Come lui stesso ha puntualmente ricordato, Alexander Salby ha concluso l’ultima stagione mettendo assieme un bottino complessivo di quattordici affermazioni personali: nove in corse pro’ (lo stesso numero di Jonathan Milan), due in corse .2 e tre nella semisconosciuta (almeno a livello europeo) China Pro League.
Tale prolificità ha portato il danese ex Bingoal WB, emigrato a inizio anno alla Li Ning Star (una delle più attrezzate e ambiziose squadre Continental cinesi) per rilanciarsi, a chiudere l’annata da decimo corridore più vincente al mondo (se consideriamo solamente le gare professionistiche) ma ciò non gli ha consentito di far ritorno nel ciclismo di prima fascia firmando un nuovo contratto in Europa e, dunque, anche nel 2026 continuerà a solcare le fortunate (per lui) strade d’Oriente.
“Il ciclismo ha il potere di ricordarti che i risultati non sempre dicono tutto. Questo sport non sempre è giusto. Le vittorie che sono riuscito ad ottenere, infatti, non sono state sufficienti ad aprirmi le porte delle squadre più importanti o riportarmi ai massimi livelli della scena professionale, alle gare che ho sempre sognato fin da bambino” ha scritto con un evidente velo di amarezza sui propri social il ventisettenne di Aabenraa, rimasto comunque soddisfatto della stagione vissuta in terra cinese.
“Nonostante ciò, quest'anno ho vissuto il mio sogno. Ho corso in bicicletta in tutto il mondo, trascorso momenti con persone incredibili, stretto amicizie che dureranno per tutta la vita…Quella di trasferirmi in Asia era stata una scelta che avevo fatto per ritrovare la mia felicità e sono orgoglioso di poter dire che ci sono riuscito. Ho riscoperto la gioia nel fare ciclismo, il mio amore per la competizione e ritrovato fiducia in me stesso. Naturalmente, sono venuto qui anche con l'ambizione di vincere abbastanza per guadagnarmi un contratto con una grande squadra europea ma purtroppo, questo scenario non si è concretizzato” ha spiegato Salby.
“Perché? Il panorama competitivo non era abbastanza prestigioso? Quella del velocista puro è una figura che si sta estinguendo? O forse perché i miei risultati sono solo arrivati nel momento sbagliato, in una finestra di mercato resa caotica dalle retrocessioni e dalle incertezze a esse legate? Onestamente non lo so. Quello che so è che sono orgoglioso di ciò che ho raggiunto” ha provato a ragionare il velocista scandinavo, elencando tre possibili motivazioni che, verosimilmente, presentano tutte un fondo di verità.
È indiscutibile infatti che le corse in cui Salby si è trovato primeggiare (Tour of Taihu Lake, Tour of Magnificent Qinghai, Tour of Hainan, Tour of Huangshan, Tour of Shanhai, Princess Maha Chakri Sirindhorn's Cup Tour of Thailand, Yellow River Estuary Road Cycling Race) non abbiano, per quanto il livello competitivo e l’agonismo siano decisamente alti (lo abbiamo visto coi nostri occhi), lo stesso peso e la stessa incidenza in determinati discorsi rispetto a quelle di pari categoria europee.
Allo stesso tempo è altresì vero che la figura del velocista sta generalmente sfumando sempre più verso quella del puncheur e che, parlando del 2025, l’annata (l’ultima del triennio iniziato nel 2023) sia stata influenzata dalla spasmodica ricerca dei punti, mentre la prossima vedrà la maggior parte delle squadre non vivere con quest’assillo e, di conseguenza, non avere la necessità d’ingaggiare uno sprinter d’esperienza in grado di racimolare (se alle prese con un calendario adatto alle sue caratteristiche come è stato ad esempio il caso di Malucelli quest’anno) notevoli quantità di punti.
Non è peregrino pensare quindi che questo mix d’ingredienti e considerazioni abbia, nel suo complesso, agito da freno sul potenziale ritorno nel ciclismo di alto livello di Salby il quale, a questo punto, come già ci aveva anticipato quest’estate, continuerà senza problemi a difendere i colori della Li Ning Star restando in Cina in un ambiente dall’impronta sempre più europea (vedi gli acquisti per il 2026 dell’ex Caja Rural Calum Johnston, dell’ex Lotto Sepulveda e dell’olandese Sinschek).
“Ora è il momento di fissare nuovi obiettivi, trovare nuove motivazioni e continuare a dare tutto per raggiungere un livello con cui posso lottare per vincere e costruirmi una grande carriera in questo sport. Nel 2026, dunque, continuerò a correre con Li-Ning, in Asia, affamato, motivato e grato per il percorso intrapreso. Il sogno non è tramontato” ha chiosato Salby dando implicitamente appuntamento a tutti ai prossimi mesi quando, in Oriente, avrà nuovamente spazio e terreno fertile per alzare a ripetizione le braccia al cielo.
Photo Credit: Tour of Magnificent Qinghai
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