuosa, non proprio da specialisti. «In una crono così posso difendermi. Se fosse piatta, prenderei cinque minuti. I distacchi ora sono importanti. Gli avversari si avvicineranno, ma ci saranno altre occasioni per attaccare. Ho fatto un’azione bellissima, nell’ultimo chilometro mi sono venuti i brividi pensando a Fausto Coppi, ho onorato la sua tappa». Danilo ha ricevuto i complimenti di Armstrong. Lance è arrivato con i primi. «Di Luca merita la maglia rosa - ha scritto il texano - ma il mio favorito per la crono è Leipheimer. Un grazie ai tifosi italiani: sono straordinari».

da Il Messaggero
a firma di Walter Gallone
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