Caso Armstrong: il professor Dal Monte spiega che...
| 09/04/2009 | 19:05 Secondo l’agenzia Antidoping Francese, Lance Armstrong avrebbe violato, per un tempo di circa 20 minuti, “l’obbligo di rimanere a contatto visivo diretto e permanente” con il responsabile del controllo a sorpresa effettuato lo scorso 17 marzo. Ma qual è il senso dell’obbligo in questione e quali gli eventuali vantaggi che un atleta avrebbe nel violarlo? Questa la risposta del professor Antonio Dal Monte, uno dei fondatori dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport. “C’erano dei ciclisti che si facevano il ricambio dell’urina nella vescica, addirittura con ago sovra-pubico oppure con catetere. Il sangue è difficile cambiarlo - ha spiegato telefonicamente ad Apcom - ma dal sangue non si vede niente delle cose che si cercano con l’urina. Venti minuti sono un lasso di tempo direi esuberante per poter fare qualcosa del genere”. Sui rischi che Lance Armstrong correrebbe nel caso venisse accertata una sua violazione al codice antidoping, Dal Monte chiarisce: “Le norme scritte ci sono: il riconoscimento per una cosa di questo genere corrisponde al ritrovamento di colpevolezza, come il rifiuto a consegnare l’urina o aver messo in moto delle modalità per mascherare un reato di doping. Se rischia una squalifica solo in territorio francese? Ormai c’è una uniformità sulle norme Wada per cui c’è una extraterritorialità. Di solito c’è una acquiescenza sulle normative internazionali, a meno che non ci sia una voglia deliberata di salvare un atleta che, certe volte, rappresenta quattrini perché rende per chi organizza”. Nei giorni scorsi Armstrong ha chiarito di essere stato sottoposto, dallo scorso gennaio, a ben 24 controlli antidoping: “Accanimento? Mi sembra che l’accanimento sia da parte vostra nel cercare di trovare qualcosa che non vada nei normali canali logici che vengono seguiti per tutti gli atleti di vertice, dai quali ci si deve difendere ma che devono anche essere difesi. Quando si cerca il doping di un atleta - ha concluso Antonio Dal Monte ad Apcom - si difendono tutti gli altri che non sono dopati”.
Ma perchè i controlli a sorpresa solo ai corridori?
10 aprile 2009 09:14The rider
Ok, tutto chiaro e va bene tutto, ...o quasi!!!
Domanda, perchè i controlli a sopresa con reperibilità dei corridori 24 ore al giorno e 7 giorni su sette solo per il CICLISMO?
E' vero che il Ciclismo se l'è cercata, ma estendiamo tutto questo anche ad altri sport!!!!
Maurizio Ponti.
10 aprile 2009 14:06alba3472
A lui fanno storie per 20 minuti mah........e intanto gente implicata con fuentes non ha pagato neanche per un giorno vedi Valverde.
10 aprile 2009 17:07ciceinge
Con le logiche di Dalmonte si gistifica ogni genere di persecuzione dimenticando umanita e i diritti più elementari dell'uomo. egente che ragiona cosi che nella storia ha portato a guerre e crimini di ogni genere
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